Il concept di vacanza in crociera è cambiato molto. Soste più lunghe a terra, nuovi itinerari, per un’esperienza lontana da qualsiasi stereotipo. Cambia lo stile dell’ospitalità a bordo, vengono sempre più personalizzate le attività e le escursioni stabilendo un legame sempre più stretto con le località toccate lungo il viaggio. La connessione con i luoghi circostanti trasforma la crociera in un’occasione unica per vivere appieno città e siti d’interesse storico e artistico, per conoscere culture diverse entrando in contatto con le comunità locali.
“Hai detto bene, la crociera è cambiata. Noi puntiamo molto sull’italianità. Siamo italiani, qui sulla Costa Toscana siamo in Italia, abbiamo una bandiera italiana che sventola a poppa, e abbiamo puntato moltissimo sulla qualità e sull’esperienza che forniamo a bordo ai nostri clienti -mi spiega Francesco Raffa, Direttore Asia Pacific, Mercati emergenti, Nord America di Costa Crociere S.p.a.– Abbiamo fatto partnership con le migliori aziende italiane e cerchiamo di elevare l’esperienza di bordo connettendola di più e senza soluzione di continuità all’esperienza di terra. Quindi offrire delle soste più lunghe in porto che permettano agli ospiti di sfruttarle e godere di più dei posti a terra, con delle escursioni che siano diverse da quelle che si facevano in passato, più autentiche, che permettano di entrare maggiormente in contatto con le comunità locali, meno frettolose e più ragionate anche in termini di numeri, in termini di volumi e di organizzazione dell’escursione stessa”. Si punta quindi ai piccoli gruppi, a personalizzare quanto più le iniziative e le visite, prendendo tutto il tempo necessario per rendere il viaggio indimenticabile.
“Non vogliamo avere grandi gruppi, cerchiamo di segmentare l’esperienza a terra. Infatti abbiamo tantissimi programmi di escursione e ognuno guarda a un segmento specifico” continua Raffa. Ce n’è per tutti i gusti e per ogni esigenza, dalle coppie con bambini agli ospiti senior, dai giovani ai gruppi di amici. Per Costa Crociere questo “è un punto importantissimo” sottolinea Raffa. Scopriamo di più sulla Costa Toscana, sulle rotte che partono da Dubai e sulle tante esperienze a bordo e a terra.
Divertimento ma anche sostenibilità
Le navi da crociera sono enormi città galleggianti, ma nonostante la stazza e i comfort esistenti a bordo c’è anche attenzione a far sì che questi mastodonti del mare abbiano il minore impatto ambientale possibile. “Guardiamo molto alla sostenibilità e all’inclusività. Questo lo facciamo sia per quanto riguarda le navi da un punto di vista tecnico, quindi propulsione e emissioni, sia dal punto di vista dei consumi di bordo -mi racconta Francesco Raffa– Che si parli di food o di acqua, tanto che anche in cabina la modalità di erogazione dell’acqua nel bagno cerca di ridurre il consumo, cerchiamo di stare attenti ai consumi, ai rifiuti e a ridurre gli sprechi. Facciamo una raccolta differenziata veramente al massimo livello, che gestiamo noi perché sappiamo che l’ospite non la farà mai così come vogliamo noi e quindi pensiamo noi alla differenziazione, gestendone ovviamente lo scarico a terra nei vari porti”.
Per tenere a bada le emissioni di CO2 la Costa Crociere dispone nella sua flotta di due navi a LNG (gas naturale liquefatto). “Sono a propulsione a gas liquefatto, che ci permette di abbattere le emissioni di vari indicatori e anche di parecchio -prosegue Raffa- Poi stiamo anche studiando qualcosa per il domani, si pensa a navi totalmente elettriche che siano alimentate da terra, ma queste navi a LNG già ci permettono di ridurre notevolmente le emissioni, sia in porto, sia durante la navigazione, in tutte le fasi della crociera”.
