Zero sprechi! Parola di chef

La gastronomia italiana trionfa a Dubai. Filosofia “zero waste” ed estro contemporaneo nelle ricette dei nostri chef. Sapori ricchi di sfumature, sorprendenti contaminazioni, forme e colori modernissimi, ma anche tanta attenzione a nobilitare ingredienti poveri e a non sprecare. La cucina del futuro passa anche per la sostenibilità. A Gulfood, la fiera del settore agroalimentare che si è da poco conclusa a Dubai, temi quali sicurezza e riduzione degli sprechi alimentari hanno avuto un ruolo centrale.

Nel mondo vengono gettate via circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ogni anno, con un impatto ambientale di 3,3 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 e un costo complessivo di 1 trilione di dollari. Nell’intera area del Medio Oriente e Nord Africa gli sprechi alimentari raggiungono il 34% ogni anno. Negli Emirati Arabi Uniti vengono buttati in media 197 chili di cibo all’anno pro capite e gli sprechi alimentari costano al Paese 3,5 miliardi di dollari annui. Una maggiore consapevolezza può cambiare le abitudini dei consumatori, ma per una vera inversione di tendenza occorre ridurre gli sprechi lungo tutta la filiera.

Nell’Italian Food Lab del padiglione dell’Italian Trade Agency si sono alternati chef stellati italiani e i migliori chef dei ristoranti italiani dell’emirato, che hanno rivisitato con un tocco innovativo la ricchissima tradizione gastronomica italiana. Scopriamo insieme le ricette più gustose e capiamo la direzione che sta prendendo la cucina contemporanea italiana.  Continua a leggere



Il mondo a portata di assaggio

A Dubai si è appena conclusa Gulfood, la più importante fiera agroalimentare del Medio Oriente. Cibo e specialità da 85 Paesi, 2.500 aziende presenti, di cui 120 italiane. Il secondo grande evento internazionale in presenza dall’inizio della pandemia. Rigidi i protocolli di sicurezza in un Paese che ha già quasi raggiunto l’obiettivo di vaccinare il 50% della popolazione. Una 26esima edizione di Gulfood all’insegna della sicurezza con obbligo di indossare le mascherine, distanziamento sociale di almeno 2 metri, contingentamento dei visitatori negli stand e nei padiglioni, disinfezione degli ambienti. “Organizzare una fiera così importante in presenza ma nel rispetto di tutte le regole e le procedure previste dalle autorità emiratine, che tra l’altro vengono rispettate, -mi spiega Nicola Lener, Ambasciatore d’Italia ad Abu Dhabi- è un’indicazione che si può tornare alla normalità gradualmente, visto che le condizioni del Paese e il numero di contagi lo consentono”. Purtroppo a causa del lockdown e del blocco dei voli imposto dalle autorità israeliane è stata annullata la partecipazione di Israele.

Incontri, workshop, forum, talk, hanno favorito relazioni e scambi d’idee tra delegazioni governative, esperti, capitani d’industria e chef sulle nuove tendenze del food & beverage e sull’impatto decisivo dell’innovazione nel settore agroalimentare. Dubai si conferma hub del food e del commercio internazionale, con una posizione sempre più dominante non solo nel Golfo ma in tutta l’area del Medio Oriente, Nord Africa e Sud dell’Asia. Gulfood la piattaforma ideale per stringere relazioni e affacciarsi ai mercati di questa porzione di mondo.

Tanti i padiglioni nazionali, dal Giappone al Brasile, dall’Egitto alla Russia. Un trionfo di prodotti, sapori, profumi, specialità. L’Italia, il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a denominazione d’origine e ad indicazione geografica riconosciuti dall’Unione europea, con la sua capacità di coniugare qualità, tradizione e innovazione, ha avuto un ruolo da protagonista a Gulfood. “È un bel segnale di ripartenza e dimostra che in sicurezza si può anche fare una fiera in presenza” dice Amedeo Scarpa, Direttore dell’Ufficio ICE di Dubai. Scopriamo di più sull’Italia, sui rapporti commerciali con gli Emirati, su Expo 2020 e sul Padiglione dell’Italian Trade Agency (ICE) con l’Italian Food Lab in cui si sono svolte degustazioni di prodotti Made in Italy e master class con chef italiani stellati.   Continua a leggere



Perché ho scelto il vaccino cinese

A Dubai ho ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid-19 della casa farmaceutica cinese Sinopharm. Vi racconto la mia esperienza. Negli Emirati sono state somministrate 5 milioni e 300mila dosi da quando è iniziata la campagna vaccinale di massa a dicembre. È il Paese con il tasso giornaliero di vaccinazioni più alto al mondo, con 1,62 dosi ogni 100 abitanti. L’immunoprofilassi Sinopharm è quella maggiormente disponibile, in misura minore vengono distribuite anche Pfizer-BioNTech, Sputnik V e AstraZeneca. Più del 40% della popolazione adulta ha ricevuto almeno la prima iniezione. Sono state inoculate 53,46 dosi ogni 100 abitanti, con il 48,6% degli over 65 già immunizzati.

