Vienna fa il pieno negli Emirati

Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha fatto acquisti negli Emirati Arabi Uniti. OMV e Borealis hanno siglato due accordi preliminari per future collaborazioni nel campo della raffinazione del greggio con Adnoc, la compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi. Un patto di affari che ha visto coinvolto assieme al Cancelliere anche lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario e vice Capo Supremo delle Forze Armate degli EAU.

BKA – Dragan Tatic

Un accordo importante che consolida una partnership commerciale nell’ambito degli idrocarburi, dall’estrazione alla raffinazione, distribuzione e trasformazione, già avviata fin dallo scorso aprile, con la prima visita di Kurz ad Abu Dhabi, fruttata all’epoca il 20% dei giacimenti petroliferi offshore di SARB ed Umm Lulu. Era poi seguita, nel dicembre 2018, la concessione del 5% sullo sfruttamento dei giacimenti ultra acidi di Ghasha per 40 anni. Poi nel gennaio 2019 la concessione del 15% della capacità di raffinazione di Adnoc, considerando Adnoc Refining come un’impresa del valore di 19,3 miliardi di dollari.

BKA – Dragan Tatic

Mentre l’Italia sembra tardare a farsi avanti e mostrarsi un partner affidabile e solido con cui stringere patti e fare affari, l’Austria si attiva facendo il possibile per assicurarsi commesse di rilievo nel settore energetico e degli idrocarburi. Scopriamo insieme i termini dei due accordi portati a segno dall’AustriaContinua a leggere

Bambini contro l’odio

La manifestazione “Fridays for Future”, in difesa del pianeta e contro i cambiamenti climatici, è stata una protesta pacifica corale. Decine e decine di migliaia di ragazzi delle principali città europee si sono uniti idealmente per far sentire la propria voce, risvegliando l’intera Europa dal torpore. A Vienna, dove sono scesi in piazza oltre 10.500 giovani, ho incontrato una ragazzina di 13 anni, Maria Chiara, che si è fatta promotrice della partecipazione di una delegazione nutrita di alunni della VIS (Vienna International School) alla dimostrazione “climatica” di venerdì scorso. Con Maria Chiara comprenderemo le ragioni di questa manifestazione ecologista, analizzando dall’interno le motivazioni che spingono migliaia di ragazzi all’azione. Perché, per chi se lo fosse dimenticato, è proprio così che nascono le rivoluzioni.

Le parole e l’entusiasmo autentico di Maria Chiara faranno capire ai detrattori quanto miopi essi siano e quanto immotivate si rivelino le critiche da loro mosse ai giovani animati da questa passione ambientalista. Un’onda positiva di attivismo ecologico, partecipazione e coscienza sociale, nata grazie all’impulso impresso da Greta Thunberg, la ragazzina svedese diventata il simbolo di una giovane generazione che non ha rinunciato a coltivare il proprio spirito critico, che non intende restare passiva spettatrice della cattiva politica. Una generazione di bambini e adolescenti che non vuole rimanere con le mani in mano di fronte all’evidente sordità dei governanti di mezzo mondo nei confronti dei temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e all’impatto che l’inquinamento ha sui cambiamenti climatici. 

Migliaia di ragazzini sono scesi in piazza a Roma, Milano, Berlino, Stoccolma, Vienna, Varsavia, Praga, Londra, al motto di: “There is no Planet B” (Non c’è un pianeta B), “Choose Eco not Ego” (Scegliete l’ecologia non l’ego), “Make Earth cool again” (Rendiamo la Terra di nuovo un luogo fresco) che gioca con il doppio senso di cool che vuol dire sia fresco sia “figo”, “Make our Climate great again” (Rendiamo il nostro clima grande di nuovo”) parafrasando la frase che ha portato alla vittoria Donald Trump. Scopriamo insieme il movimento che ha manifestato a Vienna e cosa abbia spinto i ragazzi all’azioneContinua a leggere

Vienna e Dubai, vita al top

Qualità della vita al top? Vienna e Dubai sono la risposta. Ma cosa accomuna due città così diverse? Entrambe dominano da molti anni, con posizioni non comparabili, la classifica delle città più vivibili del mondo redatta dalla società di consulenza americana Mercer. Una graduatoria che considera 231 tra le principali città del pianeta.

