Dubai, capitale della pasta

Con Tokyo, Londra, New York, Berlino e Parigi, Dubai celebra la pasta italiana e le sue proprietà dietetiche e salutari nel “World Pasta Day”.  L’emirato partecipa da protagonista al lancio su scala mondiale dell’evento che anticipa la “Settimana della Cucina Italiana nel Mondo”, giunta alla sua settima edizione, in programma dal 14 al 18 novembre. Un’iniziativa enogastronomica organizzata dall’Agenzia ICE al Capital Club Dubai, uno dei locali più esclusivi della città, con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare appieno uno degli alimenti più amati della nostra cucina nel mondo. Un pranzo con cinque portate, tutte a base di pasta secca e pasta fresca ripiena, ideato con creatività contemporanea dallo Chef Luca Carbini.

“Il World Pasta Day è una celebrazione non solo della cucina italiana e di un suo piatto eccellente quale è la pasta, ma anche della cultura italiana nel senso più ampio -mi dice il Console Generale d’Italia Giuseppe Finocchiaro– Celebriamo la pasta perché è un prodotto ottimo, che piace nel mondo ed è anche sano e i cui metodi produttivi mettono in risalto sempre di più gli aspetti legati a sostenibilità e rispetto per l’ambiente”.

L’Italia è il Paese leader nella produzione di pasta con oltre 3,5 milioni di tonnellate ogni anno. Gli italiani sono anche i principali consumatori di pasta con 23 chili a persona all’anno. “Il World Pasta Day è un’occasione per ricordare che la dieta mediterranea, di cui la pasta è una parte fondamentale, sia non soltanto buona ma anche salutare -mi spiega Amedeo Scarpa, Direttore Ufficio ICE di Dubai– Addirittura alla base della piramide alimentare ci sono i cereali e la pasta. Quindi quale migliore occasione per ricordare che gli italiani sono i primi produttori di pasta al mondo e anche i primi consumatori ma, cosa ancor più importante, bisogna mangiare, vendere e comprare autentica pasta italiana e autentico cibo italiano. Quindi 100% prodotto autentico italiano. Diffidate delle imitazioni, Fight Italian Sounding”. Scopriamo insieme le ricette preparate per l’occasione e altre curiosità in più sulla pasta e sulle esportazioni agroalimentari dell’Italia.  Continua a leggere



Inventare il futuro a Dubai

Il Future Innovation Summit trasforma Dubai nel centro del dibattito internazionale sull’innovazione, creando connessioni, idee, cooperazione. Nella due giorni fondata da Adnan Al Noorani, Presidente del board di D1 Technology e Leo Investments, alcune delle menti più illuminate e degli imprenditori più visionari del mondo si sono dati appuntamento per discutere delle grandi sfide che il mondo contemporaneo si trova ad affrontare.

Metaverso, declinato nelle sue varie implicazioni dall’emancipazione femminile all’intrattenimento, dall’economia digitale al gaming, Smart cities, Esports, Frequenze nello spazio, Leggi e regolamentazione, sono i vari temi analizzati attraverso incontri e dibattiti tra le personalità più brillanti e carismatiche a livello mondiale. “Non uso mai formule quali B2B, B2C, ma al contrario H2H, ossia da essere umano ad essere umano, perché dobbiamo essere tutti connessi per rendere il mondo un posto migliore -mi dice Al Noorani- Credo nell’importanza dell’istruzione, nella formazione delle nuove generazioni”.

Sul ruolo fondamentale della tecnologia Al Noorani aggiunge: “La tecnologia è altrettanto decisiva e ritengo che debba servire all’umanità, portare valore aggiunto e beneficio agli esseri umani”. La scienza, le biotecnologie, la ricerca farmacologica, sono un altro pilastro su cui fondare la società del futuro. “Investire nella scienza e nelle sue applicazioni al settore sanitario può essere decisivo anche per vincere le sfide contemporanee come ad esempio la lotta ai cambiamenti climatici”. Tra gli ospiti illustri presenti anche Kwasi Fraser, Sindaco di Purcellville, Virginia che, nel panel moderato da Adam Roosevelt, commentatore tv e CEO di A.R. International Consulting, ha messo in luce l’importanza delle tecnologie in un approccio lungimirante della politica nella gestione della cosa pubblica. “La visione precede il provvedimento e avere una visione il più possibile chiara è fondamentale per realizzare un piano -dice il Sindaco Fraser- Altrettanto determinante è abbracciare i cambiamenti e le possibilità che l’innovazione può aprire”. Scopriamo di più sul summit e su cosa ci si deve aspettare per il futuro in materia di blockchain, metaverso, sostenibilità.  Continua a leggere