La profilassi vaccinale procede a ritmo serrato, sostenuta da una campagna di sensibilizzazione contraddistinta dall’hashtag #TogetherWeRecover (insieme ripartiamo), tanto che le autorità emiratine contano di immunizzare il 50% dei residenti entro la fine di marzo. Da una settimana le infezioni hanno ripreso a crescere, superando ancora i 3.000 casi giornalieri, toccando ieri la cifra record di 3.452 nuovi casi a fronte di 185.502 test effettuati. Nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 18 persone, contro le 14 dei giorni precedenti, mentre le nuove infezioni hanno raggiunto quota 3.294. Dall’inizio della pandemia sono stati effettuati 28,8 milioni di test. Scoprite com’è andata la mia vaccinazione contro il Covid-19 e quali siano le caratteristiche delle immunoprofilassi anti SARS-CoV-2 attualmente disponibili.  Continua a leggere



Arabi su Marte, missione compiuta

La sonda Speranza si è agganciata all’orbita marziana. Gli Emirati sono il quinto Paese al mondo ad aver inviato un veicolo spaziale sul Pianeta Rosso. Un’impresa storica che aveva il 50% delle probabilità di fallire. Dopo un previsto blackout di 27 minuti, che ha fatto comunque rimanere in trepidazione il team di ingegneri che ha lavorato alla missione, la sonda ha fatto giungere il proprio segnale al centro spaziale di Dubai, a 190mila chilometri di distanza. Gli Emirati Arabi Uniti scrivono una pagina di storia, diventando l’orgoglio del mondo arabo.

Tutto è iniziato il 19 luglio 2020 quando, nel pieno della pandemia, la sonda Speranza, in arabo Al-Amal, è decollata senza alcun intoppo dal Centro Spaziale di Tanegashima in Giappone. Da allora questo satellite meteorologico ha sganciato i propri razzi, ha percorso oltre 493 milioni di chilometri, è riuscito a correggere la propria rotta e a mantenere i contatti con la stazione di controllo di Dubai.

“È stato un programma pieno di sfide, iniziato nel 2013 -ha dichiarato alla stampa locale Sarah Al Amiri, Presidente dell’Agenzia Spaziale degli Emirati e Ministro di Stato per le Scienze Avanzate- Alcuni dei problemi incontrati ci sono sembrati a tratti insormontabili. Abbiamo avuto solo 6 anni per sviluppare il progetto con un budget a disposizione non molto alto”. Una missione inclusiva, che non ha soltanto visto protagonisti i 200 ingegneri emiratini, ma anche 450 persone provenienti da altri continenti, con retroterra e credo diversi. “È stato veramente uno sforzo internazionale e la scienza ha bisogno della cooperazione, esplorare si basa su questo”. Scopriamo di più su Al-Amal e sulla sua missione scientifica che inizierà ad aprile.  Continua a leggere



Gli Emirati attirano cervelli

Gli Emirati cambiano la legge sulla cittadinanza offrendola a talenti, investitori e professionisti stranieri che contribuiscano al progresso del Paese. Un modo efficace per attrarre cervelli che potranno stabilire radici più profonde negli Emirati e godere della doppia cittadinanza, senza dover rinunciare a quella del Paese d’origine. Possono aspirare a diventare cittadini emiratini innovatori, talenti, investitori e professionisti tra cui medici, scienziati, ingegneri, artisti, autori, creativi, assieme alle loro famiglie. Non sarà però possibile fare richiesta di cittadinanza. L’elegibilità viene stabilita direttamente dalla casa reale, da componenti dell’esecutivo federale, dai consigli esecutivi dei singoli emirati, dalle corti locali.

Il provvedimento appena approvato punta ad accogliere un’immigrazione selezionata e altamente qualificata che potrà stabilirsi con coniugi e figli al seguito. La contropartita è la partecipazione attiva alla crescita economica e allo sviluppo di una nazione che con poco meno di 10 milioni di abitanti, ha una popolazione composta quasi per il 90% da residenti stranieri, che rappresentano il vero motore dell’economia emiratina. In genere chi risiede negli Emirati ha visti rinnovabili ogni tre anni, legati al proprio impiego. Ma proprio questo tipo di politica dei visti di breve durata ha finora impedito un’immigrazione stanziale, che faccia progetti a lungo termine e sia propensa ad investire in proprietà immobiliari, sviluppando un senso di appartenenza e attaccamento al Paese. Gli emendamenti approvati dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai, rappresentano una vera rivoluzione e produrranno un significativo aumento della popolazione.

