L’Ibizagate e il caos

Incertezza in Austria dopo l’Ibizagate, lo scandalo che ha creato un terremoto politico senza precedenti. Lunedì è atteso in Parlamento il voto per la mozione di sfiducia al Cancelliere Sebastian Kurz, che potrebbe far precipitare il Paese nella crisi. Attualmente alla guida dell’Austria c’è un esecutivo monocolore di minoranza dell’ÖVP. Infatti, proprio mercoledì hanno giurato i ministri tecnici che hanno rimpiazzato gli esponenti dell’ultradestra.

screen shot

È uscito di scena Herbert Kickl, sostituito al Ministero dell’Interno da Eckart Ratz, ex Presidente della Corte Suprema. Al Welfare è arrivato l’ex dirigente statale Walter Poeltner; alla Difesa Johann Luif, vicecapo di Stato Maggiore; Valerie Hackl, che era a capo di Austro-Control è diventata Ministro delle Infrastrutture, mentre Hartwig Loeger, il Ministro delle Finanze, è il nuovo Vice Cancelliere. Prima del voto per la mozione di sfiducia ci sono le elezioni europee che potrebbero scompaginare notevolmente gli equilibri attuali. Vediamo insieme quali potranno essere le conseguenze

Spina staccata alla coalizione con l’ultradestra

Le teste dei ministri dell’FPÖ sono state chieste dal Cancelliere Sebastian Kurz subito dopo la diffusione del video segreto girato nell’estate 2017. In quelle immagini sono emersi dialoghi scioccanti, metodi spregiudicati, propensione all’illegalità, possibili finanziamenti illeciti, elargizione di commesse pubbliche e losche trame sul controllo dei media.

BMI/Gerd Pachauer

Di fatto dopo la pubblicazione del video su Der Spiegel e Süddeutsche Zeitung il Cancelliere Kurz oltre alle dimissioni di Heinz-Christian Strache ha preteso anche quelle del Ministro dell’Interno Herbert Kickl, in seguito alle quali tutti i ministri dell’ultradestra sono usciti in blocco dall’esecutivo.

BMEIA / Georges Schneider

Rimasta invece al suo posto Karin Kneissl, Ministro degli Esteri, una figura tecnica seppur molto vicina all’FPÖ. Per questo mancato passo indietro della Kneissl sembra che l’ira di Strache sia incontenibile.

Possibili scenari dopo le europee

Lunedì sarà discussa in Parlamento la mozione di sfiducia al Cancelliere Kurz presentata da “Jeztz” la lista guidata da Peter Pilz. Non si sa ancora come intenda votare l’ultradestra, anche se sembra molto probabile un voto a favore della mozione. Più o meno compatta l’opposizione con in testa l’SPÖ. Ambigua la posizione di “Jeztz” che non sarebbe intenzionata a votare una mozione di sfiducia a tutto l’esecutivo. L’Ibizagate “ha rivelato la formazione di una coalizione tra Kickl (FPÖ) e Rendi-Wagner (SPÖ) con il preciso intento di sbarazzarsi di me come Cancelliere” ha dichiarato Kurz al Kurier. Al di là di come si risolverà la mozione di sfiducia, “alla fine saranno gli austriaci a decidere con il responso delle urne a metà settembre” ha aggiunto Kurz, facendo presagire che le elezioni politiche anticipate si trasformeranno in un referendum pro o contro Sebastian Kurz.

Le elezioni europee potrebbero modificare sensibilmente l’assetto disegnato dalle politiche del 2017. Non sembra improbabile un successo dei Popolari. Contrariamente ad ogni pronostico l’FPÖ potrebbe anche non subire una sonora batosta. Comunque chi pensava che Heinz-Christian Strache uscisse completamente di scena rimarrà deluso, alle europee l’ex leader carismatico dell’ultradestra è presente ed è il 42esimo della lista. Nell’SPÖ emerge sempre più la figura di Hans Peter Doskozil, Cavaliere Nero dei Socialdemocratici, che non intende fare sconti all’ÖVP. Unica certezza in questo panorama nebuloso è che nessuno guarda con favore ad un Sebastian Kurz che affronti da Cancelliere, quindi in posizione di vantaggio, la campagna elettorale per le politiche anticipate. Un’eventualità che l’opposizione tutta, Socialdemocratici in testa, vuole scongiurare. 

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