All’Expo unità, solidarietà, giustizia

All’Expo 2020 di Dubai il Padiglione Italia scrive una pagina importante nel dibattito internazionale con l’Italian Solidarity Day. Giustizia sociale, economica e tra generazioni, cooperazione, parità di genere, volontariato, sono solo alcuni dei temi toccati nel corso del dibattito tra rappresentanti di istituzioni nazionali, organizzazioni internazionali, terzo settore.

“Spero che si arrivi un giorno a parlare meno di solidarietà e più di giustizia sociale e ambientale -dice Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera – La solidarietà è importante e fondamentale, è fatta di relazioni e di accoglienza, di attenzione alle persone, ma purtroppo in tante parti del mondo è diventata una delega. Noi ce ne occuperemo sempre, sia ben chiaro, ma dobbiamo lottare perché ci sia giustizia”. Poi c’è la disuguaglianza “che è una misurazione matematica” e Don Ciotti preferisce che si parli di ingiustizie, “perché dietro ad ogni disuguaglianza vi sono delle ingiustizie e poi mi fa piacere sottolineare la meraviglia di migliaia di giovani in giro per il mondo che portano la lettura della vita di oggi in un momento di cambiamento epocale. I giovani chiedono la giusta attenzione e partecipazione”.

L’attenzione ai giovani è linfa vitale per una società che voglia guardare al proprio futuro, “Una società investe sui giovani e se non lo fa è una società che si suicida” dice Don Ciotti con tono appassionato. Lotta alla povertà, impatto degli investimenti sulle disuguaglianze, acuite ulteriormente dalla pandemia, con un occhio particolare a migranti e rifugiati. Scopriamo di più sul forum del Padiglione Italia.  Continua a leggere

A tu per tu con il Presidente

In una tiepida sera estiva viennese, ho avuto l’onore e il privilegio di essere l’unica giornalista a intervistare il Presidente Federale austriaco uscente Heinz Fischer. L’occasione, un concerto di musica jazz a Palais Metternich a Vienna. Un uomo affabile e dotato di grande senso dell’umorismo, Fischer.

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Tutto è iniziato con le note seducenti del compositore e pianista Glauco Venier, accompagnato da Alessandro Turchet al contrabbasso e Luca Colussi alla batteria. Prima l’intensità di pezzi composti da Venier, espressione autentica della sua terra d’origine, il Friuli. Poi riecheggiano brani di Peter Gabriel, Madonna, Frank Zappa e Jimi Hendrix jazzati. Per finire, uno scambio di battute divertentissimo. A Glauco Venier che si dice emozionato perché non ha mai suonato per un Presidente della Repubblica, Heinz Fischer risponde che è lui a non aver mai ascoltato in tutta la sua vita un trio italiano, il cui leader è un musicista friulano, che suona Jimi Hendrix in versione jazz, a Palazzo Metternich, sede dell’Ambasciata d’Italia a Vienna.

Di seguito il frutto del nostro incontro.  Continua a leggere

I bambini hanno diritto di sognare

Quarant’anni di attività per supportare socialmente ed economicamente i Paesi in via di sviluppo. In primo piano il progetto Equal Dreams, che ha per protagonisti i bambini, i loro sogni, i loro diritti. Così l’OFID (Opec Fund for International Development), l’istituzione intergovernativa per lo sviluppo finanziario creata nel 1976 dai Paesi membri dell’OPEC, ovvero quei Paesi che esportano petrolio, ha festeggiato il quarantesimo anniversario della sua fondazione, concentrandosi sui bambini e sul loro diritto di sognare, studiare, giocare. A sancire l’inizio del progetto Equal Dreams, la firma di una partnership con Child of Play, organizzazione di artisti nata in Austria, che pone al centro proprio i bambini. Qualsiasi sia la razza, la religione, l’età, tutti i bimbi del mondo e in particolare coloro che fuggono da guerra e distruzione, hanno diritto a imparare, vivere in un ambiente ospitale, giocare, esprimersi, crescere, formare le proprie coscienze.

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Child of Play aiuta i bambini a trovare un modo per dare espressione visiva a pensieri e sogni attraverso l’arte. Presenti all’evento anche l’UNHCR, la Commissione delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi.  Continua a leggere

In Grecia è quasi crisi umanitaria, mentre l’Austria non toglie il tetto sui rifugiati

Sono oltre 8.500 i migranti bloccati al confine nord della Grecia, nel piccolo villaggio di Idomeni, in un campo profughi attrezzato per ospitare non più di 1.500 persone. L’UNHCR fa sapere che sono 20.000 i migranti rimasti intrappolati sul territorio greco, dopo che l’Austria e altri Paesi balcanici hanno intensificato i controlli alle frontiere e hanno in vari casi imposto tetti massimi sul numero di migranti in transito giornalmente.

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Il rischio è che entro la fine di marzo i migranti bloccati in Grecia possano diventare 70.000.  Continua a leggere

Ue sotto scacco, stretta tra muri e migliaia di rifugiati

Il futuro dell’Unione Europea è messo a rischio. Il grido d’allarme arriva dall’Austria. “Occorre ridurre il flusso di rifugiati immediatamente, ne va della sopravvivenza dell’Ue” dice il Ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner a chiusura dell’incontro dei Paesi dei Balcani Occidentali che si è tenuto ieri a Vienna.

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In assenza di una risposta unitaria e condivisa, le nazioni lungo i Balcani sono state costrette a ridurre l’afflusso di migranti, con il pericolo che la situazione possa degenerare in una vera e propria crisi umanitaria.  Continua a leggere

Medici Senza Frontiere al fianco dei rifugiati

“Noi di DoctorswithoutBorders abbiamo seguito i rifugiati lungo il loro travagliato cammino, passo dopo passo in tutti i loro spostamenti per oltre una settimana. Eravamo al loro fianco a Röszke in Ungheria. Anche quando ci sono state tensioni con le autorità magiare. Abbiamo costruito delle tende e fornito assistenza medica. Dopo la chiusura dei confini con la Serbia i rifugiati si sono riversati in massa qui a Tovarnik, e noi ci siamo spostati con loro” così racconta Jota Echevarria, capo spedizione di una clinica mobile di Medici Senza Frontiere in Croazia, al confine con la Serbia.

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