Vienna, con il suo primo posto, trionfa a livello mondiale per il decimo anno consecutivo. Dubai, invece, si conferma per sette anni di fila prima delle città del Medio Oriente.

La loro capacità di offrire un ambiente ospitale, confortevole, sicuro e stabile a chi le abita, le fa primeggiare e le rende attrattive come destinazione per gli espatriati. I parametri tenuti in considerazione da Mercer per stilare la classifica sono 39, raggruppati in 10 categorie e tiene conto dei sondaggi fatti tra gli expat di tutto il mondo. Si spazia dal contesto politico, sociale ed economico, ai servizi pubblici, sanitari, educativi e trasporti. Sono inclusi anche mercato immobiliare, intrattenimento, prezzi dei beni di consumo, ambiente e verde urbano. Scopriamo insieme la top ten, cosa renda unica Vienna, le particolarità di Dubai, come si siano piazzate le città italiane e molte altre curiositàContinua a leggere

Il soldato ISIS di Vienna

“Voglio tornare a casa, a Vienna”. Ha implorato così chi lo ha fatto prigioniero, il foreign fighter dell’ISIS caduto nelle mani delle Forze di Difesa del Popolo (YPG), le milizie curde che combattono contro i terroristi dello Stato Islamico in Siria. Il giovane terrorista prigioniero è viennese ed è cresciuto a Brigittenau, il 20esimo distretto, un quartiere della capitale austriaca con un alto tasso di immigrati islamici. Il giovane combattente dell’ISIS austriaco è di origini curde.

screen shot

I genitori vengono dalla Turchia e sono aleviti, un gruppo religioso sub-etnico e culturale presente sul territorio turco, una delle sette dell’Islam, considerata una corrente sincretica ed eterodossa. Il foreign fighter, però, a Vienna ci è nato e cresciuto. Ad un certo punto si è radicalizzato, frequentando una moschea a Leopoldstadt, il secondo distretto della capitale austriaca, aderendo ad una corrente salafita dell’Islam. La ribellione del foreign fighter viennese è stata totale, sia sotto il profilo religioso, sia politico, tanto da arrivare ad interrompere ogni contatto con i propri genitori per diventare un islamista radicale. Scopriamo insieme il percorso di radicalizzazione di questo foreign fighter vienneseContinua a leggere

Vienna, il Ballo dell’Opera

Il Wiener Opernball, il Ballo dell’Opera di Vienna, è il ballo più prestigioso della capitale austriaca. È quello che affonda maggiormente le sue radici nella storia, il più fastoso, l’evento simbolo dell’alta società viennese.

Wiener Staatsoper GmbH / Michael Pöhn

Raduna il gotha della politica, della finanza, dell’imprenditoria, della cultura e dello spettacolo austriaci ed internazionali. Per il Ballo dell’Opera si mobilita la tv pubblica con una programmazione in diretta interamente dedicata che ne mostra ogni singola fase.

Wiener Staatsoper GmbH / Michael Pöhn

L’attenzione dei media è totalmente catalizzata prima, durante e dopo il suo svolgimento. L’intera città si ferma perché il Wiener Opernball è il ballo per eccellenza. Vediamo quali sorprese abbia riservato quest’anno e i personaggi famosi che vi hanno partecipatoContinua a leggere

L’Italia balla sull’atomo

Il Ballo dell’AIEA (l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica), è uno degli eventi più attesi dell’intensa stagione danzante viennese. Un appuntamento esclusivo e originale. Come ogni anno sold out per i biglietti, già esauriti dal secondo giorno di prevendita, iniziata a novembre. L’edizione 2019 è stata di altissimo livello, con artisti di talento chiamati a dare vita allo spettacolo di apertura. Tema portante della serata, la Bella Italia. Ballerini, cantanti e brani musicali sono stati un omaggio al nostro Paese, che da tanto non era protagonista della ribalta. Il protocollo è quello previsto dalla tradizione dei balli austriaci, ma riesce ad avere sempre un caratteristico tocco internazionale che lo rende unico nel suo genere.