Gitex, il grande tech show di Dubai

Droni, macchine volanti, robot, Intelligenza Artificiale, Realtà Aumentata e Metaverso protagonisti a Gitex, la fiera tecnologica di Dubai. La 42esima edizione è un trionfo, capace di riservare sorprese e un’affluenza massiccia fino all’ultimo dei 5 giorni, con le visite ufficiali dei rappresentanti più importanti della famiglia reale Al MaktoumGitex diventa globale, si accredita come il tech evento più grande del mondo, insidiando il CES di Las Vegas, e sancisce il ruolo fondamentale che l’innovazione ha per gli Emirati e per Dubai, sempre più hub tecnologico di rilevanza internazionale. Cinquemila aziende provenienti da 90 Paesi, 35 unicorni da 19 Paesi, la più nutrita presenza di entità governative che mostrano i propri progetti digitali, vanno in scena in uno spazio espositivo di quasi 190mila metri quadrati. Tra gli eventi satellite anche X-Verse, un viaggio immersivo nel Metaverso, in compagnia di 28 brand esperienziali, tra avatar e spettacoli da vivere muniti di cuffie e oculus che mescolano reale e virtuale.

A Gitex si entra in contatto con le più avveniristiche tecnologie in circolazione sul mercato: blockchain, 5G, cybersecurity, data analytics, IA, cloud technology, FinTech, smart cities. Che la tecnologia sia la priorità numero uno di Dubai non lo afferma solo lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli UAE e Sovrano di Dubai, ma lo ribadisce anche Omar Al Olama, Ministro di Stato per l’Intelligenza Artificiale, l’Economia digitale e il Sistema di lavoro da remoto, sostenendo come la partnership del suo ministero con Gitex punti a far sì che la tecnologia non venga solo esposta, ma anche inventata e sviluppata. Quindi non solo spettacolo, ma soluzioni concrete e innovative ai problemi e alle grandi sfide del futuro. Scopriamo insieme le novità di questa 42esima edizione di Gitex 2022.  Continua a leggere



Artbag, a Dubai la borsa si fa arte

Trasparenti, glitterate, colorate, le borse dell’artista inglese Debra Franses in mostra a Dubai sono icone pop e specchio dell’anima. Nell’era digitale in cui tutto si consuma a ritmo accelerato, le Birkin di Hermès, le valigette portadocumenti stile Louis Vuitton e le borsette classiche assurgono a sculture pop diventando scrigni preziosi, capaci di preservare e imbrigliare frammenti del sé e squarci di vissuto, piccoli universi cristallizzati in un attimo significativo. Queste sculture realizzate in resina trasparente sono in bilico tra arte pop e arte concettuale, esplorano temi quali consumismo e produzione di massa, indagano a fondo sul rapporto della società contemporanea con i beni di consumo, sull’esaltazione della cultura degli eccessi, facendolo sempre con un pizzico di raffinata ironia.

“Ogni persona che incontri lascia una traccia dentro di te -mi racconta Debra nel corso della nostra piacevole conversazione- E questo è ciò che dico sempre delle mie borse. Non ho mai avuto esperienze che siano rimaste confinate in una sorta di vuoto spinto, c’è sempre una storia, un oggetto, un ricordo, che viene lasciato. Le mie borse mi hanno dato un luogo in cui custodire tutto questo negli ultimi vent’anni, trasformandolo in qualcosa di poetico. Come alcuni amano dire, sono una specie di museo del nostro tempo”. “Artbag”, la mostra con cui Debra Franses debutta a Dubai, è organizzata da Art Korero nel negozio e spazio espositivo “That Concept Store” al Mall of the Emirates e resterà aperta per tutto il mese di ottobre. Scopriamo insieme la mostra, l’artista e la borsa esclusiva creata per gli Emirati.  Continua a leggere



