Scuola digitale per bimbi rifugiati

Dubai lancia un programma educativo digitale, “the digital school”, per garantire l’istruzione ad un milione di bimbi rifugiati. Un’iniziativa che nell’arco di cinque anni punta a fornire un diploma accreditato a bambini arabi svantaggiati che avranno così l’opportunità di frequentare importanti università internazionali. Un progetto patrocinato dalla Mohammed bin Rashid Global Initiatives, che fa capo allo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai. Proprio nel mese di novembre 20.000 ragazzini hanno iniziato il loro percorso formativo con un primo programma pilota che terminerà ad agosto 2021. Avranno accesso a materiale didattico digitale, disponibile in lingua araba, uniformato a programmi scolastici internazionali. L’istruzione è alla base della crescita di nuove generazioni capaci di affrontare le grandi sfide del domani. Dubai e la sua leadership credono in un futuro che investa nei giovani e nella loro preparazione, a dispetto delle condizioni sociali.

In questo momento gli alunni di molti Paesi sono passati alla didattica a distanza e all’e-learning a causa della pandemia. 1,6 miliardi di persone sono state lasciate senza scuola in 190 Paesi. Ma i ragazzi rifugiati non hanno le stesse opportunità. Il Covid-19 ha ulteriormente accresciuto il divario esistente tra chi è benestante e chi versa nell’indigenza o scappa dalla guerra. Secondo le Nazioni Unite vi sono tra i 30 e i 34 milioni di bambini rifugiati nel mondo. Lo scorso giugno i campi profughi non disponevano di mezzi tecnologici e infrastrutture adatti all’insegnamento digitale ma, sempre secondo l’agenzia internazionale, anche prima del coronavirus i ragazzi rifugiati avevano un basso tasso di scolarizzazione e un’incidenza due volte maggiore nell’abbandono scolastico. Molti passi avanti sono stati fatti, tanto che il numero di iscrizioni ai corsi scolastici è salito del 63% nell’istruzione primaria e del 24% in quella secondaria. Maggiormente a rischio l’educazione delle adolescenti. Il 20% delle ragazze che frequentano l’istruzione secondaria, infatti, non potrà tornare a scuola soprattutto a causa del Covid. Vediamo insieme quando avrà inizio il programma di scuola digitale vero e proprio e quali sono le università internazionali che Dubai intende coinvolgere. 

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Quel gap educativo da colmare

Con questa iniziativa viene ad essere colmato quel divario scientifico ed educativo che esiste nel mondo arabo, ha dichiarato lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum nel presentare questo programma di e-learning. “Ci sono milioni di bambini che perdono anni di istruzione scolastica a causa di disagio economico e conflitti -ha detto il sovrano di Dubai- Se nessuno farà niente vi saranno intere generazioni abbandonate nell’ignoranza e preda dell’estremismo, che non avranno gli strumenti per guidare i propri Paesi con la luce della conoscenza”. 

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Una scuola digitale ambiziosa

Il progetto di scuola digitale, the digital school, si rivolge soprattutto a bambini provenienti da Iraq, Siria, Libano e Giordania. Sono già state avviate le richieste per accreditare la scuola presso alcune delle più importanti università del mondo.. Aderiranno al programma Harvard, Stanford, Massachusetts Institute of Technology, New York University e mEducation Alliance. Molti i professori che verranno reclutati nei prossimi mesi. Una rete di docenti e tutor seguirà i ragazzi nella compilazione delle domande di ammissione alle università. “Saranno messi a disposizione algoritmi, Intelligenza Artificiale e modelli di machine learning che consentiranno anche di seguire i percorsi e il rendimento degli studenti, in modi che fino a poco tempo fa erano inimmaginabili” spiega Omar Al Olama, Ministro dell’Intelligenza Artificiale, Economia digitale e Applicazioni di lavoro da remoto. “Se si vuole cambiare il futuro di un Paese, occorre cambiare l’istruzione delle giovani generazioni -ha aggiunto il Ministro- Se vogliamo cambiare il destino del Medio Oriente dobbiamo investire nell’educazione”.   

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Investire nell’istruzione

Se l’iniziativa si dimostra vincente potrebbe aprire prospettive future straordinarie, con il potenziamento di strumenti didattici digitali che potrebbero ridisegnare l’istruzione del futuro. Attualmente la Mohammed bin Rashid Global Initiatives (MBRGI) è responsabile anche di altri progetti educativi. Il programma di Madrasa e-learning, lanciato nel 2018, è una piattaforma che offre a milioni di studenti arabi di tutte le età -dall’asilo nido all’ultimo anno di liceo- 5.000 contenuti video gratuiti che spaziano dalle scienze alla matematica, dalla chimica alla biologia, dall’arabo alla fisica. Sempre la MBRGI quest’anno ha sostenuto 400 alunni e 11 professori in due campi profughi in Giordania, fornendo tra l’altro soluzioni per l’apprendimento quali tablet, Wi-Fi hotspot, smart bag e dispositivi flash memory. Nel 2019 Dubai ha finanziato con aiuti oltre 17 milioni di persone nel mondo, con progetti speciali a sostegno dei giovani in Afghanistan e Iraq. 

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