L’AIEA è nota ai più per questioni legate alla non proliferazione di armamenti nucleari e per il contributo dato alla ricomposizione, o alla gestione di situazioni geopolitiche critiche, come i difficili rapporti con l’Iran e la Corea del Nord. Eppure l’agenzia, nei suoi 62 anni di attività, opera in tantissimi settori che coinvolgono da vicino il nostro vivere. Ambiti che i media e la gente comune tendono ad ignorare, ma contenuti nel motto: Atoms for Peace and Development (Gli atomi per la pace e lo sviluppo). Si spazia dall’agricoltura al cibo, dalla salute e cura delle malattie come il cancro, all’energia, dall’industria al contrasto dei cambiamenti climatici. Tutte attività svolte da scienziati, studiosi, ingegneri, medici, fisici, che si adoperano per salvare vite e generare sviluppo e benessere, mantenendo sempre imparzialità e distacco dalla politica.

Vediamo insieme come si è svolta la serata, quali siano le iniziative benefiche portate avanti grazie ai proventi del ballo e le parole del Direttore Generale dell’AIEA, Yukiya Amano che ho incontrato in esclusivaContinua a leggere

Disegni contro tutto

A Vienna è in corso la mostra “Peace & Plenty” dell’artista austriaco Erwin Wurm. Conosciamo tutti le sue sculture in resina sintetica, alluminio, bronzo, ferro. Meno noti sono i suoi disegni che, al pari delle sue opere scultoree, rivelano lati della sua personalità e sviluppano tematiche sociali a lui care. La sua critica alla nostra società contemporanea, quella consumistica, alla scarsa consapevolezza della salvaguardia dell’ambiente, la smania di possesso che caratterizza anche la nostra bulimia psicologica, sono alcuni degli spunti su cui Wurm intende stimolare il pubblico a riflettere e acquistare consapevolezza. I suoi toni, però, sono ammorbiditi dall’ironia, dalla cifra del paradossale. Nelle sue opere Erwin Wurm critica la società dei consumi con una raffinata vena umoristica. Acquistiamo continuamente beni di consumo e più possediamo, più desideriamo possedere perché, come mi dice Wurm, “è il modo in cui definiamo noi stessi”.

L’approccio dell’artista austriaco è ironico e di solito il pubblico viene sedotto dalle sue opere. Però, se si scava andando oltre ciò che appare, quelle immagini pervase dal sense of humor dell’artista e apparentemente rassicuranti diventano quasi come uno specchio attraverso cui l’umanità può guardarsi dentro, con tutti i suoi difetti, brutture, lati oscuri. È quello il momento in cui gli oggetti raffigurati, che fanno sempre parte della nostra cultura pop, in apparenza innocui, trasformati dall’artista quasi in giocattoli, diventano lenti deformanti attraverso cui osservare la realtà che ci circonda, arrivando così a comprenderla meglio, in tutte le sue pieghe più nascoste. Questa è la mia conversazione con Erwin Wurm che ho incontrato nella sua casa viennese. Ecco cosa mi ha raccontato, spaziando dall’arte alla politicaContinua a leggere

Roma e Vienna unite dal petrolio

Affare da 3,3 miliardi di dollari per l’Eni negli Emirati Arabi Uniti. Un accordo storico che lega economicamente ancor di più l’Italia e Abu Dhabi. È il più importante contratto mai siglato da un investitore straniero nell’ambito della raffinazione del petrolio. Protagonisti, ADNOC, la compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi, ed il colosso italiano dell’energia, che ha da poco acquisito il 20% del quarto complesso di raffinazione al mondo, con una produzione di 922.000 barili al giorno, per un valore complessivo di 19,3 miliardi di dollari.