Dubai e il futuro del metaverso

La Dubai Metaverse Assembly delinea opportunità e futuri scenari del metaverso, consacrando Dubai capitale mondiale dell’innovazione. La due giorni si è svolta nell’avveniristico Museo del Futuro e ha visto anche il lancio della Dubai Metaverse Strategy, un piano strategico presentato dallo Sceicco Hamdan bin Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Principe ereditario di Dubai e Presidente del Dubai Executive Council, assieme a Omar bin Sultan Al Olama, Ministro di Stato per l’Intelligenza Artificiale degli Emirati Arabi Uniti e Presidente della Dubai Chamber of Digital Economy, che punta a creare 40mila nuovi posti di lavoro, un afflusso di 4 miliardi di dollari per l’economia dell’emirato nell’arco dei prossimi 5 anni e la creazione di un ecosistema interconnesso e regolamentato che posizionerà Dubai come centro pionieristico di tecnologie avanzate quali Intelligenza Artificiale e Web 3.0.

Chiedo a Khalfan Belhoul, Chief Executive Officer di Dubai Future Foundation, in un’intervista rilasciatami dopo la fine della prima giornata, quanto importante sia la Dubai Metaverse Assembly considerando che ha coinciso con il lancio della Dubai Metaverse Strategy: “Importante è dire poco perché è tra le più straordinarie opportunità per il futuro, dal momento che le aspettative di crescita per l’economia per il metaverso potrebbero raggiungere 5 trilioni di dollari nel 2030, considerando solo il punto di vista della crescita”. Gli scenari possibili vanno al di là dell’immaginabile, prosegue il CEO Khalfan Belhoul: “Il valore di questa tecnologia e il valore di ciò che può accadere attraverso tutti i vari settori è una convergenza tra la nostra vita fisica e il mondo virtuale. Si può immaginare tutto quello che facciamo qui nel mondo virtuale, ma la sfida è che per ora non abbiamo neppure iniziato a scalfire la superficie nella comprensione del suo funzionamento e di ciò che può essere. Ecco perché siamo onorati di aver ospitato questa iniziativa”.

Un universo ancora da esplorare nella pienezza delle sue potenzialità, per il quale c’è la necessità di creare un quadro normativo che lo regolamenti. Scopriamo di più sull’intervista che mi ha rilasciato il CEO di Dubai Future Foundation, sulla Dubai Metaverse Strategy e sulle suggestive prospettive dischiuse dalla Dubai Metaverse Assembly.  Continua a leggere



Lo show del futuro a Dubai

Il Museo del Futuro, aperto pochi mesi fa, attira turisti da tutto il mondo. Ecco cosa c’è all’interno di questa avveniristica attrazione di Dubai. La portata innovativa dello spazio museale va ben oltre l’estetica e la spettacolare bellezza architettonica della struttura. La sua originalissima forma circolare, che ricorda quella di un occhio e rappresenta l’umanità, è caratterizzata da un vuoto ellittico al proprio interno che simboleggia l’ignoto, ciò che ancora non conosciamo. La sua superficie convessa è rivestita da 1.024 pannelli di acciaio ed è ornata da elementi calligrafici in arabo che recano scritte le parole del Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati e sovrano di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, sul ruolo dell’innovazione nella creazione di un futuro migliore. Il viaggio nel futuro che attende i visitatori si basa essenzialmente sul fattore esperienziale.

Entrando in questo edificio che sembra essere quasi una porta che conduce a una dimensione spazio-temporale capace di proiettarci nel 2071, si vive un emozionante tour in un futuro possibile, sperimentabile con tutti e cinque i sensi attraverso l’ausilio delle più moderne tecnologie oggi disponibili, dalla realtà virtuale a quella aumentata, dall’intelligenza artificiale all’interazione tra uomo e macchine. Il Museo del Futuro non fornisce risposte, ma stimola a trovare soluzioni alle sfide contemporanee per plasmare un futuro migliore. Vedremo delineati scenari, troveremo quesiti, spunti di riflessione e possibili strumenti per risolvere problemi legati alla sopravvivenza del nostro pianeta e del genere umano. Tanto che il settimo piano dell’edificio ha uno spazio capace di ospitare mille persone dedicato a conferenze che richiameranno esperti, scienziati, personalità internazionali a trattare argomenti di stringente attualità e rilevanza tecnico-scientifica e un’ulteriore sezione della capienza di 345 persone in cui verranno organizzati workshop e lezioni interattive. Seguitemi e vedremo insieme alcune delle principali sorprese e attrazioni che il Museo del Futuro ha in serbo per i visitatori.  Continua a leggere



