I cuori di Goldcrown invadono Dubai

L’artista britannico James Goldcrown, famoso per i suoi cuori stilizzati, ha regalato al pubblico amore ed emozioni nelle sue performance dal vivo. Anche in tempi così incerti e difficili, reduci da una pandemia che ha paralizzato il mondo per più di due anni, nel pieno di una terribile guerra nel cuore dell’Europa e di una drammatica crisi energetica planetaria, l’imperversare di disastri naturali e la minaccia dei cambiamenti climatici, l’amore continua ad essere il motore di tutte le cose, quella sorta di ponte che ci mette in comunicazione con tutto ciò che ci circonda. Chiedo a James Goldcrown quanta importanza abbia secondo lui l’amore oggi, con tutto quello che sta accadendo nel mondo. “Credo che l’amore sia molto importante oggi, e sono convinto che lo sia sempre -mi racconta Glodcrown- Esiste sempre una ragione che rende l’amore necessario, come ad esempio il Covid, la guerra. L’amore rimane sempre la sostanza di tutto e ha una rilevanza ineguagliabile”.

Forse è per questo che l’amore conta, oggi più che mai, ed è vitale amplificarne il suo effetto benefico e salvifico. I cuori colorati che affollano i murali e le tele di James Goldcrown sono un elemento che sta proprio a simboleggiare l’amore e la sua potente energia. “I cuori sono in qualche modo la mia firma, il mio marchio di fabbrica. Come artista hai bisogno di una tua cifra stilistica e di un elemento riconoscibile, che fanno sì che la gente ti distingua da altri artisti, altrimenti non vieni identificato e rischi di restare nell’ombra -mi dice Goldcrown- Sono stato molto fortunato ad essere stato riconosciuto per questa forma così semplice, il cuore, con la quale tutti possono identificarsi. È successo tutto per caso, perché queste cose non puoi farle accadere per forza, sono le persone che le rendono possibili. Sì, il cuore è il mio tratto distintivo”. Un elemento di grande impatto visivo che ha dato all’artista britannico l’opportunità di molteplici collaborazioni con il mondo della moda, tra cui Moncler, Vogue e Giorgio Armani. Scopriamo insieme di più su James Goldcrown organizzate grazie all’agenzia di consulenza artistica ArtKorero e sulle sue performance dal vivo a Dubai.  Continua a leggere

Dubai, l’agrifood italiano vola

L’Italia è protagonista alla fiera Gulfood con 200 espositori e la significativa presenza del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. È la prima volta che un Ministro della Repubblica italiana è presente a Dubai sia all’apertura dell’evento dedicato al food & beverage più importante del Medio Oriente, sia all’inaugurazione del Padiglione Italia allestito dall’Agenzia ICE. È un trionfo per il nostro Paese, forte degli ottimi risultati delle esportazioni del settore agroalimentare che ha raggiunto a livello mondiale la cifra record di 60 miliardi di euro nell’ultimo anno, registrando una crescita del 17%. Un successo che si riverbera anche nell’interscambio commerciale tra Italia ed Emirati fortemente trainato proprio dall’agrifood che nell’ultimo anno ha toccato un valore complessivo di 400 milioni di euro, con una crescita eccezionale del 46%. La partecipazione attiva del Ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare, e delle Foreste, Francesco Lollobrigida è nei fatti una dichiarazione d’intenti del governo, esprime la volontà chiara dell’Italia di aprirsi a nuovi mercati, a consolidare le relazioni diplomatiche, a rafforzare i rapporti e gli scambi commerciali già esistenti e svilupparne di nuovi, e soprattutto a muoversi come sistema Paese nelle strategie di promozione del Made in Italy.

“Abbiamo attenzione nei confronti degli Emirati e puntiamo a una relazione che si consolidi -dice al taglio del nastro il Ministro Lollobrigida- C’è la volontà di poter utilizzare mercati come questi per permettere ai nostri prodotti di affermarsi ancora di più e anche, non lo nego, per avere la possibilità di un’interlocuzione dal punto di vista politico con nazioni che riescano a supplire a quelle che sono le nostre carenze, energetiche ad esempio, che abbiamo visto purtroppo emergere durante il conflitto russo-ucraino, che probabilmente avrebbe dovuto prevedere strategie ben diverse da quelle che sono state messe in campo in questo tempo”. A dimostrazione che l’obiettivo sia quello di muoversi uniti e trarre il massimo beneficio possibile per l’economia del nostro Paese fa eco al Ministro anche il Presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas, fresco di nomina e già sul campo a rappresentare le piccole e medie imprese italiane: “È stato molto importante vedere come la presenza del governo si è espressa attraverso il Ministro Francesco Lollobrigida, con il quale abbiamo fatto un giro per tutti i padiglioni italiani. È stato interessante vedere la predisposizione e la vicinanza verso gli imprenditori dimostrata dal Ministro. Ci sono stati dei primi contatti che spero ci portino a lavorare bene tutti insieme uniti, compatti, anche perché l’interesse è uno ed unico: far aumentare l’export dell’Italia e questo a cascata ha tantissimi vantaggi anche sulla nostra economia locale”. Scopriamo di più sulla fiera Gulfood, sull’Italia e sulle strategie del Ministro Lollobrigida in materia di sicurezza alimentare.  Continua a leggere

