Sono volontari 2.0, i ragazzi di TrainofHope Austria. Sono tanti, molti di loro giovanissimi, e garantiscono l’assistenza ai rifugiati nell’intero arco delle 24 ore.
La loro base è all’Hauptbahnhof, la stazione centrale di Vienna, da dove grazie ai social media, soprattutto Twitter e Facebook, si coordinano, organizzano gli approvvigionamenti, aiutano in modo efficace i migranti.
“Nella nostra comunità ci sono oltre 2.500 persone operative nella sola Vienna -racconta Georg. Visto che i rifugiati si stanno spostando anche nelle città di Graz e Klagenfurt, pensiamo di espanderci anche lì”.
Se di giorno i volontari di TrainofHope si prendono cura di chiunque arrivi alla stazione, in treno o in pullman, la sera gran parte del lavoro si concentra nel trasferire i migranti in posti dove possano trascorrere la notte.
Qui all’Hupatbahnhof ci sono giorni tranquilli, con 200-400 rifugiati, altri nei quali si raggiungono picchi di afflusso record come il 14 settembre con ben 5.300 presenze, o il 30 settembre con oltre 2.000.
Se la media giornaliera a settembre era di qualche migliaio, Ottobre è iniziato con un massiccio afflusso.
Nell’ultima settimana 15.000 rifugiati sono transitati all’Hauptbahnhof e molti altri ne sono attesi nei prossimi giorni.
Importantissima l’attività svolta dai traduttori. Parlano per lo più l’arabo, perché la maggioranza dei migranti proviene dalla Siria, ma anche Farsi e Urdu.
Il cuore pulsante è il team che cura i social media, con una struttura autonoma, molto snella e veloce, che consente loro di postare e twittare in tempo reale.
Poi c’è il settore delle persone scomparse, che in questi giorni sta aiutando decine di rifugiati a ritrovarsi nel caos dei vari spostamenti. Chiunque abbia perso genitori, figli, parenti, è a loro che deve rivolgersi per ricevere aiuto.
Alina, una ragazza austriaca di 18 anni, si occupa assieme ad altri colleghi del settore missing people. Hanno aiutato una famiglia numerosa che aveva perso due bambini, di 6 mesi e 2 anni, nel concitato trasferimento tra l’Ungheria e l’Austria. Sono riusciti a riabbracciare i propri figli grazie a Train of Hope. I due bambini erano rimasti con una nonna, molto anziana. Di tutti e tre si erano perse le tracce per diversi giorni, fino a quando i bambini e la nonna non sono stati ritrovati in Germania, in una città al confine con l’Austria.
Questo, però, non è l’unico caso: “Una bambina siriana di appena 5 anni, si era smarrita –dice con commozione Alina- Sana, questo il nome della piccola, era rimasta completamente sola, aveva perso ogni contatto con i propri genitori che non riuscendo più a trovarla erano disperati”. Alla fine Sana era arrivata a Monaco di Baviera, in un centro di accoglienza per bambini, mentre il resto della famiglia era rimasto a Vienna. Ora sono tutti insieme in Germania, come testimonia questa foto postata su Facebook.
Qui all’Hauptbahnhof ci sono aiuti di ogni genere, compresa una connessione wifi gratuita offerta dall’OBB, le ferrovie austriache.
“Molti migranti non hanno mangiato per giorni, soprattutto chi ha trascorso del tempo in Ungheria –spiega Ashley, una delle coordinatrici- Erano ammassati in campi sprovvisti di elettricità, dove scarseggiavano acqua e cibo. Per loro arrivare a Vienna ha rappresentato una luce nell’oscurità. Manifestavano stupore e felicità nel sentirsi trattare per la prima volta in modo gentile, finalmente come persone”.
L’avventura di Train of Hope all’Hauptbahnhof è iniziata a settembre, nella sala principale. Poi l’OBB ha offerto loro più spazio, dando inizio a una collaborazione.
Nell’ampia lobby che congiunge i binari, si servono pasti caldi, si distribuiscono detergenti per l’igiene, vestiti, coperte, si offre un riparo temporaneo.
Tutti i settori di Train of Hope all’Hauptbahnhof si stanno arricchendo di presenze di volontari specializzati in campi diversi che offrono il loro aiuto.
Ora si fornisce anche assistenza legale.