Dubai scompare nella nebbia

Ecco la skyline di Dubai inghiottita da una tempesta di sabbia. Calamità ormai frequenti, costano all’economia regionale 13 miliardi di dollari l’anno. Responsabili dell’intensificarsi di questi fenomeni meteorologici l’erosione e la desertificazione del suolo, l’inquinamento, i cambiamenti climatici, ma anche i conflitti armati che funestano molte aree del Medio Oriente. Non esistono barriere che possano fermare la polvere sollevata da venti che soffiano ad oltre 40 chilometri all’ora.

Gli Emirati e i Paesi del Golfo sono particolarmente colpiti, ma sempre più risultano interessati anche Egitto e Libia. Il cielo di Abu Dhabi e Dubai si è tinto in alcuni punti di arancione, in altri una fitta coltre tra il grigio e il color seppia ha pressoché annullato la visibilità, mettendo a serio rischio la viabilità e il regolare svolgimento delle attività urbane.

Sono condizioni meteo avverse che a causa dei ritardi nella logistica hanno un grave impatto su molteplici comparti dell’economia, non solo della regione mediorientale ma mondiale, dal rincaro del prezzo del carburante in Italia o negli Stati Uniti al trasporto delle merci per mare o con voli cargo, dalla mancata consegna di prodotti ordinati in Europa dalla Cina alle spese sanitarie per l’aumento di patologie e disturbi respiratori. Il Medio Oriente non è solo fondamentale per l’approvvigionamento energetico su scala globale, è anche uno snodo commerciale che mette in comunicazione Occidente e Oriente. Scopriamo di più su cosa sia accaduto e sulle possibili conseguenze delle tempeste di sabbia sulla salute.  Continua a leggere



La moschea ideata da una donna

Una delle prime moschee progettate da un architetto donna, Sumaya Dabbagh, anima con linee essenziali e delicati giochi di luce un’area industriale di Dubai. La Dabbagh, titolare dello studio di architettura Dabbagh Architetcts, l’unico ad essere gestito da una donna in Arabia Saudita e uno dei pochi nella regione del Golfo, ha realizzato un luogo di culto che esprime un’estetica raffinata e minimalista, reinterpretando in chiave contemporanea motivi geometrici islamici. Un piccolo gioiello di forme, volumi, luce, purezza e semplicità, che si inserisce nel paesaggio urbano del trafficato quartiere di Al Quoz come un’oasi di pace e spiritualità, diventando un punto di raccoglimento e calma in una metropoli tentacolare che vive seguendo ritmi frenetici.

Nel mese sacro del Ramadan la moschea dedicata alla memoria di Mohamed Abdulkhaliq Gargash, patriarca di una delle famiglie più influenti di Dubai e degli Emirati, venuto a mancare nel 2016, sembra ancor più ieratica, con la scelta dei materiali locali che ne esaltano ulteriormente candore e luminosità. Ogni cosa sembra parlare del territorio in cui sorge il luogo di culto: la pietra bianca proveniente dall’Oman, cemento, alluminio, rivestimenti, falegnameria e ceramiche, tutti prodotti emiratini. Il design del progetto sembra delineare un ideale percorso dei fedeli che passano dalle abluzioni alla preghiera guidati attraverso un graduale allontanamento dalla mondanità per recuperare concentrazione e pace interiore necessarie al raggiungimento della dimensione spirituale.  Scopriamo di più sulla moschea e sull’architetto donna che ha ideato e firmato il progetto.  Continua a leggere