Dubai, l’ex lottatore e la sua Izakaya

A Dubai un ex lottatore di Sumo porta i sapori autentici della cucina giapponese ed esperienze uniche quali il taglio del pesce e la calligrafia. Akio Hayakawa, che in genere accoglie gli ospiti del suo locale indossando il tradizionale kimono, ha una missione: diffondere in giro per il mondo la cultura del Paese del Sol Levante, illustrandone storia, usi e costumi millenari che spaziano dalla gastronomia all’arte. Il suo ristorante, Fujiya, ripropone il concetto dell’Izakaya, la tipica trattoria giapponese, dall’atmosfera informale e rilassata, nella quale vengono serviti prevalentemente alcolici e piccoli piatti di accompagnamento. Nel locale di Downtown Dubai si organizzano sessioni di avvicinamento alla calligrafia con cadenza settimanale e serate dedicate al taglio del pesce, come nel caso del magnifico tonno blue fin giunto a Dubai da Nagasaki, nell’isola di Kyushu, alla quale ho partecipato.

Otoro, Chutoro, Akami, questi i tagli, ciascuno con le sue proprietà. Otoro è quel taglio del tonno che si trova sotto la pancia e rappresenta la parte più grassa e saporita. Chutoro ha una componente grassa media e maggior bilanciamento tra carne magra e grassa, caratterizzato da una marmorizzazione meno accentuata. Akami è la parte centrale. Non andrà sprecata neppure una piccolissima porzione di quell’enorme tonno arrivato dal Giappone, verrà consumato tutto, dalla testa alla coda. Non è solo l’happening legato alla cena squisita a base di pesce freschissimo del quale vengono spiegati e utilizzati i vari tagli attraverso la realizzazione di tante diverse ricette appetitose, la bellezza di queste iniziative sta anche nel fatto che rappresentano un’occasione per imparare elementi importanti della cultura giapponese che passa anche attraverso la scelta delle materie prime, l’uso degli ingredienti, la realizzazione delle pietanze, la composizione e presentazione dei piatti. Niente viene lasciato al caso, neppure la scelta delle stoviglie in cui servire le portate, perché la cucina giapponese non si assapora soltanto, ma si gusta con tutti e cinque i sensi, non ultimi con la vista e l’olfatto. Diffondere sapere e cultura vuol dire educare, ed è esattamente questo che Akio Hayakawa sta facendo a Dubai con due locali aperti nell’arco di 4 anni e una terza sede che si appresta ad inaugurare ad Abu Dhabi nel corso del 2023. Scopriamo di più sulla cucina giapponese a Dubai, sui tanti workshop organizzati e sulle iniziative culturali delle quali Akio Hayakawa si fa instancabile ambasciatore.  Continua a leggere

Dubai, 93 km. a piedi o in bici

“The Loop”, la struttura pedonale e ciclabile che circonderà Dubai, sarà una strada climatizzata con hotel, aree sportive, vertical farm, parchi. Un progetto annunciato dall’emirato e in linea con l’obiettivo fissato alla fine del 2022 di diventare una 20-minute city, ossia una città in cui il 55% della popolazione possa raggiungere mezzi di trasporto e infrastrutture entro una distanza a piedi di 800 metri, impiegando 10 minuti ad andare e 10 per tornare indietro alla propria abitazione.

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93 km. che si snoderanno come un serpentone sinuoso attorno alla città, percorribili a piedi, di corsa, o in bicicletta, collegando zone tra cui Expo City, JLT, Dubai Marina, Al Quoz, Downtown Dubai, DIFC, Meydan, Academic City. Un’arteria urbana di mobilità sostenibile, i cui pavimenti cinetici saranno a zero emissioni e interamente alimentati a energia rinnovabile e che offrirà opportunità di svago, attività sportiva, centri benessere per residenti e turisti, con soluzioni pensate per tutte le tasche, dal lusso al low budget. Inoltre, con le vertical farm si potrebbe incrementare il quantitativo di cibo prodotto localmente. Scopriamo insieme di più su “The Loop” e sulle potenzialità di una 20-minute city.  Continua a leggere