Emirati e vaccini per ricchi

Gli Emirati hanno somministrato quasi 2 milioni e settecentomila dosi di vaccino anti Covid-19 alla popolazione. Sono il secondo Paese al mondo per numero di immunoprofilassi inoculate dopo Israele. Nelle ultime 24 ore hanno ricevuto la vaccinazione 106.589 residenti, ossia 27 persone ogni 100 abitanti. Negli ultimi 15 giorni, però, continuano ad aumentare i contagi. Nella giornata di lunedì i nuovi casi positivi hanno raggiunto la cifra record di 3.600, a fronte di 175.249 nuovi tamponi effettuati. Domenica i nuovi infetti erano 3.579 e 179.117 i test effettuati.

Negli Emirati e soprattutto a Dubai l’economia ha ripreso a muoversi malgrado la pandemia. A favorire l’uscita dalla stagnazione una politica di apertura delle attività commerciali, della ristorazione e dell’ospitalità, sempre con l’applicazione delle misure di sicurezza anti covid-19, e un forte rilancio del settore turistico. Una ripresa testimoniata anche dalle 42.640 nuove licenze commerciali emesse a Dubai nel corso del 2020, il 4% in più rispetto a quelle rilasciate nel 2019. Durante il periodo delle feste natalizie, complici un ingente afflusso di turisti e una diminuita attenzione generale per il rispetto delle norme anti covid-19 comunque mai venute meno, si è registrata un’impennata dei contagi che ha costretto la Dubai Health Authority ad imporre norme restrittive più severe. Vediamo insieme come proceda la campagna di vaccinazione negli Emirati e scopriamo di più sui viaggi che super ricchi, europei e non solo, organizzerebbero a Dubai e Abu Dhabi con pacchetti che includerebbero anche l’immunizzazione dal Covid-19. 

Dubai, nuova stretta per contenere le infezioni

La Dubai Health Authority impone misure restrittive anti covid-19 più rigide. Si riduce da 10 a 7 il numero di commensali nei ristoranti, aumenta la distanza tra i tavoli passando da 2 a 3 metri, scende a 4 il numero di persone che può sedersi al tavolo nei bar e nei café. Il distanziamento tra gli attrezzi nelle palestre e nei centri fitness viene aumentato e portato a 3 metri, come pure la distanza interpersonale. A matrimoni, cerimonie e feste, che si svolgano in casa o in hotel, non potranno partecipare più di 10 persone, che debbono essere tutte legate da vincoli di parentela. Il Dipartimento del Turismo di Dubai ha deciso che a partire dal 27 gennaio ristoranti e alberghi non possano più offrire alcuna attività di intrattenimento. Molti gli esercizi chiusi negli ultimi giorni per il mancato rispetto delle norme anti covid-19 vigenti. Inoltre fino al 19 febbraio sono stati sospesi a Dubai tutti gli interventi chirurgici non essenziali. Un’analoga decisione era stata presa a marzo dell’anno scorso per proteggere pazienti a rischio e disporre di un maggior numero di ventilatori ed equipaggiamenti per le terapie intensive e semi-intensive. Qualcuno si chiede se quella in atto sia la seconda ondata di coronavirus a Dubai e negli Emirati e se questa stretta preluda un secondo lockdown. Il governo emiratino invita a non diffondere informazioni destituite di fondamento. 

Chi può vaccinarsi?

Le autorità emiratine forniscono l’immunizzazione gratuita ai propri cittadini. Hanno diritto a vaccinarsi coloro che abbiano un visto da residente e l’Emirates ID, il documento d’identità emiratino. La procedura è piuttosto semplice, basta presentarsi in uno dei centri preposti -ve ne sono 120 nella sola Dubai– compilare un questionario, avere più di 16 anni e attendere il proprio turno. In alcuni centri è possibile prenotare un appuntamento e per farlo si può procedere telefonicamente, online e anche utilizzando una app. Ai turisti non è consentito immunizzarsi, neppure a pagamento. Al momento l’immunoprofilassi anti Covid-19 è offerta esclusivamente ai residenti. I vaccini disponibili negli Emirati sono: l’americano Pfizer-BioNTech, il cinese Sinopharm e il russo Sputnik V. Proprio nelle ultime ore la United Arab Emirates University (UAEU) ha annunciato che supporterà i trial clinici della vaccinazione sviluppata dal Gamaleya Institute of Epidemiology and Microbiology in Russia. 

Pacchetti viaggio extra lusso con vaccino incluso?

La stampa di tutto il mondo continua a diffondere notizie sull’esistenza di pacchetti viaggio extra lusso con vaccino anti Covid-19 incluso con destinazione Dubai o Abu Dhabi. Un soggiorno di tre settimane in una dimora principesca sul mare, nell’attesa della doppia somministrazione della vaccinazione Pfizer.

A pubblicizzare questa nuova tendenza dei viaggi di lusso è il Knightsbridge Circle, un circolo britannico che ammette i soci solo su invito e che fa pagare una quota d’iscrizione annuale di 28.000 euro. I cittadini britannici rappresentano il 40% dei soci del club che vanta tra i suoi iscritti rappresentati di case reali, celebrità dello showbiz e uomini d’affari di tutto il mondo. Il fondatore del circolo esclusivo, Stuart McNeill, ha dichiarato che oltre il 20% dei propri soci, rigorosamente over 65, ha già richiesto il servizio. Il costo si aggirerebbe attorno ai 45.000 euro e sarebbe comprensivo di volo di linea Emirates in prima classe, soggiorno in ville lussuose vicino al mare e vaccino Pfizer. 

Quanto c’è di vero? 

Per ora non vi è alcuna evidenza che esistano simili opportunità per chi abbia ingente disponibilità finanziaria, sebbene non sia possibile escluderlo. Al momento le autorità emiratine non sembrano corroborare tale tesi e ribadiscono che le vaccinazioni sono destinate esclusivamente ai residenti, puntando all’immunizzazione del 70% della popolazione entro la fine del 2021. Un obiettivo ambizioso ma necessario, anche in vista dell’Expo 2020 di Dubai che inizierà il primo ottobre 2021 e che non può permettersi ulteriori slittamenti. L’impressione è che le dichiarazioni del Knightsbridge Circle siano una trovata di marketing ben orchestrata in attesa che l’offerta si concretizzi, in un prossimo futuro. Prima della pandemia, infatti, Dubai non ha mai fatto mistero di voler puntare anche sul turismo sanitario, con l’obiettivo di attrarre mezzo milione di turisti che necessitano di cure mediche ogni anno a partire dal 2021, potendo contare su un sistema sanitario tra i migliori al mondo per standard qualitativi.