Dubai, la metro usa il 3D

La metropolitana di Dubai userà stampanti 3D per realizzare alcuni pezzi di ricambio. Ad annunciarlo la RTA (Roads & Transport Authority), la società dei trasporti pubblici dell’emirato. Un’accelerazione ai test e alle sperimentazioni è stata impressa dalla pandemia di Covid-19 che ha creato circostanze eccezionali a cui far fronte, anche nell’ambito della manutenzione. L’azienda ha dichiarato di aver compiuto significativi progressi nell’uso della tecnologia 3D per produrre la propria componentistica.

“Le stampanti 3D trovano largo impiego in svariati progetti e applicazioni -racconta ai media locali Mohammed Al Amiri, Direttore della Manutenzione alla RTA– Un modo per sviluppare nuove tecniche e metodi creativi che contribuiscono a rendere effettivamente Dubai una delle smart city più all’avanguardia del mondo”. La prima sperimentazione del 3D si è avuta proprio durante il lockdown. In quel periodo sono state realizzate con stampanti 3D alcune parti dell’equipaggiamento e dei presidi di sicurezza indossati dal personale, soprattutto durante il Programma di Disinfezione Nazionale. Sempre in 3D sono stati prodotti alcuni componenti della metropolitana, del sistema di comunicazione e delle macchine che erogano i biglietti. Grazie al 3D è stato possibile produrre i componenti in pochi minuti, con un risparmio di tempo del 90% rispetto ai normali tempi di approvvigionamento. Ma non è tutto. “Con la tecnologia 3D si è avuta una riduzione dei costi del 50% rispetto a quanto si sarebbe speso acquistando pezzi di ricambio attraverso i canali abituali” ha sottolineato Al Amiri. Vediamo insieme cosa abbia in programma l’azienda dei trasporti pubblici e quale sia la stretegia di Dubai sull’uso della tecnologia 3D.  Continua a leggere



Dubai, 10 anni di metro

La metropolitana di Dubai compie 10 anni. Un’infrastruttura fondamentale per il sistema di trasporto dell’emirato. È la più lunga metro senza guidatore del pianeta. Tra le più avanzate nel panorama internazionale, è la prima ad essere realizzata nel mondo arabo, con un tasso di puntualità del 99,7%. In 10 anni la Dubai Metro ha trasportato oltre 1 miliardo e mezzo di passeggeri, per un totale di 2.348 milioni di corse. La Red Line, lunga 52 chilometri, con 29 stazioni, di cui 4 sotterranee, 24 sopraelevate ed una a livello terra, è stata inaugurata nel settembre 2009 dallo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente degli EAU e sovrano di Dubai. A due anni esatti, nel settembre 2011, è stata inaugurata anche la seconda linea, la Green Line, che si snoda per 23 chilometri, con 18 stazioni di cui 6 sotterranee e 12 sopraelevate.

Un’opera importante, di indubbio successo e utilità, che in fase di gestazione aveva incontrato non poche resistenze da parte del Consiglio Esecutivo che, sulle prime, respinse il progetto. Un rifiuto dovuto alla mancanza di una cultura del trasporto pubblico, in un Paese dove il sistema di mobilità è incentrato sulle automobili. Alcuni ritenevano che gli emiratini sarebbero stati poco inclini a lasciare la propria macchina per prendere un mezzo di trasporto pubblico. Alla fine la metropolitana di Dubai è stata realizzata, tanto che l’infrastruttura oggi, a distanza di 10 anni, si è rivelata di estrema utilità, migliorando la qualità della vita di molti cittadini e contribuendo a decongestionare il traffico dell’emirato, con un impatto notevole anche sotto il profilo ambientale. Scopriamo curiosità in più su questa spina dorsale del trasporto urbano di DubaiContinua a leggere



Sudore, rap e divieti

La linea della metropolitana U6 è la più malfamata di Vienna. Nel tempo ha ispirato un pezzo rap, diventato quasi un inno, e ora ha anche il suo kit deodorante, pensato per neutralizzare gli effetti spiacevoli dell’afoso caldo estivo. La Wiener Linien, l’azienda municipalizzata dei trasporti urbani, ha infatti promosso un’iniziativa piuttosto discutibile: distribuire gratis ai passeggeri, per lo più immigrati e austriaci poco abbienti, 14.000 confezioni di deodoranti, per contrastare l’insopportabile calura estiva che sta attanagliando la città. Un provvedimento che ha il sapore discriminatorio e l’odore acre del sudore di pendolari, operai, extracomunitari.

