L’economia post COVID19

Dopo la pandemia di COVID-19, indoor farming e coltivazioni idroponiche sono settori destinati a crescere. Abu Dhabi ha investito 100 milioni di dollari in agritech. L’obiettivo: ottenere più autonomia sotto il profilo della produzione agroalimentare e avere maggiori garanzie sulla sicurezza degli alimenti. È infatti in via di realizzazione una gigantesca indoor farm, una fattoria dove si pratica agricoltura al coperto, che sorgerà in un lembo di terra arida, a metà strada tra Abu Dhabi e Dubai.

Gli Emirati Arabi Uniti già da tempo stanno imprimendo una svolta al proprio sistema economico, affrancandosi gradualmente dalla dipendenza da idrocarburi. Una strategia di lungo respiro che prevede maggiore attenzione alla sostenibilità, potenziamento della produzione di energia da fonti rinnovabili, e anche una progressiva riduzione delle importazioni di generi alimentari dall’estero, che oggi rappresentano l’80% del cibo consumato nel Paese, aumentando così la propria resilienza.

La fattoria al coperto di Abu Dhabi sarà la prima al mondo in cui si coltiveranno soltanto pomodori cresciuti in ambiente artificiale, ossia all’interno di un capannone, grazie a luci a LED e con temperatura e microclima controllati. La capitale emiratina, però, non è la sola ad investire nell’agritech. Dubai segue con successo strategie analoghe con fattorie verticali come quella della Emirates, coltivazioni idroponiche, urban farm e persino agricoltura biologica di qualità prodotta all’aperto. Vediamo insieme alcune di queste realtà e gli scenari che si apriranno

Gli Emirati e l’agricoltura

Non è facile praticare l’agricoltura negli Emirati. Il territorio è prevalentemente desertico, le temperature medie spesso superano i 40 gradi e le precipitazioni atmosferiche sono molto scarse. Non è migliore la situazione nei Paesi del GCC, in cui la terra coltivabile è appena l’1%, per praticare l’agricoltura si consuma il 50% delle risorse idriche e i generi alimentari importati rappresentano il 90%.

L’Abu Dhabi Investment Office, un hub governativo di supporto al business, sta finanziando l’agritech, sostenendo startup, indoor farm, coltivazioni verticali e idroponiche. I 100 milioni di dollari investiti nel settore dell’agritech rappresentano il primo passo di un programma di finanziamento di più ampio respiro che prevede un impegno di 272 milioni di dollari da parte del governo di Abu Dhabi. Investire in tecnologia applicata all’agricoltura significa migliorare i raccolti, utilizzare in maniera più efficiente l’acqua, sfruttare al massimo lo spazio.

I vantaggi dell’indoor farming

L’agritech rappresenta il futuro dell’agroalimentare. Gli Emirati non hanno risorse d’acqua illimitate e non godono di un clima clemente. Le indoor farm possono riciclare il 95% dell’acqua utilizzata. La nuova indoor farm di Abu Dhabi occuperà una superficie di 53.000 piedi quadrati e sarà ultimata entro la fine del 2020, per entrare in produzione all’inizio del 2021. Il 10% della superficie della fattoria al coperto è stato preso in leasing in un parco industriale. Uno dei vantaggi dell’indoor farming è che si possono riconvertire all’agricoltura anche spazi industriali in disuso. Non è il caso di Abu Dhabi, perché l’intero complesso di coltivazione al coperto sarà costruito da zero.

Non solo frutta e verdura

L’obiettivo del progetto di finanziamenti governativi di Abu Dhabi all’agritech punta a creare anche una struttura di 90.000 piedi quadrati in cui sperimentare nuovi modi per produrre fiorenti raccolti di ortaggi e frutta al coperto, migliorando il micro-clima artificiale, lavorando sulle sementi.

A tal scopo 60 ingegneri saranno chiamati ad operare in questo centro di ricerca agritech, puntando a produrre coltivazioni sicure e a prezzi abbordabili, analizzando tra l’altro variabili quali, tasso di crescita, proprietà nutritive e gusto. Anche il Ministero dei Cambiamenti Climatici e dell’Ambiente emiratino ha investito nella realizzazione di 12 fattorie verticali.

Tra le varie realtà vi sono anche startup come Badia Farms che produce al coperto i cosiddetti microgreen, microverdure, per poi rifornire i ristoranti di Dubai. Un’azienda che si trova ad Al Quoz, appena fuori Dubai, si è specializzata nell’allevamento del salmone al coperto, in un’area di 13.000 piedi quadrati, con vasche speciali e metodi computerizzati. Molto si sta facendo anche per ridurre gli sprechi di cibo nei ristoranti. Ulteriori prospettive si aprono grazie all’utilizzo dei droni per ottimizzare le risorse e mappare i terreni agricoli. Inoltre, sono allo studio progetti che intendono sfruttare grotte naturali per gli allevamenti ittici.

screen shot

La più grande fattoria verticale del mondo

A Dubai South è in costruzione la più grande fattoria verticale del mondo e a crearla è stata la compagnia aerea Emirates. Una fattoria al coperto di 130.000 piedi quadrati che a pieno regime produrrà verdure in gran quantità: 2.700 chili di ortaggi senza pesticidi, usando il 99% in meno di acqua rispetto ad una normale fattoria all’aperto. Un concept che nasce dalla volontà di ricerca e sperimentazione che da sempre anima le scelte della Emirates “Investiamo sempre nell’innovazione per migliorare la produttività, i nostri prodotti e i servizi che offriamo”, ha detto il CEO di Emirates Flight Catering. L’obiettivo è rifornirsi di prodotti locali freschi riducendo così l’impatto ambientale. La fattoria verticale ha già siglato un accordo di collaborazione con Expo 2020 per produrre verdure fresche per una media di 50 milioni di pasti nell’arco dei 173 giorni dell’Esposizione Universale di Dubai, quasi sicuramente rimandata di un anno a causa del coronavirus.

EBF, coltivazioni bio nel deserto

Nel deserto tra Dubai e Abu Dhabi opera da tre anni una florida realtà di agricoltura biologica, la Emirates Bio Farm (EBF).

Un’oasi nell’arido territorio desertico che porta verso la città di Al Ain. Qui si producono all’aperto frutta e verdura senza l’uso di pesticidi e con innocui sistemi di lotta biologica.

La riarsa terra emiratina, concimata naturalmente, lavorata e irrigata, è diventata fertile e produttiva.

Nelle serre il microclima e l’umidità sono garantiti grazie a sistemi naturali. Un progetto che vuole essere anche divulgativo, con tour educativi pensati apposta per i bambini.

Ottimi prodotti freschi coltivati localmente con sistemi biologici dalla EBF riforniscono gli scaffali dei supermercati di Dubai e Abu Dhabi. Oltre alla vendita diretta funziona anche quella online con un’efficiente consegna a domicilio.