Caos in Austria. Prima il duello serrato alle presidenziali vinto per un pugno di voti da Alexander Van der Bellen. Poi il ricorso presentato dal candidato dell’FPÖ Norbert Hofer per presunte irregolarità nel conteggio dei 759.968 voti postali e su una possibile alterazione del risultato elettorale. Ora l’attesa è tutta per il verdetto della Corte Costituzionale (Verfassungsgerichtshof), chiamata a pronunciarsi in merito, per stabilire se ci siano stati brogli. Un verdetto atteso per domani.
L’Hofburg-gate si ingigantisce di giorno in giorno. Sullo spoglio delle schede emergono pasticci e approssimazione. In alcuni distretti, 6 per l’esattezza, c’è stata la violazione delle procedure: le schede postali sono state scrutinate in anticipo rispetto alle norme previste dalla legge. L’audizione di oltre 67 testimoni, da 20 distretti, che hanno deposto nell’arco di 30 ore davanti ai 14 giudici costituzionali, ha fatto luce su una gestione tutt’altro che precisa e rispettosa delle regole. Le polemiche imperversano sui media. Risultato: la confusione regna sovrana sulla successione della Presidenza della Repubblica austriaca. Van der Bellen si insedierà davvero l’8 luglio all’Hofburg? Continua a leggere