Cyber Game tra Italia e Emirati

All’Expo di Dubai le sfide della cybersecurity, affrontate sotto forma di gioco, vedono collaborare professionisti del settore e studenti italiani ed emiratini. Il Cyber Game di Leonardo è stata una grande esercitazione pratica alla quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, delle infrastrutture strategiche, dell’industria e del mondo accademico, difendendosi dalla simulazione di un cyber attacco. Un’occasione per riflettere sull’importanza di un approccio sistemico e sulla centralità di formazione e istruzione, unici strumenti che consentono di essere pronti a gestire le minacce cibernetiche pervasive e onnipresenti che la trasformazione digitale porta con sé.

A Dubai, al Padiglione Italia, il Cyber Game Award è stato l’atto finale del Cyber Game organizzato da Leonardo. L’iniziativa patrocinata dal Consiglio per la Cyber Security degli Emirati Arabi Uniti. Attraverso l’utilizzo della piattaforma Cyber Range di Leonardo che riproduce  un digital twin, ossia una copia virtuale del tutto identica ad una rete informatica di una infrastruttura industriale, quattro squadre con esperti della società italiana Maire Tecnimont, della Emirates Steel e Emirates Nuclear Energy, della Khalifa University e United Arab Emirates University e il TeamItaly, CyberDefender del Consorzio Nazionale Interuniversitario per l’Informatica, si sono sfidate sviluppando ognuna diverse strategie di difesa. Scopriamo di più sull’evento Cyber Game di Leonardo, sul futuro della cyber sicurezza e sulle collaborazioni nel settore tra Italia e Emirati.

Cyber minacce e come difendersi

“Le nostre vite saranno sempre più nel cloud e non possiamo proteggere questo ambiente da soli -mi dice Mohamed Hamad Al-Kuwaiti, capo della Cyber Security del Governo degli Emirati Arabi Uniti- E’ importante costruire partnership con il settore privato, governi, enti, il mondo accademico”.

Le sfide diventato sempre più globali e richiedono sforzi corali. Per questo motivo la collaborazione con Leonardo è fondamentale a partire proprio dal contributo a livello accademico. “La pandemia biologica ci ha colpito particolarmente ma abbiamo visto anche una cyber pandemia da cui i nostri nemici hanno tratto vantaggio -prosegue Al-Kuwaiti- Ringrazio davvero Leonardo per porre il focus sull’importanza di questo aspetto. Non possiamo affrontare la sfida della cybersicurezza da soli. È uno sforzo comune. Le tecnologie non sono sufficienti a garantire la cybersecurity, l’elemento umano è fondamentale e la formazione continua di tutti gli attori coinvolti nella sicurezza nazionale è essenziale” spiega Tommaso Profeta, Managing Director della Divisione Cyber Security di Leonardo- Leonardo ha sviluppato piattaforme per formare gli operatori e inaugurerà a breve la sua Cyber & Security Academy, un centro di alta formazione sui temi della sicurezza”. 

Cooperazione non solo in ambito accademico

Il tempismo è essenziale per essere incisivi e l’expertise italiana ha potuto sfruttare una vetrina come quella dell’Expo e dell’esercitazione in forma di competizione.

“Leonardo ha saputo cogliere il momento opportuno per costruire la sua soluzione di cybersecurity attraverso il Cyber Game che è uno strumento per preparare e stimolare le varie entità a rispondere a questa chiamata per rafforzare e migliorare gli standard e i processi da attivare nel caso di una reale cyber minaccia -mi racconta Al-Kuwaiti– Con l’Italia ci aspettiamo partnership non solo sul fronte accademico. Abbiamo visto come nella Khalifa University con il Prof. Ernesto Damiani si stiano compiendo sforzi sul fronte di ricerca e sviluppo. Pensiamo di ideare nuove esercitazioni simili a questa, destinate a scopi ancora più grandi e sono sicuro che le realizzeremo presto”.

Leonardo è già presente negli Emirati in diversi settori, come mette in evidenza Tommaso Profeta: “Ci stiamo affacciando a questo mercato con la cybersecurity, in particolare grazie a questa cyber esercitazione abbiamo potuto mostrare le nostre capacità mettendo a disposizione una piattaforma tecnologica particolarmente avanzata per l’assicurazione e il training nel campo della cybersecurity. Sappiamo tutti che questo è uno degli elementi fondamentali della catena di protezione della cybersecurity di un Paese. Sappiamo che mancano le competenze a livello mondiale e che quindi questa è una necessità da colmare presto e con tecnologie adeguate agli attacchi sofisticati che devono contenere”. Il terreno per far germogliare nuove iniziative e ulteriori partnership è già pronto. “Continueremo a lavorare da subito con la Khalifa University, che è nostro partner nell’università, per cercare di portare la nostra capacità in maniera stabile, grazie all’apprezzamento dimostrato dalle autorità emiratine” conclude Profeta.

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