La casa degli italiani

Nel centro storico di Vienna la Minoritenkirche non è solo una delle chiese più antiche della città (la prima pietra fu posta nel 1276), ma anche il cuore pulsante della comunità italiana. Quest’anno si celebrano molti anniversari legati alla chiesa e alla Congregazione Italiana. Un anno denso di festeggiamenti e ricorrenze importanti: dai 230 anni di attività della Minoritenkirche, ai 232 anni dalla firma dell’editto imperiale di Giuseppe II d’Asburgo con cui la chiesa venne formalmente donata alla Congregazione Italiana. E ancora dai 391 anni della nascita della stessa congregazione ad opera del gesuita Guglielmo Lamormaini, professore dell’Università di Vienna e confessore dell’Imperatore Ferdinando II, il 5 agosto del 1625, ai 390 anni dall’avvio delle attività della congregazione, iniziate nel 1626.

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Una non-stop di celebrazioni per tutto il 2016, con un susseguirsi di Messe cantate, concerti, eventi che coinvolgeranno gli italiani residenti a Vienna e i tanti turisti che partecipano sempre numerosi. 

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La chiesa nazionale degli italiani

Dal 3 giugno del 1784, quando per editto imperiale Giuseppe II d’Asburgo l’ha donata alla Congregazione Italiana, la Minoritenkirche è diventata la chiesa nazionale degli italiani. Dopo aver trasferito nella Alserkirche, la chiesa di Alser Straße, l’ordine dei Minoriti, dei Frati Francescani Minori, rimasti in questa sede per diversi secoli fin dalla metà del 1200, l’imperatore donò alla congregazione questa enorme chiesa, a condizione che venisse ristrutturata. All’inizio la sede della Congregazione Italiana era nella Santa Caterina, una chiesetta molto piccola, a Ballhausplatz. Successivamente venne abbattuta per consentire la costruzione di un mistero.

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Una storia densa di cambiamenti

La Minoritenkirche ha subito svariati cambiamenti nel corso degli anni anche per i molti eventi storici che si sono susseguiti. Dalla torre mozzata, fortemente danneggiata dagli attacchi dei turchi nel corso dei due assedi, tra il 1529 e il 1683, la cui sommità andò distrutta e non fu mai più ricostruita, all’occupazione delle truppe napoleoniche, di passaggio verso la Russia, che si sono accampate proprio in questa chiesa. Restano ancora visibili le fondazioni dell’antico coro e l’arcata dell’abside originario.

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Il primo Prefetto donna

Daniela Panella Jirout è da 7 anni Prefetto della Minoritenkirche ed è la prima donna ad essere insignita di questa prestigiosa carica dall’inizio della fondazione della Congregazione, nel 1625. “È un ruolo molto impegnativo, che richiede parecchie ore di lavoro e disponibilità -mi spiega Daniela Panella Jirout- Essendo un luogo pubblico occorre dare sempre la reperibilità”.

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La Congregazione è un’associazione cattolica, gestita da laici. “La convivenza tra la parte ecclesiastica e quella laica non sempre è stata semplice -racconta la Prefetta-  ma si sono avuti spesso periodi di collaborazione estremamente proficua, come quello attuale, molto sereno. Prova ne sono le molte attività che riusciamo a organizzare e la rispondenza da parte della comunità”.

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Entrate e reperimento fondi

La gestione e la manutenzione sono molto onerose e servono fondi per potersene prendere cura in modo adeguato. “Non sono certo questi i tempi delle donazioni -sottolinea la Prefetta- I nostri fondi arrivano principalmente dall’affitto alle compagnie telefoniche della torre, sulla cui sommità possono installare le loro antenne e ripetitori. Poi i concerti, organizzati da terzi nella nostra chiesa, e i corsi della scuola di italiano. In misura ridotta anche le quote dei soci rappresentano un ulteriore afflusso di denaro”. Attualmente ci sono circa una cinquantina di soci.

