Austria, le donne, la scienza

In Austria la ricerca scientifica si declina anche al femminile. Sono tante le donne alla guida di team di ricercatori e molte sono italiane. La differenza rispetto all’Italia non è solo una questione di quote rosa. I finanziamenti e i fondi a disposizione della ricerca, come ad esempio il Fondo per la Ricerca austriaco (FWF Fonds der wissenschaftlichen Forschung), che quest’anno ha festeggiato il suo 50esimo anniversario, offrono linfa vitale ad un settore considerato strategico per l’Austria.

FWF/Luiza Puiu & Andrei Pungovschi

L’afflusso di denaro nelle casse di atenei e istituti di ricerca non universitari è maggiore rispetto al nostro Paese e consente di sperimentare anche in campi meno conosciuti quali quello della materia soffice, che trova applicazioni per filtri o sensori, oppure quello dei super-conduttori, che possono avere applicazioni nel settore dei trasporti. Al recente Festival della Scienza, il Be Open Festival, ho incontrato alcune donne dal curriculum eccezionale e dalla personalità magnetica. Questo è il resoconto dei miei incontri con loro. Scopriremo informazioni preziose sul male del secolo, il cancro, con risvolti inediti. Vediamo più da vicino i racconti di queste tre donne straordinarieContinua a leggere

La scienza e il suo festival

A Vienna si è da poco concluso Be Open, il festival della scienza. Un’iniziativa che punta a promuove la ricerca e a sensibilizzare un pubblico sempre più ampio sul valore dei finanziamenti ad un settore così vitale e importante per costruire un futuro migliore. Innovare e fare scoperte con cui la nostra società può compiere balzi in avanti e conquiste di rilievo, migliorando la qualità della nostra vita, sono i capisaldi su cui si fonda il Be Open Festival. La manifestazione è organizzata dal Fondo per la Ricerca Austriaco (FWF Fonds zur Förderung der wissenschaftlichen Forschung), che festeggia il suo 50esimo anniversario. È il più importante fondo in Austria per il sostegno alla ricerca di base, finanziato dal Ministero federale dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica. Un flusso di denaro che viene erogato non solo alle università, ma anche agli istituti di ricerca non universitari, attraverso il quale si sovvenziona l’attività tanto delle facoltà scientifiche e ingegneristiche, quanto di quelle sociali e umanistiche. Si coprono tutte le possibili aree di ricerca, dalla fisica quantistica alla ricerca genetica, dall’arte all’archeologia, dalla filosofia, alla demografia, fino all’oceanografia e allo studio dei cambiamenti climatici. A riprova dell’azione multidisciplinare del fondo i 18 padiglioni allestiti a Maria-Theresien-Platz, nel cuore della capitale austriaca, in occasione di Be Open.

Ciascun padiglione è dedicato ad una delle aree di ricerca, con 150 progetti che spaziano dall’Università di Innsbruck alla Fachhochschule di St. Pölten, da un centro di ricerca come il CeMM (Centro di Ricerca per la Medicina Molecolare), alla facoltà di medicina dell’Università di Vienna.

Un festival che si ripropone di far comprendere a un sempre più ampio numero di persone l’importanza del fondo e stimolare sponsorizzazioni da parte di organizzazioni e aziende private ma anche donazioni da parte dei cittadini. Altro obiettivo anche quello di promuove il lavoro di squadra, perché il raggiungimento di traguardi sempre più significativi è possibile solo grazie al lavoro di un team, quanto più internazionale possibile. Storicamente l’Austria è famosa per aver formato generazioni di scienziati di caratura internazionale, ma adesso punta anche a diventare un Paese che ospita e attrae talenti da tutto il mondo. Scopriamo insieme tutti i numeri del festival e quanta Italia vi sia nella ricerca austriacaContinua a leggere