Emirati, Eni, gas naturale

Un giacimento di gas naturale è stato scoperto sulla terra ferma dell’Emirato di Sharjah. A realizzare con successo la perforazione onshore l’italiana Eni. Non si faceva un ritrovamento del genere da 37 anni. Assieme al gas sono stati trovati anche condensati, idrocarburi leggeri prodotti con il gas, che condensano allo stato liquido, a temperature e pressione normali per gli impianti produttivi di superficie.

Una scoperta che ha un valore di portata storica e una vittoria per il colosso dell’energia italiano che del giacimento in questione possiede anche il 50% dei ricavi di sfruttamento, grazie ad un accordo siglato nel gennaio dell’anno scorso con la Snoc, la compagnia petrolifera nazionale dell’emirato di Sharjah. Non è ancora possibile valutare in modo esatto la portata del giacimento. Per ora il pozzo di Mahani-1 è stato testato per la produzione, erogando 1,4 milioni di metri cubi di gas al giorno con condensati associati. Secondo gli esperti il giacimento di gas naturale e condensati si rivelerà come una scoperta destinata a cambiare l’economia dell’emirato, che deve far fronte ad un incremento costante della popolazione, imprimendole una svolta verso forme di energia pulita. Scopriamo di più su questo giacimento di gas naturale e condensati scoperto da Eni a Sharjah, negli Emirati Arabi UnitiContinua a leggere



Libano, l’albero della protesta

Il Natale in Libano si tinge dei colori accesi della protesta. Nel centro di Beirut un albero con l’iconografia, gli slogan e i messaggi dei dimostranti, diventa il simbolo delle feste ma anche di un movimento che non intende fermarsi, di una rivolta pacifica che non vuole arretrare. È diventato l’albero di Natale anti-governativo. Si erge spavaldo, con aria di sfida, tra la Moschea Al Amin e la Piazza dei Martiri. In quei cento metri che separano la moschea dalla piazza, nel luogo in cui i dimostranti si sono riuniti per settimane, animati da un unico proposito: spazzare via corruzione, nepotismo, disuguaglianza, povertà.

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Quest’anno nessun simbolo delle feste natalizie è stato eretto dalle autorità libanesi. Così, al posto di un albero di Natale pieno di luci sfavillanti, i dimostranti hanno innalzato un totem alla rivolta, con una scritta dal contorno viola posta al centro. Vi si legge una sola parola: “Thawra”, che in arabo vuol dire rivoluzione.

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Tanti i dimostranti che si sono assiepati a difesa dell’albero, di quel simbolo di lotta, di tenace resistenza, di una protesta che non accenna ad indietreggiare e che sempre più sostegno riceve da ogni parte del Paese. Tra i cori intonati da chi vigila su quell’albero del movimento di rivolta, riecheggiano queste parole: “Feirouz’s Bhebbak Ya Lebnan” (Ti amo, Libano). Scopriamo di più su un altro albero natalizio da guinness nella città costiera di Chekka e sulla situazione economica del Libano. Continua a leggere



Vienna fa il pieno negli Emirati

Il Cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha fatto acquisti negli Emirati Arabi Uniti. OMV e Borealis hanno siglato due accordi preliminari per future collaborazioni nel campo della raffinazione del greggio con Adnoc, la compagnia petrolifera nazionale di Abu Dhabi. Un patto di affari che ha visto coinvolto assieme al Cancelliere anche lo Sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario e vice Capo Supremo delle Forze Armate degli EAU.

BKA – Dragan Tatic

Un accordo importante che consolida una partnership commerciale nell’ambito degli idrocarburi, dall’estrazione alla raffinazione, distribuzione e trasformazione, già avviata fin dallo scorso aprile, con la prima visita di Kurz ad Abu Dhabi, fruttata all’epoca il 20% dei giacimenti petroliferi offshore di SARB ed Umm Lulu. Era poi seguita, nel dicembre 2018, la concessione del 5% sullo sfruttamento dei giacimenti ultra acidi di Ghasha per 40 anni. Poi nel gennaio 2019 la concessione del 15% della capacità di raffinazione di Adnoc, considerando Adnoc Refining come un’impresa del valore di 19,3 miliardi di dollari.

BKA – Dragan Tatic

Mentre l’Italia sembra tardare a farsi avanti e mostrarsi un partner affidabile e solido con cui stringere patti e fare affari, l’Austria si attiva facendo il possibile per assicurarsi commesse di rilievo nel settore energetico e degli idrocarburi. Scopriamo insieme i termini dei due accordi portati a segno dall’AustriaContinua a leggere



Abu Dhabi, Conte e gli imprenditori

Un incontro con gli imprenditori italiani per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, prima di iniziare la sua visita ufficiale ad Abu Dhabi. Una riunione durata un’ora e mezza, che si è svolta in uno degli hotel più esclusivi della capitale emiratina, le Etihad Towers, e che ha di poco preceduto l’incontro bilaterale con il Principe ereditario e Ministro della Difesa  Mohammed bin Zayed Al Nahyan.

L’obiettivo del meeting promosso dall’Ambasciatore d’Italia negli Emirati Arabi Uniti, Liborio Stellino, era offrire una panoramica degli interessi italiani nella regione. Al tempo stesso, puntava a fornire al premier Conte elementi in più per capire come sostenere questi interessi e far leva sul sistema Paese, per favorire una maggiore presenza italiana negli EAU.

Così, ha ascoltato le imprese italiane già attive sul territorio emiratino. Da colossi come Eni, Fincantieri, SaipemSalini Impregilo, Intesa Sanpaolo, ai medi e piccoli imprenditori che spaziano da settori specializzati dell’ingegneria chimica, per oil & gas e petrolchimica, a compagnie di navigazione che collegano il nostro Paese con gli EAU. Scopriamo insieme qualcosa in più sull’incontro e sulla delegazione di imprese.

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