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Chi gestisce la congregazione?

Esiste un direttivo composto da 7 persone nelle cui mani si concentra la gestione di tutte le attività. “C’è un Vice-Prefetto che si occupa soprattutto della digitalizzazione dell’archivio. Grazie alla sua attività di ricerca tra manoscritti e volumi antichi, il Vice-Prefetto ha anche realizzato una guida storico-artistica della chiesa -sottolinea Daniela Panella Jirout- C’è un Segretario che gestisce il sito internet. Poi un Contabile e i Consiglieri”. Il lavoro però si concentra per lo più sul Prefetto, che non solo ha l’incarico delle pubbliche relazioni, dovendo rappresentare la congregazione all’esterno, ma che deve anche essere sempre presente a tutte le attività e iniziative.

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Centro propulsore della cultura italiana

“È la chiesa degli italiani, che la frequentano sempre più numerosi, soprattutto negli ultimi anni -dice la Prefetta-  La messa domenicale delle 11:00 è un ritrovo”. Il compito della Congregazione non è solo quello di mantenere strutturalmente la chiesa, ma anche quello di favorire la diffusione della cultura italiana. Ecco perché alla Minoritenkirche si tengono corsi di lingua italiana, dove i bambini di pomeriggio imparano a leggere e a scrivere in italiano e apprendono anche cultura italiana, storia e geografia.

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“Anche attraverso la musica cerchiamo di diffondere la cultura italiana, organizzando concerti con il nostro coro Antonio Salieri” rilancia la Prefetta. Sono 5.704 gli italiani residenti a Vienna. Ogni domenica in media 300-400 persone frequentano attivamente la Messa domenicale. Molti i giovani, le famiglie e i bambini.

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Due nascite da festeggiare

La ricorrenza del 3 giugno, la fondazione della Congregazione Italiana, si lega anche ai 70 anni della Repubblica. Entrambe le celebrazioni saranno ricordate domenica 5 giugno con una Messa accompagnata dal Coro Antonio Salieri della Miniìoritenkirche, una cerimonia più ricca, fatta anche per stimolare il senso patriottico della comunità.

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Ci saranno successivamente un concerto di musica sacra napoletana in programma l’11 giugno, e anche un concerto di musica barocca italiana dedicato a Vivaldi. Fino alla fine dell’anno saranno ancora tante le iniziative.

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Parma e Vienna sempre legate

Le origini parmigiane della Prefetta Daniela Panella Jirout hanno un nesso ulteriore con la Congregazione e con la Minoritenkirche, contribuendo a rinsaldare un legame secolare tra Vienna e Parma.

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L’Imperatore Giuseppe II che donò la chiesa alla Congregazione Italiana, era sposato con Isabella di Borbone-Parma. A Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, andata in sposa a Napoleone, venne poi assegnato il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla, sul quale ella regnò con il nome di Maria Luigia dal 1816 fino al 1847. Quest’anno si sono infatti celebrati i 200 anni dell’arrivo di Maria Luigia a Parma come reggente del ducato. “Proprio Maria Luigia era la pronipote dell’Imperatore Giuseppe II d’Asburgo che ci ha donato la chiesa -evidenzia la Prefetta- Quindi è più stretto che mai questo legame tra la Minoritenkirche, Parma, e Vienna”.

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Una risposta a “La casa degli italiani

  1. Grazie per un articolo così completo che descrive benissimo un esempio unico di organizzazione istituzionale della vita religiosa di una comunità straniera, non solo in Austria.
    La Prefetta Panella Jirout con efficacia ed equilibrio permette a tutta la comunita’ italiana, ma anche a tanti Austriaci e membri di altre comunità straniere di poter avere come riferimento una chiesa fra le più belle di Vienna, nel cuore della città storica e politica. Un lavoro davvero impegnativo che richiede grandi doti di mediazione e sensibilità istituzionale.

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