Un accordo che incrementerà del 35% la capacità di raffinazione di Eni e stabilirà a breve anche una joint venture, tra Roma e l’Emirato, nella commercializzazione di prodotti petroliferi destinati a compratori internazionali. L’obiettivo per gli emiratini è raggiungere nuovi mercati e, al tempo stesso, non limitarsi ad essere un semplice produttore di idrocarburi, ma diventare un player integrato dell’energia, avvalendosi per questo della partnership e dell’expertise italiana in materia di raffinazione e tecnologia low carbon. Un modo per far fronte ad un mercato sempre più volatile e accostarsi a nuove piazze, come quella europea. Non concentrarsi solo sull’estrazione, ma produrre e commercializzare derivati del petrolio. Scopriamo insieme altri particolari dell’accordo e come si stiano muovendo le imprese italiane nell’area del GolfoContinua a leggere

Vienna, la mafia parla slavo

Colpi di pistola in pieno giorno nel cuore di Vienna. Così la mafia entra in azione portando a segno uno dei suoi più sanguinosi agguati. La sparatoria di venerdì scorso è un attacco brutale e feroce. Un uomo viene ammazzato a bruciapelo, crivellato di colpi alla testa e al torace, un altro viene ferito gravemente. Il terrorismo, però, non c’entra. Ad agire è stata la criminalità organizzata, la più temibile e violenta, quella slava che si spartisce i giri di droga, traffico d’armi, riciclaggio di danaro sporco e prostituzione.

Nel corso del 2016 la lotta tra clan slavi ha lasciato la sua lunga scia di sangue: otto morti e quattro gravemente feriti. E poco importa che si getti nel caos l’intera città, l’importante è che vendetta sia fatta. I clan rivali, tutti composti da affiliati provenienti dalla ex Yugoslavia, non si fanno scrupoli di regolare i propri conti in uno dei luoghi più frequentati della capitale austriaca, il ristorante Figlmüller. Un locale con doppio ingresso, uno su Bäckerstraße e uno su un passaggio stretto, teatro dell’agguato mafioso, che congiunge Wollzeile con Lugeck, a pochi passi dalla piazza del duomo.

Un posto sempre affollato, pieno di turisti, famoso per i piatti tipici come la Wienerschnitzel, la cotoletta panata. Un attacco efferato che ha mobilitato decine e decine di poliziotti in assetto antisommossa, elicotteri e mezzi blindati. Scopriamo di più su questo episodio criminale e sui risvolti della mafia slava, che coinvolge tutte le repubbliche della ex Yugoslavia, con ramificazioni anche insospettabili nella finanza e nel tessuto economico austriaco e non soloContinua a leggere

Austria, le donne, la scienza

In Austria la ricerca scientifica si declina anche al femminile. Sono tante le donne alla guida di team di ricercatori e molte sono italiane. La differenza rispetto all’Italia non è solo una questione di quote rosa. I finanziamenti e i fondi a disposizione della ricerca, come ad esempio il Fondo per la Ricerca austriaco (FWF Fonds der wissenschaftlichen Forschung), che quest’anno ha festeggiato il suo 50esimo anniversario, offrono linfa vitale ad un settore considerato strategico per l’Austria.

FWF/Luiza Puiu & Andrei Pungovschi

L’afflusso di denaro nelle casse di atenei e istituti di ricerca non universitari è maggiore rispetto al nostro Paese e consente di sperimentare anche in campi meno conosciuti quali quello della materia soffice, che trova applicazioni per filtri o sensori, oppure quello dei super-conduttori, che possono avere applicazioni nel settore dei trasporti. Al recente Festival della Scienza, il Be Open Festival, ho incontrato alcune donne dal curriculum eccezionale e dalla personalità magnetica. Questo è il resoconto dei miei incontri con loro. Scopriremo informazioni preziose sul male del secolo, il cancro, con risvolti inediti. Vediamo più da vicino i racconti di queste tre donne straordinarieContinua a leggere