All’Expo unità, solidarietà, giustizia

All’Expo 2020 di Dubai il Padiglione Italia scrive una pagina importante nel dibattito internazionale con l’Italian Solidarity Day. Giustizia sociale, economica e tra generazioni, cooperazione, parità di genere, volontariato, sono solo alcuni dei temi toccati nel corso del dibattito tra rappresentanti di istituzioni nazionali, organizzazioni internazionali, terzo settore.

“Spero che si arrivi un giorno a parlare meno di solidarietà e più di giustizia sociale e ambientale -dice Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera – La solidarietà è importante e fondamentale, è fatta di relazioni e di accoglienza, di attenzione alle persone, ma purtroppo in tante parti del mondo è diventata una delega. Noi ce ne occuperemo sempre, sia ben chiaro, ma dobbiamo lottare perché ci sia giustizia”. Poi c’è la disuguaglianza “che è una misurazione matematica” e Don Ciotti preferisce che si parli di ingiustizie, “perché dietro ad ogni disuguaglianza vi sono delle ingiustizie e poi mi fa piacere sottolineare la meraviglia di migliaia di giovani in giro per il mondo che portano la lettura della vita di oggi in un momento di cambiamento epocale. I giovani chiedono la giusta attenzione e partecipazione”.

L’attenzione ai giovani è linfa vitale per una società che voglia guardare al proprio futuro, “Una società investe sui giovani e se non lo fa è una società che si suicida” dice Don Ciotti con tono appassionato. Lotta alla povertà, impatto degli investimenti sulle disuguaglianze, acuite ulteriormente dalla pandemia, con un occhio particolare a migranti e rifugiati. Scopriamo di più sul forum del Padiglione Italia.  Continua a leggere



Bambini contro l’odio

La manifestazione “Fridays for Future”, in difesa del pianeta e contro i cambiamenti climatici, è stata una protesta pacifica corale. Decine e decine di migliaia di ragazzi delle principali città europee si sono uniti idealmente per far sentire la propria voce, risvegliando l’intera Europa dal torpore. A Vienna, dove sono scesi in piazza oltre 10.500 giovani, ho incontrato una ragazzina di 13 anni, Maria Chiara, che si è fatta promotrice della partecipazione di una delegazione nutrita di alunni della VIS (Vienna International School) alla dimostrazione “climatica” di venerdì scorso. Con Maria Chiara comprenderemo le ragioni di questa manifestazione ecologista, analizzando dall’interno le motivazioni che spingono migliaia di ragazzi all’azione. Perché, per chi se lo fosse dimenticato, è proprio così che nascono le rivoluzioni.

Le parole e l’entusiasmo autentico di Maria Chiara faranno capire ai detrattori quanto miopi essi siano e quanto immotivate si rivelino le critiche da loro mosse ai giovani animati da questa passione ambientalista. Un’onda positiva di attivismo ecologico, partecipazione e coscienza sociale, nata grazie all’impulso impresso da Greta Thunberg, la ragazzina svedese diventata il simbolo di una giovane generazione che non ha rinunciato a coltivare il proprio spirito critico, che non intende restare passiva spettatrice della cattiva politica. Una generazione di bambini e adolescenti che non vuole rimanere con le mani in mano di fronte all’evidente sordità dei governanti di mezzo mondo nei confronti dei temi legati alla salvaguardia dell’ambiente e all’impatto che l’inquinamento ha sui cambiamenti climatici. 

Migliaia di ragazzini sono scesi in piazza a Roma, Milano, Berlino, Stoccolma, Vienna, Varsavia, Praga, Londra, al motto di: “There is no Planet B” (Non c’è un pianeta B), “Choose Eco not Ego” (Scegliete l’ecologia non l’ego), “Make Earth cool again” (Rendiamo la Terra di nuovo un luogo fresco) che gioca con il doppio senso di cool che vuol dire sia fresco sia “figo”, “Make our Climate great again” (Rendiamo il nostro clima grande di nuovo”) parafrasando la frase che ha portato alla vittoria Donald Trump. Scopriamo insieme il movimento che ha manifestato a Vienna e cosa abbia spinto i ragazzi all’azioneContinua a leggere