All’Expo l’Abruzzo dell’innovazione

Riflettori puntati sull’Abruzzo all’Expo di Dubai: dal Campus dello chef stellato Niko Romito al settore automotive, dall’arte orafa all’agrifood sostenibile. La Regione Abruzzo, capace di coniugare innovazione e tradizione, è protagonista al Padiglione Italia. Tante le iniziative che puntano a far conoscere il territorio e a favorire partnership che contribuiscano a intensificare i rapporti commerciali tra Italia e Emirati. Affacciarsi sul mercato emiratino e asiatico rappresenta un punto fermo nella strategia della Regione Abruzzo. “Seppure ben posizionata nell’attrattività turistica e nello sviluppo industriale l’Abruzzo ha notevoli margini di miglioramento, soprattutto nell’area asiatica. Solo il 5% del nostro export interessa l’area geografica dell’Asia e su questo segmento dobbiamo cercare di migliorare” spiega Daniele D’Amario, Assessore alle Attività Produttive dell’Abruzzo. Da parte della regione c’è la volontà di stabilire accordi con gli Emirati tanto che Giuseppe Savini, Presidente dell’Arap Abruzzo (Azienda Regionale Attività Produttive), nel corso della presentazione della settimana “Abruzzo sostenibile nel settore Agrifood”, in programma fino all’11 febbraio, ha annunciato di voler mantenere una presenza a Dubai anche dopo la fine dell’Expo.

L’obiettivo della Regione non è solo far arrivare le aziende abruzzesi sul mercato emiratino, facilitando soprattutto l’internazionalizzazione di piccole e medie imprese, ma anche attirare investimenti stranieri grazie a un ecosistema in cui l’imprenditoria trovi meno burocrazia e più agevolazioni. “Siamo qui a Dubai per lanciare il nostro messaggio: se venite in Abruzzo ad investire, troverete una regione, di cui noi siamo il braccio operativo, pronta ad accogliervi”, ha detto Maria Assunta Iommi, Vicepresidente dell’Arap Abruzzo (Azienda Regionale Attività Produttive). “E avrete anche delle grandi agevolazioni, perché il 70% dei nostri territori di zone industriali sono all’interno della Zes, la zona economica speciale che crea le giuste condizioni di sburocratizzazione, agevolazione fiscale e incentivi alle iniziative. Siamo qui per dire alle aziende di aprirsi ai mercati e creare quelle giuste connessioni a 360 gradi di ritorno verso l’Abruzzo, perché vogliamo che arrivino anche in Abruzzo, nelle nostre zone industriali, gli investimenti”. Vediamo insieme quali siano gli elementi che rendono attrattiva la regione Abruzzo, la rivoluzione rappresentata dal Campus dello Chef Niko Romito e le possibili future collaborazioni con gli Emirati.

L’Abruzzo tra turismo e innovazione

Un paesaggio vario, ricco di borghi e arte, con la caratteristica Costa dei Trabocchi che si estende per 70 chilometri lungo il Mare Adriatico da Ortona a Vasto, e montagne suggestive come il Gran Sasso e la Majella, con poco meno della metà dell’intera superficie regionale destinata ad aree naturalistiche protette, l’Abruzzo intende proporsi come meta turistica, ma al tempo stesso far percepire quanto il territorio sia pronto ad accogliere investitori e progetti industriali innovativi. Nel triennio 2019-21 “le imprese abruzzesi hanno avuto progetti di innovazione finanziati dal Ministero e cofinanziati dalla Regione per circa 200 milioni di euro, fatto che fa vedere bene qual è la nostra realtà produttiva, la più importante del Mezzogiorno, e che riesce a convivere bene con tre parchi nazionali, un parco regionale, un parco marino e tante aree protette” sottolinea D’Amario. “Abbiamo molte sfide per il futuro, sicuramente quella del Pnrr, ma ancor più importante quella della nuova programmazione 2021-27 che per l’Abruzzo rappresenta una dote finanziaria ed economica senza precedenti -rilancia D’Amario- Parliamo infatti di 1,08 miliardi di euro principalmente destinati alle imprese, alla formazione delle nuove competenze e allo sviluppo innovativo delle imprese. E circa il 10% di questa cifra sarà dedicato alla promozione turistica”.  

