Attenti agli hacker nordcoreani!

Non solo missili balistici, la Corea del Nord è una minaccia anche via web. Il pericolo rappresentato dagli hacker nordcoreani è concreto. Nel mirino, oltre a molte istituzioni finanziarie mondiali, anche la Banca Nazionale dell’Austria e la sussidiaria polacca del gruppo Raiffeisenbank. Obiettivo dei cybercriminali: raccogliere fondi per il regime di Pyongyang. Esperti di sicurezza informatica hanno trovato nel codice di un software malevolo usato dagli hacker, una lista con centinaia tra istituti di credito, società e autorità del settore finanziario. Tutti possibili obiettivi di eventuali, successivi cyberattacchi. Ben 104 potenziali futuri target, in 31 diversi Paesi. Tra questi, anche alcune società e banche in Austria. Secondo la stampa locale avrebbero subito cyberattacchi sia la Banca Nazionale austriaca, sia la Raiffeisenbank. Ho contattato personalmente Christian Gutlederer, portavoce della OeNB (Österreichische Nationalbank) e mi ha confermato che la Banca Nazionale austriaca non ha subito alcun attacco, o tentativo di attacco informatico. Anche se Gutlederer non esclude che l’OeNB potesse essere nell’elenco trovato nel codice usato dagli hacker. La Raiffeisen Bank International, invece, ha informato che la sua sussidiaria in Polonia, Raiffeisen Polbank, è stata oggetto di un cyberattacco. Però l’istituto di credito ha anche precisato che nessun danno è stato arrecato alla banca, o ai suoi clienti. Lo scorso settembre, però, la Banca Nazionale dell’Austria aveva subito un attacco DDoS, portato a segno da hacker turchi, che aveva mandato in tilt il sito, paralizzandolo con un’immensa quantità di richieste, ma per fortuna senza danni.

Che non si possano dormire sonni tranquilli lo dimostra il fatto che con simili cyberattacchi l’anno scorso sono stati rubati 81 milioni di dollari alla Banca Centrale del Bangladesh. Le autorità statunitensi ritengono che dietro a questa serie di hackeraggi ci siano sempre pirati informatici nordcoreani. Lo stesso gruppo criminale ha sferrato cyberattacchi in Asia, Nord America ed Europa. E sempre l’anno scorso, c’è stata un’ondata di hackeraggi ai danni di istituti di credito della Polonia. Secondo quanto riporta il quotidiano Der Standard, la società di sicurezza informatica Symantec ha analizzato il software malevolo utilizzato dai criminali digitali e all’interno del codice ha trovato un elenco con ulteriori obiettivi.  Continua a leggere

Hotel hackerato, riscatto in bitcoin

Un hotel di lusso austriaco viene tenuto sotto scacco per alcune ore da cyber-criminali che chiedono un riscatto in bitcoin. Si tratta di un tipo di cyberattacco che sta diventando sempre più diffuso. L’Austria ha fatto da apripista a questa nuova frontiera della cyber-delinquenza, visto che è la prima volta che il manager di una struttura alberghiera renda pubblica una simile vicenda. L’episodio è accaduto al Romantik Seehotel Jaegerwirt, al passo Turracher Hoehe delle Alpi austriache. Nel mirino dei cybercriminali il sistema IT dell’hotel, che include anche le chiavi elettroniche per entrare e uscire dalle camere, e che avrebbe potuto mandare in tilt l’intero sistema, compresi prenotazioni, pagamenti, registratore di cassa. La somma chiesta dagli hacker non era iperbolica: 1.500 euro. Molto più pratico pagare e riprendere il pieno controllo dell’hotel che rifiutarsi e restare ostaggio dei cyber-ricattatori. Resta però il rischio che questi criminali high-tech lascino una backdoor che consenta loro nuovi accessi in futuro. Infatti, sembra che il Romantik Seehotel Jaegerwirt sia stato preso di mira già più volte. Chiedere un riscatto in bitcoin per far riprendere il regolare funzionamento dell’intero sistema dell’albergo è molto pratico per i malviventi, vista la difficile tracciabilità di questo tipo di valuta elettronica, che sfrutta la crittografia per generare nuova moneta e per l’attribuzione di proprietà. Si sono vissuti attimi di panico, nel lussuoso resort austriaco, con 180 clienti che non riuscivano a prendere possesso delle proprie camere, in piena alta stagione, con un’infinità di prenotazioni da gestire e l’impossibilità di poter riprogrammare nuove chiavi elettroniche. Nessuna serratura, però, è stata chiusa o hackerata da remoto. Ad essere compromessi sono stati il sistema IT e le chiavi elettroniche. 