La fine di Expo segna un nuovo inizio

L’Expo di Dubai finisce. L’eredità più significativa è la posizione centrale che gli Emirati hanno conquistato nello scacchiere geopolitico internazionale. In questi sei mesi il Paese e la sua leadership si sono ritagliati il ruolo importante di mediatori, creatori di una piattaforma di dialogo, protagonisti di rapporti bilaterali che pongono le basi per una più forte cooperazione mondiale sui grandi temi del futuro e sulle sfide che l’umanità sarà chiamata ad affrontare negli anni a venire. Dagli Abraham Accord alla prima visita di Stato del Presidente israeliano Isaac Herzog, gli Emirati Arabi Uniti sono stati costantemente impegnati ad intessere rapporti con Paesi chiave, quali appunto Israele, che si riveleranno decisivi per ridisegnare gli assetti dell’intera regione mediorientale e dell’area allargata del Golfo. Ma il contributo emiratino alla ridefinizione degli equilibri mondiali si allarga anche oltre il Medio Oriente in una fase così delicata e complessa in cui si delineano nuove dinamiche politiche  anche in seguito al conflitto tra Ucraina e Russia. Emirati come crocevia non solo commerciale, ma come punto di incontro e scambio per idee, progetti, soluzioni innovative, per dare vita ad un nuovo approccio collaborativo a livello internazionale.

“Oggi non è la fine dell’Expo 2020, ma un nuovo inizio”, con questo messaggio lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati e sovrano di Dubai chiude l’Esposizione Universale di Dubai. Non è un augurio, ma la consapevolezza di aver seminato istanze che germoglieranno, contribuendo a creare un mondo migliore. E la visione lungimirante emiratina, che sa guardare in prospettiva costruendo bene il presente perché il futuro sia pieno di opportunità, viene sintetizzata dalla frase pronunciata dallo Sceicco Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza e Coesistenza degli Emirati e Commissario Generale dell’Expo 2020: “Le conclusioni rappresentano sempre nuovi inizi così è come noi guardiamo i percorsi che ci porteranno a raggiungere tutti i nuovi traguardi che verranno”. Scopriamo di più sull’eredità dell’Expo e sui risultati del Padiglione Italia.  Continua a leggere



Università e ricerca italiane a Dubai

A Expo Maria Cristina Messa, Ministro dell’Università e Ricerca, annuncia 7 milioni di euro di stanziamento per progetti di alta formazione nell’area mediorientale. Sarà anche questa l’eredità della partecipazione dell’Italia all’Expo di Dubai.“Siamo pronti a iniziare a rendere questi progetti realtà e realizzeremo consultazioni con il Ministero degli Affari Esteri, i Ministri della Cultura e della Salute e con il Commissario Generale per l’Italia all’Expo 2020. Il decreto sarà adottato a breve, per consentire un rapido avvio dei progetti. Tutte le aree d’intervento, dall’educazione alla valorizzazione del patrimonio culturale, al cibo, si sposano bene con i programmi di ripresa economica nazionali ed europei” dice il Ministro Messa nel suo intervento all’evento “Beyond Expo 2020. Education as Legacy” al Padiglione Italia.

L’università e la ricerca italiane sono sulla ribalta internazionale grazie alla piattaforma offerta dall’Expo e proprio in questo contesto di grande cooperazione viene siglato un importante protocollo d’intesa tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Ministero dell’Economia degli Emirati, un accordo che ha il sapore del mai fatto prima, con un perfetto equilibrio di genere. A sottoscriverlo vi sono infatti Maria Chiara Carrozza, Presidente del CNR, e Abdulla Al Saleh, Sottosegretario all’Economia, alla presenza del Ministro Messa e del Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti, Abdulla bin Touq Al Marri.

Una condivisione di conoscenza che favorisce la cooperazione tra Paesi, la sola che possa consentirci di vincere le difficili sfide del futuro. “Abbiamo realizzato il più grande programma di mobilità degli studenti durante la pandemia -racconta Paolo Glisenti, Commissario Generale per l’Italia all’Expo- Più di 8.000 studenti hanno risposto alla call, 59 studenti sono giunti qui da 41 università e questo è il più grande progetto di mobilità internazionale degli ultimi anni in Italia”. Scopriamo di più sulla missione del Ministro Messa e sul forum.  Continua a leggere