Automotive, possibili accordi con gli Emirati

Un settore che sembra promettere in termini di possibili partnership con gli Emirati è quello dell’automotive che rappresenta il 55% dell’export abruzzese, soprattutto per quanto riguarda la produzione di furgoni e veicoli leggeri da trasporto. “Molti progetti innovativi in Abruzzo riguardano l’automotive, un settore dove c’è grande rivoluzione per quanto riguarda la trazione dei veicoli, con l’elettrico. Proprio per la peculiarità del nostro sistema produttivo, i nostri sforzi di innovazione sono verso l’automotive -dice Daniele D’Amario, Assessore alle Attività Produttive dell’Abruzzo- Al momento non ci sono rapporti già consolidati con gli Emirati, ma stiamo lavorando per questo e speriamo presto di dare qualche buona notizia in termini di partenariato”.

L’Abruzzo, però, non è solo automotive. “Negli anni scorsi abbiamo finanziato forse il più grande progetto di economia circolare che riguarda l’impresa abruzzese dell’industria chimica” conclude D’Amario, facendo intravedere ulteriori possibili futuri scenari. Che vi siano ulteriori momenti i cui la regione Abruzzo avrà voce in capitolo lo ribadisce anche Giuseppe Savini, Presidente dell’Arap Abruzzo, puntando su comparti che spaziano dalle energie rinnovabili, specialmente idrogeno, alla logistica. 

Niko Romito porta la democrazia nella ristorazione 

Il cibo ha un valore sociale e la creatività può contribuire a migliorare la ristorazione collettiva, come ad esempio quella ospedaliera. Niko Romito ama la ricerca e crede fermamente che la ristorazione debba essere democratica. Per lui la buona cucina deve poter arrivare a tutti, persino in quei luoghi quali ospedali, scuole, mense aziendali in cui in genere non si mangia bene. Ecco perché al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai, in occasione dell’incontro “Il cibo del futuro – Nutrizione, trasformazione, nuove competenze”, Niko Romito annuncia la trasformazione della sua Accademia e l’istituzione di un vero e proprio Campus. “Nel 2011 ho trasferito il mio ristorante a Castel di Sangro e ho creato Casadonna. Lì ho deciso di aprire un’accademia di formazione. Sono passati 10 anni e più di 280 ragazzi si sono diplomati nel nostro corso e più di 40 hanno coronato il sogno di aprire un loro ristorante. Oggi, la mia accademia è in procinto di trasferirsi e diventare qualcos’altro, qualcosa che evolve”. Un progetto di grande visione incentrato sull’idea che la ristorazione sia soprattutto ricerca. Sarà pronto tra due anni sempre a Castel di Sangro e vedrà la collaborazione di università quali La Sapienza, Luiss e gli atenei abruzzesi. “Un vero e proprio campus universitario di ricerca e alta formazione che sarà incentrato sui temi dell’innovazione nella trasformazione alimentare, della responsabilità sociale e della salute -racconta Romito- Lo faremo attraverso ricerca, sviluppo e la diffusione di nuove metodologie e processi che verranno applicati alla nutrizione collettiva per garantire un cibo salubre, sostenibile e accessibile. E lo faremo con uno sforzo personale del mio gruppo, con il sostegno del pubblico e dei privati, con la collaborazione di università e agro-industrie”.

