La giornata della donna all’Expo si celebra con una conferenza internazionale al Padiglione Italia su parità di genere nella politica e nelle istituzioni. “Women’s Status in Institutions and Culture” è un’occasione per intensificare anche il dialogo e la cooperazione tra l’Europa, gli Emirati e l’area più allargata dei Paesi del GCC. Un elemento emerge chiaramente: c’è molta strada da fare perché si colmi quella disparità che fa sembrare ancora sensazionale la nomina di una donna alla guida di un’istituzione. “L’elezione o la nomina di una donna a capo di un’istituzione fanno ancora notizia. -dichiara nel suo intervento la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia– I dati confermano che c’è ancora un ampio divario di genere nelle istituzioni pubbliche: in media i Parlamenti degli Stati membri dell’Unione europea hanno solo il 32% dei seggi detenuti da donne. Nessun parlamento in Europa ha una maggioranza di sesso femminile”.
Analizzando il sistema giudiziario il quadro sembrerebbe migliore. “Secondo l’ultimo rapporto della Commissione Europea sull’Efficienza della Giustizia, le donne rappresentano il 61% della magistratura nei Paesi OCSE-UE, variando dall’81% della Lettonia al 33 % del Regno Unito. Eppure, ai vertici giudiziari e della Corte suprema, le cifre sono invertite -prosegue la Ministra Cartabia- Le donne sono ancora sottorappresentate come Presidenti dei tribunali e Procuratori generali, a conferma che maggiore è il livello gerarchico, minore è il numero delle donne. E il mio paese non fa eccezione”. Anche la Ministra per per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti mette in evidenza la necessità di una maggiore presenza femminile nei ruoli decisionali pubblici e privati. “È il giorno della nostra responsabilità, di trasformare le nostre ambizioni in realtà. E la nostra ambizione è chiara: raggiungere la parità di genere e l’emancipazione femminile in tutti i settori della nostra società”. Scopriamo di più sull’evento “Women’s Status in Institutions and Culture”.
Agire subito, l’appello della Ministra emiratina Al Roumi
“Durante la pandemia le donne alla guida di alcuni Paesi hanno raggiunto straordinari risultati, nel modo in cui hanno reagito e attraverso la messa in atto di politiche collettive e di collaborazione, aiutando le proprie comunità in uno dei momenti più difficili della storia attraverso empatia e compassione” con queste parole la Ministra di Stato per lo Sviluppo del Governo e il Futuro emiratina, Ohood bint Khalfan Al Roumi, apre il suo intervento alla conferenza internazionale “Women’s Status in Institutions and Culture”.
“La giornata internazionale della donna è anche un’opportunità per riflettere, per capire dove siamo e cosa sia necessario ancora fare. Collettivamente abbiamo fatto passi avanti, ma sicuramente si può fare di più -prosegue con toni appassionati la Ministra Al Roumi- A livello globale il World Economic Forum ha detto che ci vorrà un secolo per colmare il divario di genere nella politica. Un secolo è un tempo che non ci possiamo permettere. La necessità di cambiamento è urgente. Dobbiamo agire immediatamente”. Un appello accorato all’azione sul piano mondiale per poi comunicare i traguardi raggiunti nel corso degli anni dagli Emirati Arabi Uniti. “Nel corso degli anni abbiamo incrementato il numero di membri del Parlamento donne, passando dal 22 al 50%. Il 27,5% del governo degli Emirati è composto da donne che gestiscono ambiti strategici quali spazio, cambiamenti climatici, tecnologie avanzate, istruzione, giovani, cooperazione internazionale e futuro. Questi sono traguardi di cui andiamo fieri e che continueremo ad incoraggiare”. E conclude con un’esortazione ad essere tutte di esempio per le giovani donne che saranno leader del futuro. “Il fatto di essere qui oggi dimostra il ruolo chiave giocato dalle donne nel disegnare il futuro. E il nostro ruolo di donne alla guida della cosa pubblica è più importante che mai e dobbiamo agire per ispirare le giovani donne che ci seguono”.
Donne e crescita del PIL
La conferenza “Women’s Status in Institutions and Culture” ha analizzato la presenza delle donne nella politica, nelle materie STEM, nelle istituzioni e nella cultura. Un’iniziativa che ha visto tra gli altri la partecipazione dell’Ambasciatore dell’Unione europea negli Emirati, Andrea Matteo Fontana, che ha evidenziato l’utilità di un incontro come quello organizzato al Padiglione Italia per stimolare dialogo e confronto. Meno del 15% dei capi di Stato e di governo sono donne, la presenza femminile raggiunge solo 1/3 della forza lavoro nelle materie STEM che rappresentano le professioni del futuro, bassa è anche la percentuale di donne nel settore della giustizia, sottodimensionate soprattutto nelle posizioni apicali, mentre incredibilmente nella cultura meno del 5% della produzione vede il coinvolgimento femminile. Se la disuguaglianza di genere venisse colmata a livello economico il PIL potrebbe crescere tra il 5 e il 10%.