Coronavirus, 2 casi in Austria

Primi due casi di coronavirus in Tirolo. A confermarlo il Governatore Günther Platter (ÖVP). I due contagiati sono ricoverati nell’ospedale di Innsbruck. Anche il secondo test effettuato ha dato esito positivo al COVID-19. Si tratta di due 24enni, entrambi residenti ad Innsbruck, che al momento non manifestano sintomi gravi, ma solo un po’ di febbre. Le loro condizioni non vengono giudicate preoccupanti. Non sarebbero in pericolo di vita. Uno dei due ragazzi sembra sia arrivato dalla Lombardia, rendendo alte le probabilità che il contagio possa essere avvenuto proprio lì. Come ha affermato il Ministro dell’Interno, Karl Nehammer (ÖVP), si punta all’individuazione di tutte le persone entrate in contatto con i due giovani infetti. Al momento vi sono 12 persone in quarantena in Tirolo, tutte venute in contatto con i due 24enni. Finora sono stati effettuati test su 62 persone

Vi sarebbe anche un altro possibile contagiato a Linz, capoluogo dell’Alta Austria. Klaus Luger (SPÖ), sindaco della terza città più grande del Paese dopo Vienna e Salisburgo, ha dichiarato che il possibile contagiato è un 55enne, rientrato da un viaggio in Italia, a Venezia. I sintomi presentati dall’uomo sembrano riconducibili al COVID-19. Ai suoi compagni di viaggio è stato chiesto di rimanere a casa, almeno finché i risultati del test non saranno resi disponibili. In ogni caso anche tutti coloro che hanno preso parte alla gita saranno sottoposti al test per l’identificazione del coronavirus. Una turista italiana di 56 anni è deceduta in Carinzia, nella città di Bad Kleinkirchheim. Si attendono ancora i risultati dei test per determinare se la morte sia stata o meno provocata dal coronavirus. Vediamo come le autorità austriache intendano fronteggiare il diffondersi della malattiaContinua a leggere



Migranti, cambio di passo

Vienna, Berlino e Roma stringono un patto e dichiarano di voler azzerare l’immigrazione illegale. I tre Ministri dell’Interno Kickl, Seehofer e Salvini in conferenza stampa congiunta annunciano di voler agire in modo concreto e puntano a dettare l’agenda dell’Unione europea, focalizzando l’attenzione sul problema dei migranti. Dopo questo vertice trilaterale si trasforma così l’asse dei volenterosi (“Achse der Willigen”) nella cooperazione degli attivi, dei fattivi, di coloro che agiscono (“Kooperation der Tätigen”). Quel riferimento all’asse evocava un periodo buio della storia mondiale ed europea e forse, facendo tesoro del suggerimento del Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, è stato proprio il Ministro dell’Interno austriaco a cambiare nome all’accordo. Dopo la colazione a tre di Innsbruck si è passati quindi dalla volontà all’azione, almeno questa sembra essere l’intenzione. L’obiettivo è frenare le partenze dalle coste africane, diminuire gli sbarchi in Europa, controllare maggiormente i confini esterni, creare centri di rimpatrio in Paesi terzi. Solo così sarà possibile accogliere e aiutare chi ha davvero bisogno di protezione, dicono i Ministri dell’interno austriaco, tedesco e italiano.

Parla di ”Paradigmenwechsel vorantreiben” Herbert Kickl ostentando soddisfazione per un’intesa che dimostra sulla spinosa questione dei migranti una identità di vedute con i suoi omologhi tedesco e italiano. “Vogliamo mettere ordine, evitare il traffico di esseri umani, fare in modo che in futuro non sia più così facile arrivare nell’Ue e vogliamo accettare solo chi è vulnerabile, chi fugge da guerre, chi ha bisogno di essere protetto”. A chi gli fa notare che occorre però che vi sia una soluzione europea condivisa, che metta d’accordo tutti i 28 Paesi membri dell’Unione sulla politica dei richiedenti asilo, Kickl risponde che non c’è alcun motivo per essere pessimisti e che questo cambio di approccio è già un risultato impensabile fino a poco tempo fa. Ma è davvero uscito qualcosa di nuovo e sostanziale dall’incontro informale di Kickl, Seehofer e Salvini? Scopriamo insieme tutti i dettagliContinua a leggere



Molestie a Capodanno, Innsbruck come Colonia?

La notte di San Silvestro si è trasformata in un incubo per molte ragazze oggetto di molestie in Austria, proprio durante i festeggiamenti del Capodanno. Il maggior numero degli episodi si è verificato a Innsbruck, in Tirolo. Tra le vittime: 6 ragazze italiane della provincia di Bolzano, 8 austriache, 5 delle quali 17enni, 2 giovani donne tedesche e una svizzera. In totale le aggressioni sono state 17, tutte avvenute a Innsbruck, in un arco di tempo tra le 23:30 e l’1:30, nell’area della Marktplatz, cuore pulsante della città tirolese, affollata di persone festanti fino a tarda notte. Siamo davvero di fronte a un quadro che pone Innsbruck sullo stesso piano di Colonia? Certo, i numeri e le proporzioni del fenomeno non sono paragonabili, però tanto è bastato per ingenerare paura e creare un clima di sospetto nei confronti degli immigrati. Le molestie sono state sistematiche e perpetrate da un gruppo di 5 o 6 giovani, apparentemente stranieri, con barba e capelli scuri, probabilmente immigrati nord africani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Dai racconti delle vittime emergono alcuni particolari. Si è trattato di pesanti palpeggiamenti, avance violente, modi espliciti e brutali. Tutti episodi che si sono ripetuti con metodologia quasi seriale, con le singole vittime circondate dal branco. Ernst Kranebitter, del Dipartimento di Investigazione criminale della Polizia del Tirolo, in un’intervista alla Krone Zeitung ha detto che nella zona teatro delle molestie, la notte di Capodanno, si trovavano oltre 25.000 persone, ma che la presenza delle forze dell’ordine era nutrita.

Oltre alle 17 aggressioni ve n’è stata un’altra sempre ad Innsbruck, ai danni di una 28enne, assalita però più tardi, attorno alle 2:30, in un ristorante del centro, da un solo uomo, tra i 30 e i 40 anni. Non è chiaro se possa essere ascrivibile al gruppo che ha agito a Marktplatz. Agli episodi di Innsbruck si aggiungono inoltre un caso a Salisburgo, uno a Graz e tre anche a ViennaContinua a leggere