L’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, organizza il ballo più di tendenza di Vienna. Un evento esclusivo al quale partecipa tutto il meglio della società viennese e della comunità degli expat, che si svolge nelle sfarzose sale dell’Hofburg, l’ex palazzo imperiale e oggi residenza e luogo di lavoro del Presidente federale austriaco. Un ballo unico, dove le tradizioni tipicamente austriache si fondono con lo stile internazionale, dove divertimento e beneficenza diventano due facce della stessa medaglia.
Un evento in bilico tra impegno e leggerezza, tra stile e spensieratezza, dove formalità e anticonformismo creano un mix ineguagliabile in tutta l’intera stagione dei balli viennesi.
Salendo la meravigliosa scalinata, si dischiudono pian piano i sontuosi saloni, pieni di stucchi, boiserie, statue e colonne di marmo, specchi, soffitti affrescati e lampadari di cristallo.
Nel salone principale, quello delle feste, si svolge lo spettacolo che calamita l’attenzione del pubblico. Un cerimoniale attento, dove nulla viene lasciato al caso.
Prima la musica delle cornamuse con Vienna Pipes and Drums.
Poi è la volta della cerimonia della bandiera delle Nazioni Unite.
A seguire il benvenuto di Jennifer Lusser. Aprono lo show Shuichi Hidano e i Taiko Masters, un gruppo di suonatori di tamburi giapponesi che mescola sapientemente tradizione e innovazione, per un risultato travolgente.
Il ritmo dei taiko, tamburi giapponesi fatti a forma di barile o a cilindro, inizia lento per poi intensificarsi in un crescendo incalzante.
Impossibile restare fermi. il pubblico partecipa su sollecitazione di Shuichi Hidano, battendo le mani a tempo. Tutti, anche gli ospiti più ingessati, cominciano a sorridere e ad essere coinvolti dal rullar di tamburi, percossi con due bacchette da suonatori e da due instancabili suonatrici, talvolta con estrema forza, talvolta con tocco più delicato.
Un tumulto di vibrazioni e percussioni ritmate, di danze e coreografie.
Poi il discorso di apertura del Presidente dello Staff Council dell’AIEA, Imed Zabaar.
Infine la parola va al Direttore Generale Yukiya Amano. Un discorso significativo ed emozionante.
Amano ha ricordato l’incredibile successo riportato dall’incessante azione diplomatica portata avanti dall’AIEA nel raggiungimento dello storico accordo sul nucleare con l’Iran. Accordo destinato a lasciare un segno indelebile nella storia, che ha reso il mondo più sicuro, trasformando il ruolo dell’Iran, da Paese canaglia, da nemico, a Paese amico, grazie alla revoca delle sanzioni da parte di Stati uniti e Unione Europea.
Visibilmente soddisfatto e commosso il Direttore Generale Amano ha ricordato gli immensi sforzi fatti dall’AIEA per ottenere un risultato così tangibile e importante.
Di seguito l’esibizione del soprano giapponese Akiko Nakajima.
Infine gli allievi della scuola di ballo Elmayer, la più prestigiosa della città, con le deliziose e giovani debuttanti vestite di bianco.
Inchini, piroette, saltelli e giravolte, fino al gran finale con il giro di valzer, che decreta l’apertura delle danze per tutti gli astanti.
Ed è un accalcarsi di coppie che iniziano a muoversi leggiadre al ritmo del valzer di Johann Strauss.
Da quel momento si aprono le danze e la serata comincia a decollare tra chi balla, e chi mangia, spesso i tipici würstel con senape e rafano, ma anche sushi e maki giapponesi preparati da due tra i più rinomati ristoranti giapponesi di Vienna, Shiki e Nihonbashi.
Il danaro che viene raccolto dallo Staff del ballo viene devoluto in beneficienza, destinando ogni anno i soldi a progetti benefici diversi. “Ogni anno scegliamo un progetto diverso. Quest’anno, abbiamo destinato moltissimi dei nostri fondi a favore dei rifugiati -mi spiega Imed Zabaar, Presidente dello Staff Council- Abbiamo già donato 25.000 euro alla Caritas per diverse iniziative a sostegno dei rifugiati. Vista l’emergenza senza precedenti ci concentreremo proprio su di loro, sul dramma dei rifugiati”.
Sono molte le organizzazioni benefiche che chiedono donazioni allo Staff Council dell’AIEA: “La Caritas e il St. Anna Kinderspital, sono organizzazioni che generalmente si rivolgono a noi per avere sostegno e aiuti economici, e noi doniamo loro fondi ogni anno con regolarità” racconta il Presidente Zabaar. L’anno scorso il ricavato del ballo era stato destinato al progetto dedicato alla lotta contro il cancro. “Sì, l’anno scorso abbiamo voluto dimostrare attenzione e supportare il PACT, il Programma di Azione per la Terapia del Cancro, attività realizzata dalla nostra agenzia -dice il Pres. Zabaar- Ecco perché abbiamo donato 15.000 euro al progetto per rafforzare il settore oncologico pediatrico in Vietnam”. Ma quest’anno il focus resterà sul dramma dei rifugiati, e le donazioni sono un vero motivo di vanto per lo Staff del Ballo e per la sua organizzatrice Elly Wynsford-Brown.
Le danze proseguono, come pure lo spettacolo. È la volta dell’esibizione acrobatica dei The Freaks, da St. Valentin in Austria, gruppo diventato celebre grazie a un talent show della ORF, la tv pubblica austriaca.
E di seguito un tuffo negli anni settanta con The Bad Powells, un gruppo che propone grandi successi degli anni settanta.
Alla fine non può mancare la tradizionale Quadriglia.
Piroette, inchini, scambi di dame e cavalieri, in perfetto stile viennese.
Si prosegue fino all’alba, tra jazz e disco music, con un susseguirsi di sale diverse dove si suona solo musica dal vivo.
C’è anche la sperimentale Silent Disco, dove chi passa può vedere persone immerse in un assoluto silenzio, che si agitano al ritmo di una musica inudibile perché diffusa solo attraverso le cuffie.
Oppure ci si lascia trascinare dai bravissimi Global Grove Lab, un gruppo che suona motivi reggae e groove combinati con elementi balcanici e klezmer, una tradizione musicale degli ebrei Ashkenazi dell’Europa dell’Est.