L’acqua di Vienna? È la più buona che ci sia

Basta aprire il rubinetto e farla scorrere appena un istante per avere immediatamente un’acqua fresca di sorgente. Siamo a Vienna, città che va fiera della sua acqua perché arriva dalle catene montuose delle Alpi della Stiria e della Bassa Austria. Il tragitto dalle montagne alla capitale viene coperto in 36 ore, senza l’uso di pompe e seguendo le più strette normative in materia. Tanto preziosa l’acqua viennese, da essere, unico caso al mondo, tutelata persino dalla Costituzione.

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La capitale austriaca viene rifornita ogni giorno da 400.000 metri cubi di acqua, che giungono in città attraverso due linee di acquedotti che raccolgono acqua di sorgente nelle aree attorno a Schneeberg, Rax, Schneealpe e Hochschwab. Nel suo tragitto verso Vienna l’acqua fluisce e alimenta alcuni impianti idroelettrici. Un percorso che genera 65 milioni di chilowattora di energia.  Continua a leggere



La ricetta per essere felici? A Vienna la offre una mostra

Che cosa ci rende felici? O almeno un po’ più felici? Che cos’è la felicità? Come possiamo raggiungerla? Sono solo alcune delle domande alle quali tenta di dare una risposta la mostra The Happy Show, del famoso designer Stefan Sagmeister, in corso a Vienna al MAK, il Museo di Arti Applicate, fino al 28 marzo.

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The Happy Show si traduce in un percorso, articolato, interattivo, che fa compiere al pubblico un vero e proprio tour attraverso i vari ambienti, piani e angoli più remoti del museo, inclusi ascensori e bagni. Un giro avvincente per provare a capire cosa ci renda felici e come possiamo avvicinarci il più possibile nella nostra vita quotidiana alla tanto agognata felicità. La mostra è bellissima, piena di immagini che sono un vero e assoluto piacere per gli occhi e per la mente. Ma tutti sono avvertiti, nessuno uscirà dal MAK con la ricetta della felicità in tasca. Di certo, però, si lascerà il museo divertiti e un pizzico più felici.  Continua a leggere



Un inedito finale di partita a Vienna

L’opera più significativa di Samuel Beckett, Finale di partita, rivive in modo inedito in una mostra che è un’anteprima della rappresentazione teatrale che seguirà alla fine di aprile. Le sculture esposte saranno parte integrante dello spettacolo teatrale che avrà luogo il 29 e il 30 aprile.

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L’autrice è la regista, attrice e performer Monica Giovinazzi, che da anni anima il panorama teatrale viennese. Monica utilizza materiali poveri, filo di ferro, garza, vestiti usati. Le sue sculture sono quasi oggetti trovati designati ad arte, che ricordano il concetto di ready-made di duchampiana memoria. Nei lavori di Monica Giovinazzi sembrano convivere la forza dell’anti-arte dadaista e l’espressionismo astratto. Il risultato di questi allestimenti scultorei per la sua rappresentazione di Finale di partita, è un happening che vive e si trasforma con la presenza attiva del pubblico.  Continua a leggere



Girare film a Vienna, un business che vale milioni

Gli ultimi due anni, prima con Mission Impossible Rogue Nation e poi con Spectre, l’ultimo film di James Bond, sono stati per la Vienna Film Commission a dir poco memorabili. Tom Cruise e Daniel Craig hanno contribuito ad accendere i riflettori sulla capitale austriaca. Girare film a Vienna o in altri stati dell’Austria come il Tirolo, è stato un business milionario. Tra il 2014 e il 2015, a fronte di 3 milioni di euro stanziati, grazie a fondi resi disponibili dal Ministero Federale dell’Economia, Vienna ha ricevuto in cambio investimenti stranieri pari a 28 milioni di euro.

Vienna Film Commission

Vienna Film Commission

“In questo conteggio di denaro non viene incluso quanto viene speso in pubblicità -mi spiega Marijana Stoisits Direttrice della Vienna Film Commission- quando il film esce nelle sale, quando viene mostrato in tv, o quando viene commercializzato su dvd. Esperti di pubbliche relazioni sostengono che il valore in termini di pubblicità è di 100 milioni di euro”.  Continua a leggere



Vienna: qualità della vita al top, ma cosa pensa chi ci vive?

Vienna è al primo posto per miglior qualità della vita, per il secondo anno consecutivo nella classifica stilata dalla società di consulenza globale Mercer, che prende in considerazione 230 realtà a livello mondiale. Sul podio, oltre alla capitale austriaca si affermano Zurigo e Auckland. Nulla da fare per le città italiane. La prima a comparire nella classifica è Milano, che si piazza solo al 41° posto, superando comunque Roma, che scivola di una posizione rispetto al 2015 attestandosi al 53° posto.

