“Noi di DoctorswithoutBorders abbiamo seguito i rifugiati lungo il loro travagliato cammino, passo dopo passo in tutti i loro spostamenti per oltre una settimana. Eravamo al loro fianco a Röszke in Ungheria. Anche quando ci sono state tensioni con le autorità magiare. Abbiamo costruito delle tende e fornito assistenza medica. Dopo la chiusura dei confini con la Serbia i rifugiati si sono riversati in massa qui a Tovarnik, e noi ci siamo spostati con loro” così racconta Jota Echevarria, capo spedizione di una clinica mobile di Medici Senza Frontiere in Croazia, al confine con la Serbia.
Jota Echevarria e il suo team hanno potuto seguire i migranti con rapidità perché gli ospedali da campo di MSF sono strutture agili, si costruiscono in un paio d’ore e in altrettante si possono smontare.
Un’altra squadra di MSF è a Belgrado, un’altra ancora a Zagabria per controllare la situazione e offrire soccorso sanitario anche lì.
Nei giorni scorsi erano migliaia i migranti al confine con la Slovenia e almeno una trentina di pullman hanno trasportato migliaia di rifugiati direttamente verso l’Austria.
Adesso al campo di Tovarnik la situazione sembra essersi stabilizzata, ma il lavoro di MSF continua. L’afflusso dei migranti non si arresta, ne arrivano un migliaio ogni giorno, suddivisi in piccoli gruppi. Provengono soprattutto dalla Batschka, tra l’Ungheria e la Serbia. Anche lì, in quella delicata area di confine, sarebbe richiesta la presenza di MSF, presenza sollecitata anche da altre organizzazioni umanitarie operative in quella regione. Ma i team medici di MSF sono limitati. Solo oggi è arrivato il cambio a Tovarnik, dov’è ancora importante essere operativi e offrire assistenza medica ai rifugiati che si trovano al campo e alla stazione, a poche centinaia di metri di distanza, dove opera anche l’UNHCR.
“Finora non abbiamo registrato persone in gravi condizioni –spiega Echevarria- In genere i migranti arrivano stremati, dopo ore e ore di cammino. Presentano piaghe ai piedi, disidratazione. Le donne incinte, non hanno problemi legati alla gravidanza, ma hanno spesso edemi alle anche dovuti alle troppe ore di marcia a piedi”.
Alcuni rifugiati presentano ipertensione, ma a dire il vero Echevarria sottolinea come non si vedano molte persone anziane.
“Ci sono parecchi casi di diabete –dice Echevarria- La diarrea è particolarmente diffusa tra i bambini. In questi ultimi giorni si presentano migranti con problemi respiratori e di raffreddamento dovuti alle notti passate all’aperto in precarie condizioni, o con allergie alla pelle e punture d’insetto, ma per fortuna niente di particolarmente serio”.
L’afflusso dei rifugiati a Tovarnik continua, in modo incessante, giorno dopo giorno, perché malgrado la barriera eretta da Orban anche lungo il confine croato, i migranti hanno individuato passaggi attraverso i quali raggiungere la Croazia.
Ecco perché MSF è ancora presente con strutture mediche nella piccola cittadina di Tovarnik.