Coloro che daranno molto agli Emirati in termini di innovazione, expertise, ingegno, imprenditorialità, creatività, potranno considerare il Paese la propria casa. Un percorso di modernizzazione che passa anche attraverso modifiche apportate di recente al diritto di famiglia e ai diritti della persona. Vediamo insieme chi abbia i requisiti per ottenere la cittadinanza emiratina e quali cambiamenti siano stati finora apportati al modello stesso di società negli Emirati.  Continua a leggere



Dentro un Van Gogh

A Dubai si può entrare nelle opere di Vincent Van Gogh. Infinity Des Lumières, al Dubai Mall, offre questa nuova esperienza immersiva. Sarà il futuro dell’arte? Gli esperti si interrogano su questo fenomeno che sta prendendo sempre più piede. Infatti, vi sono almeno due mostre simili a quella di Dubai in corso a New York. I puristi storcono il naso, ma l’interrogativo principale è: l’arte grazie a queste iniziative ne uscirà rafforzata? Il pubblico sembra apprezzare queste esibizioni fuori dai canoni classici anche perché nella società dei selfie ogni motivo è buono per condividere i momenti più spettacolari sui social media.

Non è esente da questo l’esperienza alla Infinity Des Lumières, il più vasto centro d’arte digitale del Medio Oriente, che non a caso suggerisce angoli fotogenici per autoscatti incredibili. Vi è addirittura una stanza piena di specchi, con l’immancabile spot per il selfie perfetto. L’impressione è che queste mostre riescano ad avvicinare all’arte persone che altrimenti neppure verrebbero sfiorate dal desiderio di entrare in un museo o in una galleria. La musica e le animazioni fanno il resto, rendendo la pittura accessibile e appetibile, ampliandone il potere immaginifico. Se un merito hanno queste esperienze digitali di tipo “immersive” è di contribuire a rendere l’arte divulgativa, adattandola allo stile della comunicazione del 21esimo secolo, in cui tecnologia e innovazione diventano sempre più un paradigma culturale.

Queste gallerie digitali non sostituiscono di certo i musei e le opere originali, con la loro profondità e matericità. Al contrario rappresentano una diversa fruizione dell’arte, tutta esperienziale, per un pubblico abituato ad interagire con la tecnologia. Trovarsi dentro alcuni famosi dipinti è l’esperienza che si cerca, che si ottiene attraverso animazioni di immagini ad alta risoluzione proiettate su schermi giganti. Scopriamo insieme i meccanismi, alcune tra le immagini più evocative e quali siano le altre mostre attualmente visitabili nella galleria digitale Infinity Des Lumières di Dubai.  Continua a leggere



Una donna a capo di una banca

La più importante banca degli Emirati, First Abu Dhabi Bank (FAB), ha appena nominato Amministratore delegato una donna, Hana Al Rostamani. Un segnale importante per l’istituto di credito emiratino che amministra un capitale di oltre 44 miliardi di dollari. Un drastico cambio di passo in un settore, quello della finanza, tradizionalmente dominato dagli uomini. Hana Al Rostamani, già Vice-amministratore delegato di gruppo e Capo del Personal Banking, subentra ad Andre Sayegh che ha ricoperto l’incarico per poco meno di un anno. La decisione presa dal board di FAB è la testimonianza non solo del graduale processo di emiratizzazione delle cariche apicali degli asset strategici del Paese, ma rappresenta anche il nuovo corso intrapreso da uno dei Paesi più influenti del mondo arabo sul tema dell’emancipazione femminile.

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L’istituto di credito di Abu Dhabi sottolinea così la rilevanza della recente investitura di Al Rostamani: “Siamo un’organizzazione che sostiene da sempre la ricchezza della diversità e aver messo per la prima volta una donna alla guida della banca perché affronti le sfide del futuro rappresenta davvero un valore” ha affermato il Presidente di FAB, lo sceicco Tahnoon Bin Zayed Al Nahyan. Una lezione che fa riflettere, visto che di figure femminili in posizioni di potere nell’ambito finanziario internazionale ve ne sono ancora pochissime, come per esempio Jane Fraser, diventata Amministratore delegato di Citigroup Bank lo scorso settembre, mentre in Italia Unicredit ha appena nominato CEO un uomo, Andrea Orcel. Hana Al Rostamani, però, non è l’unica alla quale sia stata assegnata una carica di rilievo nella regione. Scopriamo insieme chi sono le altre donne di potere in Medio Oriente.  Continua a leggere



