Dopo le accese proteste contro il coronavirus e l’isolamento e l’esclusione dalla vita sociale imposti ai no vax, in Austria scatta il lockdown generalizzato. L’incubo della quarta ondata incombe minaccioso sul Paese dell’Europa occidentale che ad oggi registra il più basso tasso di vaccinazione anti-Covid. A determinare l’approvazione di drastiche misure restrittive nazionali da parte del governo federale austriaco guidato dal Cancelliere Alexander Schallenberg, il numero di contagi giornalieri che venerdì scorso ha toccato un picco di oltre 15mila nuovi casi e che nelle ultime 24 ore continua a far segnare cifre record con 528 persone ricoverate in terapia intensiva (su 659 posti letto disponibili nel Paese), circa 3mila ospedalizzati e oltre 14mila nuovi casi su una popolazione di circa 9 milioni di abitanti.
Molto diffuse le resistenze alla vaccinazione contro il coronavirus che, unite ad una scarsa pianificazione nell’approvvigionamento delle dosi, hanno determinato una campagna vaccinale lenta e poco efficace. Finora in Austria sono state somministrate 12 milioni 900mila dosi di vaccino anti-Covid, solo a 5,8 milioni di persone sono state inoculate due dosi, ossia ad appena il 65,3% della popolazione. Le misure restrittive varate da Vienna dovrebbero essere valide fino al 12 dicembre, anche se al momento si prevede un primo periodo di 10 giorni con valutazione della situazione e possibile proroga per ulteriori 10. In Alta Austria, però, il governatore Thomas Stelzer (ÖVP) ha già deciso di prolungare le restrizioni fino al 17 dicembre. I piani del Cancelliere Schallenberg prevedono anche che dal primo febbraio 2022 la vaccinazione contro il coronavirus diventi obbligatoria. Sarebbe il primo Paese dell’Unione europea ad adottare un simile provvedimento. Vediamo insieme le misure appena diventate operative nel quarto lockdown dall’inizio della pandemia in Austria e scopriamo di più sulle manifestazioni di protesta avvenute lo scorso weekend.
Confinamento su scala nazionale
In Austria questo quarto lockdown viene applicato a tutti indistintamente, dai vaccinati ai guariti e ai non vaccinati. Il governo austriaco di concerto con i governi dei singoli stati federali ha imposto a tutti i cittadini di restare a casa e limitare gli spostamenti solo per motivi essenziali quali lavoro, approvvigionamento di beni di prima necessità. Hotel, ristoranti, bar, palestre, centri benessere, cinema e teatri dovranno rimanere chiusi. Faranno eccezione solo supermercati e farmacie. Restano possibili l’acquisto di cibo e bevande sigillati da asporto con consumo ad una distanza di oltre 50 metri dall’esercizio commerciale e la consegna a domicilio. Chiusi anche i caratteristici Christkindlmarkt, i mercatini di Natale. Viene incentivato il lavoro da remoto soprattutto per i dipendenti pubblici e, sebbene le scuole restino aperte, i genitori sono invitati, se possibile, a far rimanere a casa i propri figli senza la necessità di presentare un certificato medico. Lo stesso vale per gli asili nido. Le università passeranno alla didattica a distanza, escluse quelle facoltà in cui siano previste lezioni in laboratorio.
Le regole delle 2G e delle 3G
Coloro che devono recarsi sul luogo di lavoro hanno l’obbligo di indossare la mascherina FFP2 e dovranno rispettare la regola delle 3G (ovvero vaccinati o guariti dal Covid-19 oppure in possesso di un test antigienico rapido gratuito). Solo a Vienna vale la regola delle 2G (ossia vaccinato o guarito dal Covid-19), oppure con test molecolare negativo. Le visite in ospedale sono limitate ad un parente a settimana seguendo sempre la regola delle 2G, oppure con test molecolare negativo. Proibiti assembramenti e riunioni tra amici, anche nel privato. Limitati ad un congiunto i contatti tra coloro che non vivono sotto lo stesso tetto o che risiedono in città o stati federali diversi.
Sì all’attività fisica all’aperto
Lo sport agonistico e amatoriale viene sospeso. Consentita l’attività fisica individuale all’aria aperta, compreso lo sci. Coloro che risiedono in località sciistiche potranno recarsi sulle piste e utilizzare impianti di risalita purché vaccinati o guariti e sempre indossando la mascherina FFP2.
I dubbi di alcuni costituzionalisti
Secondo alcuni avvocati costituzionalisti questo quarto lockdown rappresenta un vero e proprio attentato alle libertà fondamentali garantite dalla Costituzione austriaca. A rischio vi sarebbero ad esempio il diritto alla vita privata, alla libertà di impiego di personale, alla libertà di associazione e di movimento. Ma non bisogna dimenticare che tra le prerogative dell’esecutivo c’è anche la salvaguardia della salute dell’intera popolazione e la tutela del diritto alla vita.
Migliaia in piazza contro obbligo vaccinale e lockdown
Sabato scorso si sono riversate per le strade di Vienna migliaia di manifestanti che protestavano contro le nuove misure restrittive e l’obbligo di vaccinazione annunciato dal governo a partire dal prossimo febbraio. Tanti i dimostranti che si sono radunati a Heldenplatz, davanti alla Hofburg, e in altri luoghi della capitale, al grido di libertà dalla “dittatura sanitaria”.
Proteste fortemente alimentate dall’ultradestra che cavalca il malcontento di no vax e scettici per aumentare il disordine e paralizzare l’attività del governo. Secondo la polizia in 35mila erano presenti alle dimostrazioni viennesi. 10 gli arresti, per aver infranto le regole di sicurezza anti-Covid e mostrato striscioni con simboli nazisti, proibiti per legge. L’FPÖ, terza forza politica nel Parlamento austriaco, vede il suo leader Herbert Kickl gridare a gran voce contro il “regime dittatoriale in atto in Austria”. Kickl, fortemente contrario alle nuove misure restrittive per contenere i contagi del coronavirus, non è potuto scendere in piazza sabato scorso a Vienna perché ammalato di Covid-19. Manifestazioni contro il coronavirus e l’obbligo vaccinale hanno acceso anche le città austriache di Linz, Salisburgo e Bregenz domenica scorsa.