Un viaggio storico, quello di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti, il primo Pontefice a recarsi nella Penisola Araba. Una visita significativa, che si svolge in un anno importante per gli EAU. Il 2019, infatti, è stato dichiarato anno della tolleranza. La presenza del Papa è portatrice di speranza e coesione, potrebbe favorire il dialogo interreligioso e contribuire alla pacificazione della regione mediorientale, caratterizzata da forte instabilità. Tre giorni e un programma fitto di appuntamenti per il Pontefice. Ieri l’incontro con lo Sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan, Principe ereditario di Abu Dhabi e Vice Comandante supremo delle Forze Armate degli EAU e lo Sceicco Mohammad Bin Rashid Al Maktoum, Vice-Presidente e Primo Ministro degli EAU, nonché Emiro di Dubai.
Oggi, invece, Papa Francesco parteciperà all’incontro interreligioso sulla Fratellanza umana, assieme ad altri 700 leader di varie religioni. Accanto avrà sempre il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. Infine, sarà la volta della messa che avrà luogo nell’arena dello stadio Zayed Sports City ad Abu Dhabi. Nel corso della funzione il Pontefice avrà modo di incontrare la comunità cattolica locale, composta soprattutto da lavoratori immigrati dalle Filippine e dall’India. Una messa all’aperto, alla quale è previsto che partecipino oltre 135.000 fedeli, provenienti non solo dagli Emirati Arabi Uniti, ma anche dagli altri Paesi del GCC (Consiglio di Cooperazione del Golfo). Scopriamo cosa ha detto il Papa degli Emirati Arabi Uniti e altre curiosità sul suo viaggio.
Emirati, melting pot
Degli Emirati Arabi Uniti Papa Francesco ha detto che sono un Paese che si sta adoperando per diventare un modello di coesistenza, di fratellanza e un luogo d’incontro tra diversi credo religiosi e culture differenti.
Un luogo sicuro, ha dichiarato il Pontefice, dove tante persone trovano lavoro, libertà e rispetto delle differenze.
Un Paese che vive pienamente il presente guardando avanti, verso il futuro. Alla messa di Abu Dhabi il 5 febbraio parteciperanno anche expat provenienti da Germania, Italia, Portogallo, Spagna, Africa, mondo arabo, Ucraina, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka. Per consentire al maggior numero di fedeli di poter prendere parte alla funzione papale ad Abu Dhabi, è stato indetto un giorno di festa in tutti gli EAU. Molti saranno i fedeli che arriveranno dalla parrocchia di St. Mary a Dubai che conta 300.000 parrocchiani. A testimoniare tolleranza e dialogo le 40 chiese cattoliche presenti negli Emirati, più di tutta l’intera area del GCC (Consiglio per la cooperazione del Golfo).
Il Papa e gli assetti geopolitici
È un viaggio importante non solo sotto il profilo del dialogo interreligioso, ma anche perché la presenza del Pontefice può contribuire a ricomporre l’assetto geopolitico del Medio Oriente e dell’area del Golfo. Una regione quanto mai instabile, tra il conflitto israelo-palestinese, la difficile crisi con il Qatar, le tensioni con l’Iran, la guerra in Yemen e l’Arabia Saudita, un Paese ancora in bilico tra modernizzazione e conservatorismo di matrice religiosa.
Le parole di Papa Francesco
Papa Francesco, nel discorso pronunciato all’incontro interreligioso, ha espresso “apprezzamento” per l`impegno degli Emirati Arabi Uniti “nel tollerare e garantire la libertà di culto, fronteggiando l`estremismo e l`odio”. Poi ha aggiunto: “Mentre si promuove la libertà fondamentale di professare il proprio credo, esigenza intrinseca alla realizzazione stessa dell`uomo, si vigila anche perché la religione non venga strumentalizzata e rischi, ammettendo violenza e terrorismo, di negare sé stessa”. Infine, un invito all’unità, alla pace, alla fratellanza: “Incoraggio a proseguire su questa strada, affinché quanti qui vivono o sono di passaggio conservino non solo l`immagine delle grandi opere innalzate nel deserto, ma di una nazione che include e abbraccia tutti. E’ con questo spirito che, non solo qui, ma in tutta l`amata e nevralgica regione mediorientale, auspico opportunità concrete di incontro: società dove persone di diverse religioni abbiano il medesimo diritto di cittadinanza e dove alla sola violenza, in ogni sua forma, sia tolto tale diritto”.
L’agenda papale
3 febbraio: il Pontefice è partito dall’aeroporto di Fiumicino a Roma alle 13:00 ed è arrivato nell’aeroporto presidenziale di Abu Dhabi alle 22:00. Ad accoglierlo una cerimonia di benvenuto ufficiale.
4 febbraio: alle 12:00 cerimonia di benvenuto al Palazzo Presidenziale. Alle 12:20 incontro ufficiale con lo Sceicco Mohammad Bin Zayed Al Nahyan. Alle 17:00 incontro privato con il Consiglio Musulmano degli Anziani, presso la Shaikh Zayed Grand Mosque. Alle 18:10 incontro interreligioso sulla Fratellanza umana, assieme ad altri 700 leader di varie religioni.
5 febbraio: alle 9:15 visita privata alla Cattedrale di St. Joseph. Alle 10:30 Santa Messa allo stadio Zayed Sports City di Abu Dhabi. Alle 12:40 cerimonia di commiato all’aeroporto presidenziale di Abu Dhabi. Alle 13:00 partenza per Roma e alle 17:00 atterraggio a Roma, all’aeroporto di Ciampino. A coprire la visita papale vi saranno 700 giornalisti, arrivati da 30 Paesi del mondo.