Rifugiati più colti e preparati degli austriaci senza impiego

Più scolarizzati e preparati, meglio degli austriaci rimasti fuori dal mondo del lavoro. Questo è il ritratto dei rifugiati delineato dal rapporto dell’AMS (Arbeitsmarktservice), il Servizio Pubblico per l’Impiego austriaco.

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Uno studio che ha avuto per oggetto 900 richiedenti asilo, condotto tra agosto e dicembre 2015. I risultati dell’indagine sono stati presentati dal Servizio Pubblico per l’Impiego e dal Ministero delle Politiche Sociali. Dai dati emerge che i rifugiati provenienti da Siria e Iran hanno un livello di educazione e qualificazione professionale più competitivo rispetto agli austriaci in cerca di occupazione. I rifugiati siriani e iraniani sono per la maggior parte laureati, o hanno almeno ottenuto il diploma di scuola superiore. Tendono ad essere generalmente meno qualificati i rifugiati provenienti dall’Afghanistan. Continua a leggere



A Parigi il giorno degli attacchi, il racconto di una scolaresca viennese

Un gruppo di studenti della Vienna International School era a Parigi il 13 novembre 2015, giorno degli attacchi sferrati dai terroristi dell’ISIS al cuore della capitale francese. Adolescenti, tra i 15 e i 16 anni, arrivati a Parigi da tutta Europa per giocare un torneo di calcio. Quel venerdì sera erano in giro per la città, in libera uscita. Alcuni dei ragazzi invitati a disputare il torneo si trovavano proprio allo Stade de France, per vedere la partita Francia-Germania.

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Per i ragazzini, per gli allenatori, per gli accompagnatori e soprattutto per i genitori, rimasti a casa, sono stati momenti di puro terrore. Per fortuna sono rimasti tutti illesi. Nessuno di loro è stato in alcun modo coinvolto nei sanguinosi attentati.  Continua a leggere



Ho visto la morte in faccia al largo della Grecia

Ahmad è un giovane siriano che, a meno di trent’anni, ha visto la morte in faccia nel tratto di mare che separa la Turchia e la Grecia. Non sa nuotare e nello specchio d’acqua dell’Egeo orientale, davanti all’isola di Chios, ha rischiato di morire.

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L’imbarcazione di fortuna sulla quale cercava di raggiungere la costa greca assieme ad altri rifugiati siriani è andata all’improvviso in avaria, dopo un lungo inseguimento ad alta velocità da parte delle autorità  greche. Pian piano il barcone sul quale viaggiavano stipati una cinquantina tra uomini, donne, bambini e anziani, ha iniziato a imbarcare acqua e ad affondare.  Continua a leggere



Non sono francesi i due sospetti terroristi arrestati in Austria

I due uomini arrestati la fine della scorsa settimana a Salisburgo perché sospettati di legami con organizzazioni terroristiche non sono di nazionalità francese. Secondo una fonte che vuole restare anonima, diffusa dai media austriaci, uno dei due arrestati sarebbe un ventottenne di nazionalità algerina, l’altro invece sarebbe un trentaquattrenne di origine pakistana.

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Gli arresti effettuati dalla polizia austriaca in un centro di accoglienza per rifugiati a Salisburgo sono stati portati a segno grazie a una soffiata dei servizi segreti francesi.  Continua a leggere



Rifugiati e volontari, tutti pazzi per i selfie con le Miss

Cosa c’entrano le Miss, le reginette di bellezza, con i rifugiati? E soprattutto come possono le bellissime del concorso Miss Earth 2015 impazzare tra i rifugiati, che fanno a gara per scattarsi selfie accanto alle splendide fanciulle provenienti un po’ da tutto il mondo?

