Temporali e forti raffiche di vento continuano a sferzare gli Emirati. Caduta in tre giorni più pioggia che negli ultimi 18 mesi. Scese notevolmente le temperature che in alcune zone montuose a nord hanno raggiunto i 4 gradi. Il Centro Nazionale di Meteorologia fa sapere che la perturbazione potrebbe proseguire ancora nei giorni a venire e informa che gli aeroplani del cloud-seeding, la tecnica di inseminazione delle nuvole, sono stati attivati per intensificare i fenomeni temporaleschi e aumentare le precipitazioni. Il cloud-seeding, infatti, non produce acquazzoni ma agisce sulle nuvole cumuliformi presenti naturalmente potenziando la pioggia prodotta.
Sugli Emirati persiste tempo fortemente instabile causato da bassa pressione in superficie e una corrente di bassa pressione in alta quota proveniente da ovest. Una perturbazione che ha colpito particolarmente Dubai e Abu Dhabi, a partire dal Capodanno, con piogge torrenziali, lampi, tuoni e venti provenienti dalla costa che superano i 60 chilometri orari. Tetti crollati, infiltrazioni d’acqua nelle case, mancanza di energia elettrica, grondaie e canali di scolo otturati, allagamenti e anche alcuni padiglioni dell’Expo chiusi temporaneamente per danni, come quelli di Germania, Belgio e Italia. Scopriamo di più sugli acquazzoni e le tempeste che si stanno abbattendo su Dubai e sugli Emirati Arabi Uniti.
Acquazzoni record in pochi giorni
Il 2022 ha portato un’ondata di maltempo come non si registrava dal 2019. 141,8 millimetri le precipitazioni cadute a Dubai nella zona dei laghi di Al Qudra e nel Parco Solare Mohammed bin Rashid Al Maktoum. Un quantitativo d’acqua record, considerato che nell’arco di un intero anno le precipitazioni non superano i 100 millimetri. Nella notte del primo gennaio, qualche ora dopo i fuochi d’artificio della mezzanotte, una violenta tempesta ha colpito Dubai. A Sharjah sono state impiegate 145 autobotti, di cui 95 municipali e 50 private, e 125 idrovore per aspirare l’acqua che ha allagato l’emirato.