Emirati nello spazio

Gli Emirati Arabi Uniti hanno il loro primo astronauta nello spazio. Hazzaa AlMansoori, 35enne, di Abu Dhabi ha iniziato la sua missione nel tardo pomeriggio del 25 settembre, a bordo di un Soyuz MS-15. Un lancio storico per gli EAU, avvenuto alle 17:56 ora locale (19:56 ora italiana), dalla base Baikonur Cosmodrome in Kazakhstan. La stessa base da cui si lanciò nell’aprile 1961 Yuri Gagarin, primo cosmonauta ad andare in orbita nello spazio.

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Ad accompagnare Hazzaa AlMansoori nel suo viaggio verso la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, anche il comandante russo, Oleg Skripochka, e l’astronauta statunitense della NASA, Jessica Meir. Questa missione avvia l’ambizioso programma spaziale del Mohammed Bin Rashid Space Centre (MBRSC), che punta ad addestrare un equipaggio di astronauti che saranno impiegati in una serie di future missioni a scopo scientifico.

Gli Emirati sono il 19esimo Paese ad essere ospitato nella ISS, un satellite artificiale abitabile, di fatto un laboratorio per attività di ricerca scientifica in orbita attorno alla Terra, a circa 400 chilometri di altezza. La Stazione Spaziale Internazionale è gestita come un progetto congiunto che vede il coinvolgimento di cinque agenzie spaziali (statunitense, russa, europea, giapponese e canadese). Hazzaa AlMansoori è il primo astronauta arabo sulla ISS e si tratterrà in orbita per 8 giorni, conducendo 16 esperimenti scientifici sulla microgravità e i suoi effetti sul corpo umano. Inoltre effettuerà osservazioni e rilevazioni di immagini satellitari della Terra. Scopriamo particolari e curiosità in più sull’astronauta emiratino Hazzaa e sulla missione spaziale

Chi è l’astronauta emiratino?

Hazzaa AlMansoori prima di essere selezionato come astronauta tra altri 4.022 candidati, ha lavorato per 14 anni come pilota militare volando a bordo degli F16. Ha conseguito la laurea in Scienza dell’Aviazione nel 2004 presso il Khalifa bin Zayed Air College e ha 4 figli. Presente al lancio anche l’astronauta Sultan Al Neyadi, 38 anni, ingegnere specializzato nella sicurezza militare, anch’egli padre di 4 figli, pronto a sostituire il collega nel caso fossero sopraggiunte difficoltà. Con Al Neyadi c’erano anche il comandante russo, Sergey Ryzhikov, e l’americano, Thomas Marshburn, della NASA, quali componenti dell’equipaggio di riserva in caso di emergenze.

Cosa si è portato in missione

Ecco cosa Hazzaa AlMansoori ha portato con sé in missione: una copia del Corano, una copia del “Qissati” l’ultimo libro scritto dallo Sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente degli EAU e Sovrano di Dubai. Avrà con sé anche una bandiera degli Emirati in seta purissima, 30 semi dell’Al Ghaf, l’albero nazionale emiratino, materiale per le ricerche scientifiche da compiere durante la sua permanenza nella ISS.

Hazzaa avrà anche del cibo emiratino, effetti personali, alcune fotografie della sua famiglia e persino una foto dello Sceicco Zayed Bin Sultan Al Nahyan, padre fondatore degli Emirati Arabi Uniti, ritratto assieme agli astronauti NASA dell’Apollo 17, scattata nel 1976

Il viaggio verso la ISS e il ritorno sulla Terra

Il viaggio spaziale di Hazzaa fino alla ISS durerà approssimativamente 6 ore, ma per sfuggire alla forza di gravità terrestre basteranno appena 9 minuti. La ISS viaggia a 17.000 miglia all’ora e compie un giro attorno alla terra in 90 minuti, per un totale di 16 volte al giorno. Così i cosmonauti assisteranno a 16 albe e 16 tramonti. Un razzo Soyuz MS-12 ormeggiato sulla ISS riporterà Hazzaa sulla Terra il 3 ottobre. Con lui ci saranno il comandante russo, Alexey Ovchinin, e l’astronauta della Nasa, Nick Hague. Impiegheranno 3 ore e mezza a rientrare sulla Terra: partiranno alle 11:36 del mattino e atterreranno in Dzhezkazgan, Kazakthstan, a 661,5 chilometri di distanza dalla base di lancio. Prima di fare ritorno negli Emirati Hazzaa sarà sottoposto a controlli medici a Baikonur e successivamente a Mosca per ulteriori accertamenti.