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L’amministrazione comunale rosso-verde, con Socialdemocratici e Grünen in coalizione, lega l’iniziativa dei kit deodoranti all’annuncio di una serie di miglioramenti anche sotto il profilo della sicurezza che gradualmente verranno realizzati sulle carrozze. Si tratta per lo più di vagoni vecchi sui quali verranno installati impianti di condizionamento e film protettivi contro i raggi solari sui vetri dei finestrini, perché buona parte del percorso si snoda in superficie e attraversa quartieri etnici e disagiati della capitale austriaca, teatro di spaccio e microcriminalità, andando dall’estremità sudovest fino alla parte più a nord di Vienna. Corre da Siebenhirten, nel 23esimo distretto, il quartiere di Liesing, abitato per lo più da pensionati e immigrati balcanici, soprattutto serbi, montenegrini, bosniaci, ma anche da polacchi e turchi, a Floridsdorf, il 21esimo distretto, un quartiere difficile, povero e degradato, pieno di edifici popolari, con una presenza massiccia di immigrati di origini slave e turche. Inoltre da settembre, sempre e solo sull’U6, entrerà in vigore il divieto di consumare cibo, soprattutto quello che emana effluvi molto forti.

Forse proprio per la sua criticità la U6 ha rappresentato la fonte di ispirazione per due ragazzi di vent’anni che le hanno dedicato un pezzo rap: Giacomo, nome d’arte Dago, nato a Düsseldorf in Germania ma di origini italiane, e Philip, in arte Cozy Banks, viennese. “La U6 è la linea della metropolitana più odiata dai viennesi -mi racconta Dago- Visto che noi ci viaggiamo frequentemente abbiamo voluto fare una sorta di safari nella U6. Noi siamo gli esploratori e nel corso del nostro viaggio incontriamo molta gente strana”. Scopriamo di più sul rap dedicato alla famigerata U6, sui suoi autori e vediamo quali saranno i cibi dall’odore forte banditi a partire da settembre. Continua a leggere



Cagnolina sola in metrò

L’avventura di Cora, un vivace esemplare di Jagdterrier, è a lieto fine. Assalita e morsa da un altro cane la cagnolina fugge di corsa in preda al panico per oltre un chilometro per poi viaggiare nella metropolitana di Vienna da sola fino a casa. Il cane in cui Cora si imbatte è un Boxer, particolarmente agitato e nervoso, che l’aggredisce senza motivo. Come reazione all’attacco la cagnolina, spaventatissima, scappa via a gran velocità. Corre terrorizzata e alla fine imbocca la fermata della metropolitana Hütteldorf, verso Meidling, la direzione di casa. Entra velocissima all’interno di un vagone in procinto di ripartire e viaggia lungo la linea U4 per ben 6 fermate, percorrendo di fatto più di 5 chilometri, per poi scendere alla sua solita fermata, quella di casa. Dando quasi l’impressione di sapere esattamente dove scendere. Un percorso fatto molte volte, ma mai da sola.

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Alla fermata Meidling Hauptstraße, però, trova ad aspettarla il personale della Wiener Linien, la compagnia di trasporti viennese, allertato da alcuni passeggeri che hanno notato la cagnolina aggirarsi da sola in metropolitana e hanno avvertito con tempestività il macchinista che, a sua volta, ha segnalato la temeraria viaggiatrice a quattro zampe alla centrale di controllo. Anche la sua padrona, Christine W., insegnante di 51 anni, avverte la compagnia di trasporti viennese su indicazione di passanti che hanno visto sfrecciare il quadrupede dritto all’interno della linea verde della metropolitana.

È così che la piccola Cora viene accolta a braccia aperte dal personale in servizio a Meidling Hauptstraße. Un addetto della Wiener Linien, che ha anch’egli un cane, le va incontro appena scesa dal vagone, attirandola in modo amichevole con una palla di carta. Con questo stratagemma, incuriosita e divertita all’idea di giocare, la cagnolina viene presa quasi al volo, non appena fuori dalla carrozza. Una commovente storia natalizia con tanto di happy ending. Scopriamo come Cora e Christine si siano ritrovateContinua a leggere