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L’accostamento sembra stridere, ma a Vienna quello delle Miss e dei rifugiati è stato un binomio non solo possibile, ma anche pienamente realizzato.  Continua a leggere



Uccise Samra e Sabina, le “ragazze immagine” dell’ISIS

Samra e Sabina, le due adolescenti austriache di origine bosniaca, andate in Siria per unirsi ai miliziani dell’ISIS, sarebbero state uccise entrambe. A riportare la notizia è stata prima la stampa austriaca, poi quella internazionale. Ufficialmente, però, né il Ministero Federale dell’Interno austriaco, né il Ministero Federale degli Esteri confermano la morte delle due ragazzine.

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Contattato da me Karl-Heinz Grundböck, portavoce del Ministero dell’Interno, ha dichiarato “di non poter né confermare questa notizia, né di poter rilasciare in merito alcun commento”. Analoga risposta ha fornito Thomas Schnöll, portavoce del Ministero degli Esteri, impossibilitato a commentare singoli casi.  Continua a leggere



Attacchi Parigi: Salah Abdeslam è stato in Austria due mesi fa

Salah Abdeslam, ancora latitante e ricercato dalla polizia, e sospettato di aver partecipato agli attacchi di Parigi lo scorso 13 novembre, è stato in Austria il 9 settembre, poco più di due mesi fa. A dare la notizia è stato il Ministero dell’Interno austriaco.

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Salah Abdeslam, nato in Belgio, fratello di Brahim, uno dei killer degli attentati di Parigi, ha noleggiato l’automobile ritrovata nelle vicinanze del teatro Bataclan, dove sono state uccise 89 persone. Salah è stato fermato per un controllo di routine in Oberösterreich (Alta Austria). Un normale posto di blocco stradale della polizia austriaca effettuato il 9 settembre ad Aistersheim, a circa 50 chilometri dal confine. Era a bordo di una macchina con altri due compagni di viaggio, proveniva dalla Germania.  Continua a leggere



Vienna: le stragi di Parigi oscurano i colloqui di pace per la Siria

Dopo lo choc per gli attacchi simultanei a Parigi, è stata la volta delle veglie e delle preghiere. Sono state moltissime le manifestazioni spontanee di solidarietà, che si sono svolte ieri nelle piazze delle principali città di tutto il mondo.

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Anche a Vienna, in tanti si sono radunati davanti all’Ambasciata francese, per stringersi attorno alla Francia, in un ideale abbraccio.  Continua a leggere



Siria: volevano che uccidessi, così sono fuggito

La testimonianza di Mehyar Sawas, 25enne di Damasco, svela uno scenario spaventoso della Siria. Lui è scappato perché non voleva uccidere. Un paese, la Siria, dilaniato da una guerra civile, da una diffusa cultura del sospetto che porta a essere arrestati e incarcerati anche solo per aver manifestato il proprio libero pensiero. Talvolta di coloro che vengono arrestati si perdono per sempre le tracce. Secondo Mehyar sono tante le persone sparite, in un gorgo di torture, violenza e morte. La stessa sorte stava per toccare sia a lui, sia a sua sorella.

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In un clima di guerra aperta, il governo obbliga al richiamo del servizio di leva. Moltissimi giovani, studenti universitari come Mehyar, hanno deciso di abbandonare per sempre il proprio paese straziati dal dilemma se uccidere, o meno altri uomini.  Continua a leggere



Austria: le ferrovie hanno aiutato i rifugiati, ora mandano il conto allo Stato

L’ÖBB, le ferrovie austriache, nell’arco degli ultimi tre mesi hanno affrontato con spirito caritatevole il dramma dei rifugiati. Decine di migliaia di migranti si sono riversate in Austria da Siria, Afghanistan e Iraq. Qui hanno trovato un paese pronto ad accoglierli. E la risposta dell’ÖBB è stata perfettamente in linea con la reazione solidale data dall’Austria tutta.

Westbahnhof apertura

Le ferrovie, che tra l’altro hanno persino ottenuto un riconoscimento per il loro operato, hanno dato un sostegno senza pari.  Continua a leggere