Emirati e vaccini per ricchi

Gli Emirati hanno somministrato quasi 2 milioni e settecentomila dosi di vaccino anti Covid-19 alla popolazione. Sono il secondo Paese al mondo per numero di immunoprofilassi inoculate dopo Israele. Nelle ultime 24 ore hanno ricevuto la vaccinazione 106.589 residenti, ossia 27 persone ogni 100 abitanti. Negli ultimi 15 giorni, però, continuano ad aumentare i contagi. Nella giornata di lunedì i nuovi casi positivi hanno raggiunto la cifra record di 3.600, a fronte di 175.249 nuovi tamponi effettuati. Domenica i nuovi infetti erano 3.579 e 179.117 i test effettuati.

Negli Emirati e soprattutto a Dubai l’economia ha ripreso a muoversi malgrado la pandemia. A favorire l’uscita dalla stagnazione una politica di apertura delle attività commerciali, della ristorazione e dell’ospitalità, sempre con l’applicazione delle misure di sicurezza anti covid-19, e un forte rilancio del settore turistico. Una ripresa testimoniata anche dalle 42.640 nuove licenze commerciali emesse a Dubai nel corso del 2020, il 4% in più rispetto a quelle rilasciate nel 2019. Durante il periodo delle feste natalizie, complici un ingente afflusso di turisti e una diminuita attenzione generale per il rispetto delle norme anti covid-19 comunque mai venute meno, si è registrata un’impennata dei contagi che ha costretto la Dubai Health Authority ad imporre norme restrittive più severe. Vediamo insieme come proceda la campagna di vaccinazione negli Emirati e scopriamo di più sui viaggi che super ricchi, europei e non solo, organizzerebbero a Dubai e Abu Dhabi con pacchetti che includerebbero anche l’immunizzazione dal Covid-19.  Continua a leggere



Art in the Zoom age

Intensive Care Units is artist Sandro Kopp’s exhibit in Vienna. Emotions, self perception, Zoom video calls, in the “selfie society”. A journey into contemporaneity, through faces, gazes, moments, places, that is both introspection and a play of reflections. On the background, the changes that the pandemic brought to our lives. At the Sammlung Friedrichshof Stradtraum, German-New Zealand painter Sandro Kopp, exhibits three works that articulate in different ways the concept of authentic dialogue with subjective reality. In a world dominated by photography, where images are the result of lenses and are the product of a digital eye, and technology becomes so pervasive, the subjective vision should be recovered. To do this, there is no other way than the artistic gesture.

“Tiredness, bad lighting, being hungover, and emotions definitely, everything fits into a far more layered and rounded experience of reality” Sandro Kopp tells me, and this is what we can see in his artworks on show in Vienna.

“Photography has become so ubiquitous in our existence, I myself realise that it has become almost an extension of my brain, of my neuronal network – Sandro explains to me – Psychologically we are relying on a mediated lens-based image more and more as a kind of representation of not even reality but of our perception. We think that a camera picture is our perception, but it is not”. Let’s go and see the three body of works on show in this exhibition at the Sammlung Friedrichshof Stadtraum, which can be visited till the end of July.  Continua a leggere



Emirati-Israele, stop viaggi senza visto

Gli Emirati sospendono fino al primo luglio gli spostamenti senza visto con Israele a causa del COVID19. Provvedimento che le autorità emiratine hanno attivato anche con molti Paesi europei, India e Pakistan. L’annuncio è arrivato ad una settimana dalla ratifica dell’accordo che prevede la possibilità di viaggiare da e verso Israele senza la necessità del visto e che sarebbe dovuto entrare in vigore a febbraio, 30 giorni dopo la firma dell’intesa.

Tale sospensione si è resa necessaria per il riacutizzarsi della pandemia e segue di 24 ore il provvedimento preso dalle autorità israeliane che impone la quarantena a chiunque arrivi dagli Emirati Arabi Uniti e dal Brasile, in isolamento nei covid-hotel a gestione governativa. Una disposizione analoga è stata decisa in precedenza dalle autorità israeliane anche nei confronti di Sud Africa e Zambia. La situazione in Israele continua ad essere difficile. È in corso il terzo lockdown mentre si discute la possibilità di protrarlo ben oltre il 21 gennaio per il forte incremento dei contagi. Vediamo insieme quale sia la situazione negli Emirati e come proceda la campagna di vaccinazione della popolazione.  Continua a leggere