Nel giorno in cui i casi confermati di coronavirus salgono a più di 500, l’Austria annuncia le prime zone rosse. St. Anton am Arlberg e la Valle di Paznaun in Tirolo, sedi di focolai di COVID-19, saranno poste in regime di quarantena per le prossime due settimane.
Da lunedì i negozi resteranno chiusi, ad eccezione di supermercati, farmacie, uffici postali, banche, benzinai e tabaccai. Ristoranti, bar e café potranno rimanere aperti solo fino alle 15:00.
Queste misure resteranno in vigore per una settimana ma, se necessario, potranno essere prolungate. Saranno introdotti controlli al confine con la Svizzera. Interrotti, sempre a partire da lunedì, i voli verso Francia, Spagna e Svizzera. Vista l’emergenza da coronavirus, il Ministero degli Esteri austriaco sconsiglia di intraprendere viaggi in questo periodo. Dichiarata chiusa la stagione sciistica nel Salisburghese, Tirolo e Vorarlberg. Se la situazione dovesse aggravarsi ulteriormente, a Vienna si predispone il necessario per trasformare entro la prossima settimana la struttura espositiva e centro congressi Messehalle a Leopoldstadt in un enorme ospedale con 880 posti letto. Vediamo quali altre misure verranno prese in Austria a partire dalla prossima settimana.
Scuole chiuse in modo scaglionato
Lezioni sospese a partire dal 16 marzo per le superiori. Per tutti gli scolari di età inferiore ai 14 anni si prevede invece uno stop a partire dal 18 marzo. Le aziende dovranno consentire agli impiegati che debbano prendersi cura di bambini al di sotto dei 14 anni di età tre settimane di permesso speciale. Nel caso fosse necessario un periodo di congedo maggiore il governo federale si farà carico di un terzo dei costi.
Corsa agli acquisti, a ruba carta igienica e limoni
Nella giornata in cui il governo federale ha varato le prime misure restrittive per fronteggiare il diffondersi del coronavirus, in Austria si è immediatamente innescata la corsa agli acquisti, fin dal mattino. Negli scaffali dei supermercati tra le merci andate a ruba c’erano soprattutto carta igienica e tovaglioli di carta.
Tra i generi alimentari quelli esauriti in molti negozi di Vienna sono stati limoni, carote, pasta, pomodori in scatola, pane in cassetta e farina.