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L’indagine “Quality of Life” di Mercer focalizza l’attenzione su una serie di parametri necessari a determinare le retribuzioni dei dipendenti di multinazionali e aziende destinati a incarichi internazionali. Tra i fattori analizzati: la situazione politico-sociale, ovvero stabilità politica, il tasso di criminalità, l’impianto legislativo; la situazione economica; la situazione socio-culturale, ossia l’accessibilità dell’informazione, la censura, le limitazioni alla libertà personale; la realtà medico-sanitaria; il sistema educativo e scolastico; i servizi e i mezzi pubblici; l’offerta ricreativa; l’offerta commerciale; il sistema abitativo; natura e ambiente. Ma sarà davvero così? Vienna è realmente il luogo con la migliore qualità della vita?  Continua a leggere



Vienna: happening a Palazzo Schönborn

Palazzo Schönborn-Batthyány magnifico esempio di edificio barocco viennese, ha fatto da cornice a un happening artistico che ha visto come protagonista una delle figure di maggior rilievo nel panorama culturale italiano a Vienna, Antonella Brizioli Zussner.

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Le note di un pianoforte, opere pittoriche, un concerto con cantanti lirici. Tutto parla di arte e cultura italiana.

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Vienna: Olafur Eliasson ridisegna il barocco

Il Palazzo d’Inverno, residenza del principe Eugenio di Savoia nel centro di Vienna, un capolavoro di architettura barocca, costruito tra il 1697 e il 1724, ospita la splendida mostra dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson, dal titolo Baroque Baroque. Una serie di opere su larga scala di Eliasson, che appartengono alle collezioni private della Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (TBA21) e Juan e Patricia Vergez, sono state proposte all’interno dei saloni barocchi del Palazzo d’Inverno, che hanno così acquistato nuovi significati spaziali.

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Lo spazio e la sua percezione giocano sempre un ruolo fondamentale nell’arte di Eliasson, una delle personalità artistiche di maggior rilievo nel panorama mondiale. Qui a Vienna lo spazio viene rimodulato e trasformato dall’artista con una serie di giochi illusori creati attraverso l’uso di luci, lenti, specchi, che lo plasmano utilizzando proprio gli elementi tipici del barocco, ovvero le illusioni prospettiche. L’esterno e l’interno, e il loro modo di entrare in relazione e comunicare, l’inserimento di una terza dimensione che consente di vedersi dentro gli ambienti nei quali ci si muove, sono i tratti distintivi del modo in cui Olafur Eliasson riscrive il barocco in questa mostra.  Continua a leggere



It’s only Life, il musical Off-Broadway di New York a Vienna

Storie di vita urbana: passioni, amori, paure, sogni, desideri, successo, illusioni e disincanto, al ritmo incalzante della grande città. It’s only Life è un musical Off-Broadway di John Bucchino, che sbarca a Vienna portando con sé una ventata d’America, nel solco della tradizione più alta del musical d’oltreoceano.image

E a Vienna, nel delizioso Kunst im Prückel, un piccolo teatro del centro che ha davvero il sapore Off-Broadway, ma con un tocco tipicamente austriaco, le vibrazioni e le emozioni non sono mancate.  Continua a leggere



Ue sotto scacco, stretta tra muri e migliaia di rifugiati

Il futuro dell’Unione Europea è messo a rischio. Il grido d’allarme arriva dall’Austria. “Occorre ridurre il flusso di rifugiati immediatamente, ne va della sopravvivenza dell’Ue” dice il Ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl-Leitner a chiusura dell’incontro dei Paesi dei Balcani Occidentali che si è tenuto ieri a Vienna.

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In assenza di una risposta unitaria e condivisa, le nazioni lungo i Balcani sono state costrette a ridurre l’afflusso di migranti, con il pericolo che la situazione possa degenerare in una vera e propria crisi umanitaria.  Continua a leggere



Istruzione negata a una bambina

Shalizah è una bambina afghana di circa 12 anni. È fuggita da quelle porzioni di Afghanistan ancora sotto il controllo dei Talebani. Ha lasciato il suo Paese assieme alla sua famiglia: madre, padre e un fratellino più piccolo. Hanno fatto richiesta di asilo in Austria e sono ancora in attesa della chiusura della loro pratica. Per lei, il diritto all’istruzione era negato, perché alle donne, in alcune parti dell’Afghanistan ancora oggi non è consentito studiare.

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A Vienna Shalizah potrebbe avere l’opportunità della vita, potrebbe coronare il suo sogno di diventare un giorno una scienziata capace di lasciare un segno nella storia.  Continua a leggere