I volontari 2.0 di Train of Hope Austria

Sono volontari 2.0, i ragazzi di TrainofHope Austria. Sono tanti, molti di loro giovanissimi, e garantiscono l’assistenza ai rifugiati nell’intero arco delle 24 ore.

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La loro base è all’Hauptbahnhof, la stazione centrale di Vienna, da dove grazie ai social media, soprattutto Twitter e Facebook, si coordinano, organizzano gli approvvigionamenti, aiutano in modo efficace i migranti.  Continua a leggere



Vienna scende in piazza a favore dei rifugiati

Tutto è cominciato con una marcia di ringraziamento organizzata lunedì scorso a Vienna, alla quale hanno partecipato oltre 600 persone, soprattutto rifugiati. Hanno sfilato per dimostrare la loro gratitudine a tutti quegli austriaci che li hanno accolti con così tanto calore negli ultimi mesi.

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Oggi, a soli quattro giorni di distanza, è arrivata la risposta dell’AustriaContinua a leggere



Medici Senza Frontiere al fianco dei rifugiati

“Noi di DoctorswithoutBorders abbiamo seguito i rifugiati lungo il loro travagliato cammino, passo dopo passo in tutti i loro spostamenti per oltre una settimana. Eravamo al loro fianco a Röszke in Ungheria. Anche quando ci sono state tensioni con le autorità magiare. Abbiamo costruito delle tende e fornito assistenza medica. Dopo la chiusura dei confini con la Serbia i rifugiati si sono riversati in massa qui a Tovarnik, e noi ci siamo spostati con loro” così racconta Jota Echevarria, capo spedizione di una clinica mobile di Medici Senza Frontiere in Croazia, al confine con la Serbia.

Jota

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Four for ever, quattro per sempre

Il 4/4/2014 la sua richiesta di asilo ottiene esito positivo dal tribunale austriaco. Così il numero 4 diventa per Ammar un numero magico, quello di una nuova vita. La storia di Ammar è un raggio di speranza nel dramma di un popolo in fuga.

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È arrivato dalla Siria un anno e 8 mesi fa. Il suo sogno: venire in Europa, fare un master e ricominciare a vivere.  Continua a leggere



Rifugiati nel tempio della musica

L’ultimo nato dei centri viennesi per i rifugiati è in un’ala della Wiener Stadthalle. Quello che solo pochi mesi fa è stato il tempio della musica, si è ora parzialmente trasformato in un ostello che ospita al momento oltre 270 rifugiati.

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Nell’arena viennese dove solo lo scorso maggio si è tenuto l’evento musicale europeo dell’anno, l’EurovisionSongContest, adesso alloggiano famiglie di rifugiati in transito sul territorio austriaco, in attesa di poter raggiungere la Germania. Molti restano solo per una notte alla Stadthalle. Altri 2 o 3 giorni.  Continua a leggere



Magdas Hotel microcosmo di integrazione

No, al Magdas Hotel non soggiorna gratis neppure un rifugiato della recente ondata riversatasi in Austria, come ha invece scritto un importante quotidiano italiano. Lo sottolinea Sebastiaan de Vos, Hotel Manager del Magdas. Nelle 78 stanze di questo bel albergo, che fa concorrenza ai più lussuosi hotel di design della città, soggiornano normali turisti, non rifugiati.

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Certo, tra i 31 dipendenti di questa struttura alberghiera ci sono molti rifugiati, che hanno però già ottenuto status e asilo, e che qui si sono ricostruiti un’esistenza dignitosa.  Continua a leggere



Rifugiati in fila sotto la pioggia alla stazione Hauptbahnhof

In fondo alla stazione Hauptbahnhof di Vienna, in un androne che collega i vari binari, c’è una vasta area coperta che offre ricovero temporaneo ai rifugiati in attesa di un treno che li porti in Germania o in Svezia.

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Tantissimi volontari aiutano i migranti che si accalcano qui. Offrono loro un pasto caldo, bevande, indumenti, assistenza con un team di traduttori. Questa zona franca, dove tutto sembra irreale, sospeso, perché nessuno almeno per ora si accinge a partire, trabocca di uomini, donne, bambini. Una marea umana. Alcuni sostano in piedi, altri sono seduti o sdraiati per terra, qualcuno dorme. Saranno migliaia.  Continua a leggere



Una notte tra i rifugiati alla stazione Westbahnhof

La stazione Westbahnhof di Vienna brulica di persone anche di sera. L’attività di volontariato ferve fino a notte fonda, una notte che si preannuncia relativamente mite. Anche la polizia presidia binari, pensiline, sale e corridoi interni. I rifugiati sono ovunque. A centinaia.

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Stasera non partiranno treni per la Germania, ma potrebbe sempre arrivare un convoglio dall’Ungheria nel cuore della notte. A nessuno è dato saperlo con certezza, le autorità magiare non danno informazioni.  Continua a leggere



Nickelsdorf, un giorno al confine tra Austria e Ungheria

Poco prima di arrivare a Nickelsdorf, alla frontiera tra Austria e Ungheria, sul ciglio della strada, si delinea la sagoma di un passeggino. Rovesciato su un fianco, abbandonato, in mezzo a un campo arato di fresco. Drammatica traccia di quell’ondata massiccia di rifugiati che si è riversata sul suolo austriaco nei giorni scorsi. Presenza muta del transito di un bimbo.

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In prossimità dell’asfalto, altri segni del passaggio dei rifugiati: qualche indumento lasciato in mezzo all’erba, stracci, una scarpa, uno zaino.  Continua a leggere



Le parole che salvano la vita

photoArabo, Farsi, Dari, Curdo, parlano tutte queste lingue e anche tedesco e inglese. Si sono organizzati coprendo con vari turni l’intero arco delle 24 ore, alla stazione Westbahnhof. La loro opera, il loro aiuto, sembrano impalpabili. Eppure sono i traduttori che hanno reso possibile a migliaia di rifugiati transitati in Austria -tra lunedì e martedì oltre 7.000, ma nella sola stazione Westbahnhof di Vienna continuano ad arrivarne al ritmo di oltre 2.000 al giorno- di riuscire a farsi dare ciò di cui avevano disperato bisogno, di poter raggiungere il paese dove vogliono cercare di ricostruire la propria esistenza spezzata.
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