Cyber Game tra Italia e Emirati

All’Expo di Dubai le sfide della cybersecurity, affrontate sotto forma di gioco, vedono collaborare professionisti del settore e studenti italiani ed emiratini. Il Cyber Game di Leonardo è stata una grande esercitazione pratica alla quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, delle infrastrutture strategiche, dell’industria e del mondo accademico, difendendosi dalla simulazione di un cyber attacco. Un’occasione per riflettere sull’importanza di un approccio sistemico e sulla centralità di formazione e istruzione, unici strumenti che consentono di essere pronti a gestire le minacce cibernetiche pervasive e onnipresenti che la trasformazione digitale porta con sé.

A Dubai, al Padiglione Italia, il Cyber Game Award è stato l’atto finale del Cyber Game organizzato da Leonardo. L’iniziativa patrocinata dal Consiglio per la Cyber Security degli Emirati Arabi Uniti. Attraverso l’utilizzo della piattaforma Cyber Range di Leonardo che riproduce  un digital twin, ossia una copia virtuale del tutto identica ad una rete informatica di una infrastruttura industriale, quattro squadre con esperti della società italiana Maire Tecnimont, della Emirates Steel e Emirates Nuclear Energy, della Khalifa University e United Arab Emirates University e il TeamItaly, CyberDefender del Consorzio Nazionale Interuniversitario per l’Informatica, si sono sfidate sviluppando ognuna diverse strategie di difesa. Scopriamo di più sull’evento Cyber Game di Leonardo, sul futuro della cyber sicurezza e sulle collaborazioni nel settore tra Italia e Emirati. Continua a leggere



Data Valley, da Bologna a Dubai

Dati, capacità di calcolo e analisi sono la risorsa più preziosa del futuro. L’Emilia Romagna è pronta ad essere l’hub italiano ed europeo del supercalcolo.  Il Tecnopolo di Bologna con l’installazione prima del computer ECMWF, adesso del computer Leonardo del CINECA, con incredibili capacità di calcolo parallelo, e la nuova macchina dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si candida a vincere le nuove sfide globali create dai cambiamenti climatici, ritagliandosi un ruolo decisivo nella produzione e nell’analisi dei dati. L’Emilia Romagna presenta ad Expo 2020 Dubai la sua Data Valley che, diventando asset di primaria importanza per l’Europa, la pone in primo piano nella competizione internazionale in un ambito strategico per gli sviluppi futuri su cui sono già impegnate grandi potenze mondiali

“L’Europa compete con Cina e Stati Uniti e noi siamo una parte molto rilevante di questa competizione europea” enfatizza Francesco Ubertini, Presidente della Fondazione Big data (Ifab). “È stato messo un seme: il Tecnopolo di Bologna -mi racconta Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn)– Grazie ad una visione lungimirante dell’amministrazione che ha deciso di investire sui dati, in anticipo rispetto ai tempi. Però quando si crea un’infrastruttura naturalmente si crea un ecosistema attorno e questo attrae interesse da parte dell’accademia e dell’industria. Il passo successivo è inserire questo Tecnopolo in un’infrastruttura nazionale. Ed è quello che stiamo facendo adesso con i fondi del Recovery Plan”.

Gli fa eco Ubertini: ”In termini di infrastruttura di calcolo, di supercomputing facility, oggi il Tecnopolo di Bologna è già tra i primi centri al mondo. Adesso con questa azione di infrastruttura nazionale, dove al Tecnopolo aggreghiamo le comunità scientifiche, i gruppi di eccellenza che fanno ricerca in questo contesto e in tutti gli ambiti tematici italiani, e tutte le più grandi imprese italiane, raggiungiamo una massa critica che diventa visibile a livello globale non solo in termini di infrastruttura ma anche di competenze”. Scopriamo di più sul Tecnopolo di Bologna, sull’importanza dei Big Data e sulle prospettive future di collaborazione tra l’Italia e gli Emirati emerse in occasione del Regional Day dedicato all’Emilia Romagna al Padiglione Italia di Expo 2020. Continua a leggere