L’Austria costruirà nuove barriere, anche ai confini con l’Italia

L’Austria cambia bruscamente atteggiamento nei confronti dei rifugiati e si prepara a costruire nuove barriere anche lungo il confine con l’Italia.

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Dopo la recinzione eretta in Stiria, nella zona di Spielfeld, lungo il confine meridionale con la Slovenia, il governo austriaco ha manifestato l’intenzione di voler proteggere le proprie frontiere in Carinzia, a Rosenbach, e anche in Tirolo, al confine con l’Italia, nella zona del Brennero e di Tarvisio. Le barriere potrebbero essere costruite nelle prossime settimane. Continua a leggere

Austria: fine politica delle porte aperte per i rifugiati

La crisi dei rifugiati continua ad essere un tema molto caldo in Austria. Proprio domani, a Vienna, avrà luogo un summit tra rappresentanti del governo federale e i governatori dei nove stati federali (Land), per affrontare la spinosa questione migranti.

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Dopo la politica dell’apertura e della solidarietà, l’Austria si chiude e decide di intensificare i controlli lungo i propri confini e sul territorio.  Continua a leggere

Rifugiati più colti e preparati degli austriaci senza impiego

Più scolarizzati e preparati, meglio degli austriaci rimasti fuori dal mondo del lavoro. Questo è il ritratto dei rifugiati delineato dal rapporto dell’AMS (Arbeitsmarktservice), il Servizio Pubblico per l’Impiego austriaco.

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Uno studio che ha avuto per oggetto 900 richiedenti asilo, condotto tra agosto e dicembre 2015. I risultati dell’indagine sono stati presentati dal Servizio Pubblico per l’Impiego e dal Ministero delle Politiche Sociali. Dai dati emerge che i rifugiati provenienti da Siria e Iran hanno un livello di educazione e qualificazione professionale più competitivo rispetto agli austriaci in cerca di occupazione. I rifugiati siriani e iraniani sono per la maggior parte laureati, o hanno almeno ottenuto il diploma di scuola superiore. Tendono ad essere generalmente meno qualificati i rifugiati provenienti dall’Afghanistan. Continua a leggere

A Parigi il giorno degli attacchi, il racconto di una scolaresca viennese

Un gruppo di studenti della Vienna International School era a Parigi il 13 novembre 2015, giorno degli attacchi sferrati dai terroristi dell’ISIS al cuore della capitale francese. Adolescenti, tra i 15 e i 16 anni, arrivati a Parigi da tutta Europa per giocare un torneo di calcio. Quel venerdì sera erano in giro per la città, in libera uscita. Alcuni dei ragazzi invitati a disputare il torneo si trovavano proprio allo Stade de France, per vedere la partita Francia-Germania.

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Per i ragazzini, per gli allenatori, per gli accompagnatori e soprattutto per i genitori, rimasti a casa, sono stati momenti di puro terrore. Per fortuna sono rimasti tutti illesi. Nessuno di loro è stato in alcun modo coinvolto nei sanguinosi attentati.  Continua a leggere

Ho visto la morte in faccia al largo della Grecia

Ahmad è un giovane siriano che, a meno di trent’anni, ha visto la morte in faccia nel tratto di mare che separa la Turchia e la Grecia. Non sa nuotare e nello specchio d’acqua dell’Egeo orientale, davanti all’isola di Chios, ha rischiato di morire.

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L’imbarcazione di fortuna sulla quale cercava di raggiungere la costa greca assieme ad altri rifugiati siriani è andata all’improvviso in avaria, dopo un lungo inseguimento ad alta velocità da parte delle autorità  greche. Pian piano il barcone sul quale viaggiavano stipati una cinquantina tra uomini, donne, bambini e anziani, ha iniziato a imbarcare acqua e ad affondare.  Continua a leggere

I viticoltori della Stiria dicono no al muro anti-rifugiati

L’Austria è l’unico paese dell’area Schengen che ha iniziato a costruire una barriera al confine con la Slovenia, per arginare l’ondata di rifugiati provenienti dai Balcani.

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Questa recinzione, realizzata con una rete metallica alta 2 metri e mezzo, si snoda per circa 3,7 chilometri, dei ben 330 chilometri di confine che l’Austria condivide con la Slovenia. La costruzione di questo muro è iniziata il 7 dicembre e dovrebbe essere terminata entro la fine dell’anno.  Continua a leggere

Rifugiati e volontari, tutti pazzi per i selfie con le Miss

Cosa c’entrano le Miss, le reginette di bellezza, con i rifugiati? E soprattutto come possono le bellissime del concorso Miss Earth 2015 impazzare tra i rifugiati, che fanno a gara per scattarsi selfie accanto alle splendide fanciulle provenienti un po’ da tutto il mondo?

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L’accostamento sembra stridere, ma a Vienna quello delle Miss e dei rifugiati è stato un binomio non solo possibile, ma anche pienamente realizzato.  Continua a leggere

Vienna: il ballo della Croce Rossa tra rifugiati e le bellissime di Miss Earth

La stagione dei balli a Vienna è iniziata venerdì con il gran ballo della Croce Rossa, al Rathaus, il municipio viennese. Una lunga stagione che si apre a novembre e termina a giugno, con un susseguirsi di sfarzosi balli immersi in un’atmosfera d’altri tempi, che riempiono di fasto, musica, eleganza, mondanità i mesi più freddi della capitale austriaca.

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Quest’anno, visto il ruolo essenziale giocato dalla Croce Rossa a sostegno dei rifugiati, provenienti soprattutto dalla Siria, al ballo è stato associato il motto: “For the benefit of refugees” (“A favore dei rifugiati”), con l’obiettivo di raccogliere fondi per i migranti. Continua a leggere

Attacchi Parigi: Salah Abdeslam è stato in Austria due mesi fa

Salah Abdeslam, ancora latitante e ricercato dalla polizia, e sospettato di aver partecipato agli attacchi di Parigi lo scorso 13 novembre, è stato in Austria il 9 settembre, poco più di due mesi fa. A dare la notizia è stato il Ministero dell’Interno austriaco.

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Salah Abdeslam, nato in Belgio, fratello di Brahim, uno dei killer degli attentati di Parigi, ha noleggiato l’automobile ritrovata nelle vicinanze del teatro Bataclan, dove sono state uccise 89 persone. Salah è stato fermato per un controllo di routine in Oberösterreich (Alta Austria). Un normale posto di blocco stradale della polizia austriaca effettuato il 9 settembre ad Aistersheim, a circa 50 chilometri dal confine. Era a bordo di una macchina con altri due compagni di viaggio, proveniva dalla Germania.  Continua a leggere

Siria: volevano che uccidessi, così sono fuggito

La testimonianza di Mehyar Sawas, 25enne di Damasco, svela uno scenario spaventoso della Siria. Lui è scappato perché non voleva uccidere. Un paese, la Siria, dilaniato da una guerra civile, da una diffusa cultura del sospetto che porta a essere arrestati e incarcerati anche solo per aver manifestato il proprio libero pensiero. Talvolta di coloro che vengono arrestati si perdono per sempre le tracce. Secondo Mehyar sono tante le persone sparite, in un gorgo di torture, violenza e morte. La stessa sorte stava per toccare sia a lui, sia a sua sorella.

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In un clima di guerra aperta, il governo obbliga al richiamo del servizio di leva. Moltissimi giovani, studenti universitari come Mehyar, hanno deciso di abbandonare per sempre il proprio paese straziati dal dilemma se uccidere, o meno altri uomini.  Continua a leggere