Italia-Emirati, intesa su agricoltura

A Dubai il Ministro Stefano Patuanelli avvia una collaborazione nell’ambito dell’agricoltura, a partire da ricerca e sviluppo, con la Ministra Mariam Almheiri. Un memorandum che è una dichiarazione d’intenti per esplorare assieme alla controparte emiratina il futuro dell’agricoltura e le prospettive dell’agritech. La missione del Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Patuanelli ha posto le basi per intraprendere con gli Emirati Arabi Uniti un percorso di collaborazione incentrato su sostenibilità, uso responsabile delle risorse e produzione agricola a basso impatto ambientale e consapevole delle sfide imposte dai cambiamenti climatici. L’incontro con Mariam bint Mohammed Almheiri, Ministra dei Cambiamenti Climatici e dell’Ambiente del governo federale emiratino ha immediatamente portato i suoi frutti.

“Il risultato più importante dal punto di vista pratico della missione negli Emirati è l’impegno che abbiamo preso assieme alla Ministra emiratina della possibilità di sottoscrivere un memorandum d’intesa che definisca i contorni di una collaborazione tra i due Paesi sui temi dell’agricoltura -racconta il Ministro Patuanelli- È stato un incontro molto importante per capire quale può essere il quadro generale di questo Memorandum of Understanding, a partire dalla ricerca e sviluppo, quindi dando la possibilità alle nostre aziende di venire in contatto con le aziende emiratine e con i loro centri di ricerca, con uno scambio reciproco di esperienze e informazioni. Per capire sul campo come si produce in un ambito climaticamente così complicato, è più facile venire qui che sperimentare in Italia. D’altra parte, loro hanno bisogno di tecnologia, della nostra ricerca applicata all’agricoltura, delle nostre macchine e attrezzature. Quindi, penso che possa essere uno scambio proficuo di ricerca e sviluppo da un lato e proprio di produzione dall’altro”. Scopriamo particolari in più sulla missione italiana, sull’Expo e sul forum “People, Planet, Prosperity” al Padiglione Italia.  Continua a leggere



A Expo l’eccellenza delle Marche

La Regione Marche presenta all’Expo di Dubai le eccellenze del suo territorio, dall’industria navale al distretto biologico più grande d’Europa. E proprio nel corso del Regional Day Mirco Carloni, Vicepresidente della Regione Marche, sigla un importante accordo con Hamad Buamim, Presidente della Camera di Commercio di Dubai. Un’intesa sancita da un memorandum che avvia in maniera ufficiale la reciproca conoscenza sia dei sistemi economici sia delle caratteristiche produttive territoriali, per intensificare attraverso protocolli condivisi e adeguate. strategie promozionali i rapporti commerciali tra Emirati e Regione Marche. Un’azione di marketing da realizzare anche con campagne informative, workshop, visite di delegazioni nei due Paesi, incontri tra imprenditori emiratini e marchigiani.

“La firma con la Camera di Commercio di Dubai è un atto formale per riprendere l’amicizia profonda che ci lega da tanti anni con gli Emirati Arabi Uniti -spiega Carloni- Il nostro auspicio è che questo accordo possa far nascere delle relazioni, uno sviluppo per le nostre imprese e anche una collaborazione e un’attrazione di investimenti”.

Il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli in missione a Dubai mette in luce l’importanza dell’Esposizione Universale e delle iniziative regionali all’interno del Padiglione Italia. “Expo è un momento in cui l’Italia si mette in vetrina coi suoi prodotti migliori, quindi l’agroalimentare italiano c’è -dice il Ministro Patuanelli- Noi produciamo eccellenze e distintività che legano non soltanto i prodotti di grande qualità, ma la cultura del nostro territorio. E questo, ovviamente, crea valore aggiunto in Paesi come questi e in tutto il mondo”. Scopriamo di più sulle iniziative della Regione Marche, sugli eventi legati a prodotti agroalimentari come la pasta Spinosi e su forum dedicati a tecnologia blockchain e agricoltura promosso dall’Università di Macerata.  Continua a leggere