 

Il direttore della struttura Christoph Brandstätter non ha avuto scelta se non versare i bitcoin richiesti e liberarsi dal giogo dei cyber-criminali. Come ha detto alla stampa: “Né la polizia, né l’assicurazione possono essere di alcun aiuto”. La perseguibilità di un simile reato è molto difficile, perché complesso, se non impossibile, è riuscire a risalire ai colpevoli. Gli hacker, infatti, non lasciano mai tracce che consentano alle forze dell’ordine di poterli identificare. Appena avuti i soldi i cyber-criminali hanno immediatamente sbloccato il sistema che gestisce le chiavi elettroniche e ripristinato il pieno funzionamento dell’interno sistema IT dell’hotel. Sarebbero migliaia le imprese vittime di simili attacchi, ma in pochi decidono di denunciare il torto subito.  Continua a leggere

Computer quantico, tra hacker, spie e criminalità

L’arrivo del quantum computer scuoterà le fondamenta di internet. A niente servirà la cover dell’ex talpa NSA Edward Snowden, per segnalare se lo smartphone è intercettato, perché ogni sistema sarà vulnerabile e aperto. Gli hacker di oggi sembreranno preistoria. Il futuro è il computer quantico. Una rivoluzione che cambierà tutto, creando un potente terremoto nel mondo della sicurezza e in quello dell’intelligence. La diffusione di email private, che in questi giorni influenza il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi, sarà un episodio confinato nel giurassico dell’era di internet. Il computer quantico non conosce barriere, non incontra ostacoli, e sarà realtà forse solo nel giro di 10, massimo 15 anni. Non ci saranno password sicure, né sistemi informatici inviolabili, il quantum computer è un super computer che tutto legge e tutto decritta, senza che nulla di ciò che oggi conosciamo in termini di crittografia e sicurezza possa bloccarlo.

Google Touchscreen Laptop

Paura? C’è da averne, eccome! Specie per tutte quelle informazioni sensibili, che oggi sono segrete, ma che, con l’arrivo del computer quantico sarà possibile decodificare senza alcuna difficoltà. Uno scenario che solo a ipotizzarlo fa tremare i polsi, soprattutto in ambito governativo e d’intelligence.

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Hacker turchi assaltano la Banca Nazionale

Un cyber attacco sferrato al cuore economico austriaco è stato per fortuna bloccato. Ad essere colpito, il sistema IT della Banca Nazionale dell’Austria. Lo conferma anche il Ministero dell’Interno. Gli hacker hanno inviato 5 milioni di email al minuto per mandare in tilt il sistema. Tecnicamente si chiama DoS (denial of service), stavolta però, non è andato a segno.

OeNB

OeNB

Secondo Christian Gutlederer, portavoce della OeNB (Österreichische Nationalbank) “l’attacco ha provocato solo un temporaneo malfunzionamento della home page del sito, risultata non disponibile per un breve lasso di tempo”. Inoltre Gutlederer assicura che “non vi è stato alcun accesso ai dati sensibili”. È ancora presto per trarre conclusioni, fa sapere il Ministero dell’Interno, anche se molti elementi sembrerebbero convergere su un gruppo di hacker turchi.

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Attacchi Parigi: Salah Abdeslam è stato in Austria due mesi fa

Salah Abdeslam, ancora latitante e ricercato dalla polizia, e sospettato di aver partecipato agli attacchi di Parigi lo scorso 13 novembre, è stato in Austria il 9 settembre, poco più di due mesi fa. A dare la notizia è stato il Ministero dell’Interno austriaco.

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Salah Abdeslam, nato in Belgio, fratello di Brahim, uno dei killer degli attentati di Parigi, ha noleggiato l’automobile ritrovata nelle vicinanze del teatro Bataclan, dove sono state uccise 89 persone. Salah è stato fermato per un controllo di routine in Oberösterreich (Alta Austria). Un normale posto di blocco stradale della polizia austriaca effettuato il 9 settembre ad Aistersheim, a circa 50 chilometri dal confine. Era a bordo di una macchina con altri due compagni di viaggio, proveniva dalla Germania.  Continua a leggere