Il buon cibo in primo piano
ll cibo di ottima qualità è uno degli elementi chiave del successo di una crociera. “Altro aspetto estremamente importante è il food, noi siamo italiani e per noi il cibo è una componente importantissima e stiamo cercando, sempre con l’obiettivo di connettere sempre di più terra e mare, di dare dei sapori a bordo che anticipino ciò che si troverà a terra -sottolinea Raffa- Ogni giorno abbiamo degli chef che sono ispirati alla località in cui ci troviamo, Dall’altra parte cerchiamo di elevare la qualità anche lavorando con chef di fama internazionale, di diverse nazionalità, perché abbiamo una clientela internazionale. In questi giorni stiamo lavorando con vari chef, uno italiano, l’altro francese e un terzo spagnolo, offrendo menù disegnati proprio per Costa”. Parte del ricavato viene dato in beneficenza alla Costa Crociere Foundation, che si occupa di protezione ambientale con svariati progetti in diversi Paesi del mondo. “Un’iniziativa che mi sento di menzionare è ‘I Guardiani della Costa’, ossia noi ogni mese, tramite i nostri dipendenti e nostri clienti più affezionati, andiamo a fare pulizia nelle spiagge, in Italia, Francia, Spagna, e in molti altri Paesi, non soltanto in Europa”. Azioni concrete di salvaguardia ambientale che non ci si aspetterebbe da una compagnia di navigazione.
Il rapporto con gli Emirati e Dubai
Tra Costa Crociere e Dubai c’è un legame profondo, iniziato nel lontano 2006. “Abbiamo una lunga storia con questo Paese. Siamo stati la prima compagnia di navigazione ad operare negli Emirati Arabi Uniti nel 2006. In quegli anni eravamo a Port Rashid, comunque sempre nell’area di Dubai, e dal 2006 ad oggi abbiamo sempre mantenuto ogni inverno le nostre operazioni a Dubai perché è da sempre una destinazione di successo, un prodotto sempre molto apprezzato dalla nostra clientela” mi dice Raffa. Sedici anni di operazioni navali e tanta attenzione al futuro. “Abbiamo investito insieme alle autorità locali per costruire due nuovi terminal, il Terminal A, che è diventato il più grande del mondo ed è il migliore a livello internazionale sia dal punto di vista delle operazioni, di gestione dei flussi e dei passeggeri, sia sotto il profilo dell’accoglienza -spiega Raffa- Abbiamo un rapporto molto stretto con le autorità emiratine e guardiamo al futuro sperando anche di poter estendere la durata delle operazioni, che per adesso rimangono stagionali”. Costa Crociere opera tutto l’anno nel Mar Mediterraneo, mentre durante l’inverno opera da Dubai e dai Caraibi. “Durante l’estate guardiamo più al Nord Europa, a climi un po’ più freschi, però Dubai rimane uno dei nostri itinerari di punta, tra i più apprezzati dai nostri clienti internazionali, abbiamo clienti che stanno per imbarcarsi e arrivano dalla Nuova Zelanda, dall’Australia, dal Giappone, dall’America, dal Canada, da tutta Europa, quindi è un prodotto che commercializziamo in tutto il mondo con grande successo”.
Soste in porto e business
Chiedo a Francesco Raffa se l’allungamento delle soste in porto non abbia costi proibitivi, sebbene anche in navigazione queste città galleggianti abbiano costi davvero ingenti. “Indubbiamente è un business molto complesso, da tutti i punti di vista, se pensiamo anche alle professionalità che abbiamo a bordo, dagli chef a chi si occupa del settore bellezza e wellness -abbiamo una Spa di 4.500 metri quadri, con trattamenti di qualsiasi tipo, con massaggi e tecniche che prevedono anche l’uso di pietre dell’himalaya o laviche calde, riflessologia, con l’uso di oli essenziali -rilancia Raffa- I costi ci sono in ogni caso, in qualsiasi business, ma è importante riuscire a estendere le soste a terra perché l’esperienza deve essere anche di terra. Se si guarda al nostro logo, giallo e blu, ha un valore altamente simbolico: il giallo rappresenta la terra, il blu il mare, perché noi vogliamo proprio connettere la terra e il mare. Le lunghe soste in porto, le escursioni più lunghe, dimostrano che ci siamo veramente focalizzati nel disegnare itinerari che ci possano permettere di dare un’esperienza a terra che sia quella che i nostri ospiti si aspettano”. Tra i nuovi possibili itinerari si pensa anche a Laccadive e Maldive. “Stiamo ragionando su nuove rotte che includano delle destinazioni dell’Oceano Indiano, siamo aperti all’esplorazione, siamo degli esploratori da più di 70 anni e in questo arco di tempo abbiamo aperto tante nuove destinazioni e non smetteremo mai di innovare, perché l’innovazione è parte della nostra anima” conclude Francesco Raffa.