Dubai, l’agrifood italiano trionfa

Protagonisti a Dubai biologico, agritech e prodotti alimentari italiani, tra Expo e Gulfood, la fiera agroalimentare più importante del Medio Oriente. Un’occasione per mostrare il saper fare italiano e gli ingredienti autentici della nostra nostra cucina sempre più amata da una platea attenta a qualità e cibi sani. A Gulfood, che si è appena conclusa, la presenza delle aziende italiane è stata considerevole. “180 espositori italiani, il bio rappresenta un driver fondamentale e intorno ad esso si raccontano anche gli chef stellati che abbiamo ospitato all’Italian Food Lab di ICE per tutti i cinque giorni della manifestazione. Una delle più grandi presenze estere la nostra -mi dice Amedeo Scarpa, Direttore dell’Ufficio ICE di Dubai- Il bio è un driver per provare ad aumentare l’export italiano che comunque ha già recuperato rispetto al calo del 2020. E quindi anche per l’anno appena trascorso si è attestato già sui livelli del 2019, anzi ha registrato un incremento del 6%, con oltre 200 milioni di export”.

L’Italia è infatti il secondo esportatore al mondo di prodotti biologici dopo gli Stati Uniti. Nel 2021 l’agrifood italiano si è attestato nel mercato internazionale su 2,9 miliardi di euro, registrando un incremento dell’11% rispetto al 2020. I dati sono stati diffusi da Nomisma all’Innovation Talk “The Future of the Italian Food System between Innovation, Safety and Sustainability” organizzato dall’Agenzia ICE al Padiglione Italia. “Il riconoscimento dei prodotti biologici Made in Italy sul mercato internazionale trova conferma nella crescita a lungo termine: +156% nella decade 2010-2020 -spiega Roberta Gabrielli, Project Manager di Nomisma- Il biologico rappresenta il 6% di tutto l’export dell’agrifood italiano, un pilastro importante per la crescita del futuro”. E proprio nel corso di questo dibattito arriva la provocazione di Oscar Farinetti, Presidente di Eataly: “Nel futuro, vorrei che il 100% dei prodotti italiani fossero biologici. Se dipendesse da me dichiarerei obbligatoria l’agricoltura biologica da qui a tre-cinque anni. E’ possibile”. “Immaginate una conferenza dove il Premier Draghi dice che tutta l’Italia è biologica -rilancia Farinetti- Sarebbe marketing! Raddoppieremmo export e turismo”. Scopriamo di più sui talk dell’Agenzia ICE, su Gulfood, sulle iniziative del Padiglione Italia tra cui una sull’agricoltura di precisione organizzata dalla Regione Lazio e su alcuni eventi fuori Expo e Gulfood.  Continua a leggere



L’economia post COVID19

Dopo la pandemia di COVID-19, indoor farming e coltivazioni idroponiche sono settori destinati a crescere. Abu Dhabi ha investito 100 milioni di dollari in agritech. L’obiettivo: ottenere più autonomia sotto il profilo della produzione agroalimentare e avere maggiori garanzie sulla sicurezza degli alimenti. È infatti in via di realizzazione una gigantesca indoor farm, una fattoria dove si pratica agricoltura al coperto, che sorgerà in un lembo di terra arida, a metà strada tra Abu Dhabi e Dubai.

Gli Emirati Arabi Uniti già da tempo stanno imprimendo una svolta al proprio sistema economico, affrancandosi gradualmente dalla dipendenza da idrocarburi. Una strategia di lungo respiro che prevede maggiore attenzione alla sostenibilità, potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili, e anche una progressiva riduzione delle importazioni di generi alimentari dall’estero, che oggi rappresentano l’80% del cibo consumato nel Paese, aumentando così la propria resilienza.

La fattoria al coperto di Abu Dhabi sarà la prima al mondo in cui si coltiveranno soltanto pomodori cresciuti in ambiente artificiale, ossia all’interno di un capannone, grazie a luci a LED e con temperatura e microclima controllati. La capitale emiratina, però, non è la sola ad investire nell’agritech. Dubai segue con successo strategie analoghe con fattorie verticali come quella della Emirates, coltivazioni idroponiche, urban farm e persino agricoltura biologica di qualità prodotta all’aperto. Vediamo insieme alcune di queste realtà e gli scenari che si aprirannoContinua a leggere