Austria senza governo

L’Austria è ufficialmente senza governo. Quello monocolore di minoranza dell’ÖVP, guidato dal Cancelliere Sebastian Kurz, con i ministri tecnici in sostituzione di quelli dell’ultradestra, è stato sfiduciato dal Parlamento. La mozione contro l’intero esecutivo è stata presentata dall’SPÖ e votata da tutte le opposizioni. Un fronte composto da Socialdemocratici e Jetzt di Peter Pilz, ma anche dall’FPÖ che non ha certo gradito la fine della coalizione, la defenestrazione di Herbert Kickl e la posizione assunta da Kurz subito dopo l’Ibizagate.

Come ha avuto modo di sottolineare Sebastian Kurz l’effetto più immediato prodotto dallo scandalo del video di Ibiza è stato quello di creare un fronte compatto tra Socialdemocratici e ultradestra. Un’alleanza che, stando al responso delle urne, ha punito soprattutto l’SPÖ. Già nelle prossime ore il Presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen potrebbe annunciare chi sarà il nuovo Cancelliere che traghetterà il Paese fino a metà settembre, portandolo verso elezioni anticipate. Sebbene Kurz sia stato il vero trionfatore delle elezioni europee 2019, portando il Partito Popolare austriaco al 34,9%, distanziando di oltre 10 punti percentuali i Socialdemocratici, in lieve calo a 23,4%, nulla ha potuto per evitare la mancata fiducia in Parlamento. Analizziamo insieme i possibili scenari dopo le elezioni europee e dopo la caduta del Cancelliere Kurz

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Sotto la salda guida del Presidente

Il Presidente Alexander van der Bellen si sta impegnando per dare stabilità al Paese. Infatti, ha già consultato tutti i leader dei partiti che compongono il Parlamento austriaco in cerca di un ampio consenso per il nuovo Cancelliere. Occorre assolutamente evitare una nuova bocciatura. L’esecutivo che si insedierà avrà vita breve e dovrà solo accompagnare l’Austria al voto, sbrigando l’ordinaria amministrazione. Tutti i ministri dell’esecutivo sfiduciato restano per il momento al proprio posto. Attualmente è subentrato a Kurz il Ministro delle Finanze e Vice Cancelliere Hartwig Löger, che rimarrà in carica solo fino alla nomina del nuovo Cancelliere. Sebastian Kurz si dice sicuro che gli austriaci faranno sentire la propria voce a settembre: “Oggi ha deciso il Parlamento, ma alla fine sarà la gente a decidere”. E ha ribadito come il cambiamento avviato due anni fa non si fermerà. “Io -ha detto- sono ancora qui”. Si profila all’orizzonte la soluzione di un governo tecnico di transizione.

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Un insuccesso tutt’altro che annunciato

Nel Partito Socialdemocratico è iniziata l’analisi della batosta elettorale. Come mai l’SPÖ non ha saputo guadagnare voti dopo che l’ultradestra e il suo leader carismatico Heinz-Christian Strache sono stati travolti da uno scandalo di simili proporzioni?

Come hanno potuto i Socialdemocratici, accreditati per un risultato decisamente migliore non aver capitalizzato le preferenze espresse dall’elettorato nei giorni immediatamente precedenti al voto? Pamela Rendi-Wagner è davvero la guida giusta per il partito nella tornata elettorale di metà settembre?

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Nei circoli socialdemocratici si parla con insistenza della sua sostituzione con Hans Peter Doskozil, il cavaliere nero dell’SPÖ, che però non ha alcuna intenzione di lasciare la sua carica di governatore del Burgenland, né vuole farsi carico di un’eventuale nuova disfatta alle prossime elezioni politiche anticipate.

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“Non capisco cosa ci sia da ridere”

Appare chiaro a tutti che il successo di Kurz sembra essere inarrestabile. Ma Pamela Rendi-Wagner sarà in grado di capire cosa non abbia funzionato e correre ai ripari? Da un’intervista televisiva trasmessa dalla tv pubblica ORF sembrerebbe di no. Il noto giornalista e conduttore Armin Wolf ha infatti apostrofato con un certo sconcerto la risata con cui la Rendi-Wagner ha reagito ad una sua domanda, dicendole: “Davvero non capisco che cosa ci sia da ridere, queste sono state le prime elezioni come presidente federale del partito socialista, forse avrebbe dovuto semplicemente dimettersi”. L’ex Cancelliere Christian Kern (SPÖ) ha sintetizzato con un tweet: “Man trifft sich immer zwei Mal im Leben” (Ci si incontra sempre due volte nella vita). Kern, infatti, ha visto terminare il proprio mandato come Cancelliere prima del tempo proprio per colpa di Kurz. Ma sarà questo l’atteggiamento che porterà i Socialdemocratici alla rinascita? Ciò che manca è una guida decisa che tenga le redini del partito, che sappia trascinare e fare presa sugli elettori.