Ecco la skyline di Dubai inghiottita da una tempesta di sabbia. Calamità ormai frequenti, costano all’economia regionale 13 miliardi di dollari l’anno. Responsabili dell’intensificarsi di questi fenomeni meteorologici l’erosione e la desertificazione del suolo, l’inquinamento, i cambiamenti climatici, ma anche i conflitti armati che funestano molte aree del Medio Oriente. Non esistono barriere che possano fermare la polvere sollevata da venti che soffiano ad oltre 40 chilometri all’ora.
Gli Emirati e i Paesi del Golfo sono particolarmente colpiti, ma sempre più risultano interessati anche Egitto e Libia. Il cielo di Abu Dhabi e Dubai si è tinto in alcuni punti di arancione, in altri una fitta coltre tra il grigio e il color seppia ha pressoché annullato la visibilità, mettendo a serio rischio la viabilità e il regolare svolgimento delle attività urbane.
Sono condizioni meteo avverse che a causa dei ritardi nella logistica hanno un grave impatto su molteplici comparti dell’economia, non solo della regione mediorientale ma mondiale, dal rincaro del prezzo del carburante in Italia o negli Stati Uniti al trasporto delle merci per mare o con voli cargo, dalla mancata consegna di prodotti ordinati in Europa dalla Cina alle spese sanitarie per l’aumento di patologie e disturbi respiratori. Il Medio Oriente non è solo fondamentale per l’approvvigionamento energetico su scala globale, è anche uno snodo commerciale che mette in comunicazione Occidente e Oriente. Scopriamo di più su cosa sia accaduto e sulle possibili conseguenze delle tempeste di sabbia sulla salute. Continua a leggere