Il cibo come parte della cura

Niko Romito crede che il cibo sia parte integrante della cura e per questo ha intrapreso da due anni un progetto sperimentale all’Ospedale Cristo Re di Roma. “Il fatto che io sia uno chef con tre stelle vuol dire che lavoro molto in creatività e ricerca. Ho sempre pensato che la creatività potesse essere utile a migliorare ristorazioni che forse si pensa sempre che non possano essere migliorate. Riflessioni che non sono rimaste tali ma le abbiamo messe in pratica per due anni all’Ospedale Cristo Re di Roma, ottenendo risultati sia scientifici sia di benessere verso il paziente”. Proprio da questo esperimento Niko Romito ha pensato di creare un sistema di formazione che “ridesse dignità al cuoco dell’ospedale”. Per Romito occorre comprendere quanto sia importante “quel gesto di trasformazione” tanto da rendere il cuoco ospedaliero più considerato e più riconosciuto di uno dell’alta ristorazione. E sempre nella trasformazione si concentra anche il tema della sostenibilità, visto che il 40% del cibo elaborato e cucinato viene scartato. Dall’esperienza al Cristo Re nasce il protocollo scientifico di cucina studiato per il miglioramento della ristorazione negli ospedali denominato “IN-Intelligenza Nutrizionale” realizzato con il supporto dell’università La Sapienza. Alla base vi è l’idea di diffondere “un diverso paradigma della trasformazione del cibo, creare un nuovo linguaggio sul quale fondare il cardine per uno stile di vita sano e sostenibile, grazie all’accesso democratico e diffuso alle masse di un cibo salubre e buono -evidenzia Romito- La qualità e la ricerca della ristorazione stellata, abbinata ai principi della salubrità nutrizionale potranno essere messi al servizio della ristorazione collettiva e dell’industria della trasformazione alimentare”. 

La salute è il nuovo lusso

La pandemia ha cambiato la nostra vita, facendoci apprezzare il bene più prezioso, la salute. “Ci siamo resi conto che mangiare è vitale, che migliora la salute. Nel nostro piccolo, possiamo contribuire svolgendo riflessioni sul cibo -rilancia Romito- Mi chiedo cosa sia il lusso oggi. Prima era avere, oggi è comprendere. Prima era un nome, oggi è un’azione. Era esclusivo, oggi è democratico. Era l’agio economico, oggi è la salute. Mangiare bene oggi deve essere una condizione imprescindibile per tutti e i cuochi devono lavorare per questo. Studiare per trovare l’equilibrio tra gusto e salute. Occorrono nuove competenze e luoghi dove crearle e l’Italia è pronta a riprendere la propria leadership sul cibo buono e sano. Il Padiglione Italia all’Expo lo sta dimostrando”. Al Padiglione Italia lo chef Romito gestisce il ristorante di Bulgari che sta riscuotendo un grande successo all’Expo.

L’arte orafa tra radici e innovazione

La mostra “Abruzzo, from the past to the future” racconta l’arte orafa abruzzese mettendone in luce le radici storiche e culturali, l’artigianalità, ma anche uno sguardo su innovazione e futuro. Centocinquanta elementi, da quelli più antichi ai quelli più moderni, raccontano una regione ricca di tradizioni. Si spazia dalle Presentose alle Chiacchiere, dai Saliscendi agli oggetti d’uso quotidiano fino agli utensili da lavoro delle antiche botteghe orafe, in mostra all’Expo c’è uno spaccato del meglio dei gioielli artigianali abruzzesi, anche le rivisitazioni in chiave contemporanea degli oggetti che da sempre fanno parte della tradizione familiare della regione. L’essenza della mostra viene sintetizzata dalla curatrice Maria Isabella Pierigè: “Questa mostra espone gli oggetti più rappresentativi di Scanno e Pescocostanzo, due dei principali centri dove l’arte orafa è nata. Quelli che ancora nei giorni nostri, da secoli, continuano a portare avanti questa tradizione in maniera forte e significativa, cercando di conciliare l’aspetto culturale e il significato simbolico di ogni gioiello alle esigenze della modernità e delle tecnologie che avanzano”. Dopo quella dei gioielli dell’arte orafa abruzzese sarà la volta di una seconda mostra dedicata alle ceramiche di Castelli.