La musica jazz ce l’ha nel sangue Francesco Cafiso, si capisce subito non appena inizia a suonare il suo sax contralto. Il sassofono non è per Francesco un semplice strumento, ma una parte del suo corpo, una porzione della sua anima.
Mentre suona a Palazzo Metternich, nel salone dell’Ambasciata d’Italia a Vienna, sembra dialogare con il pubblico attraverso la sua musica. Sì, con il sax Francesco riesce a parlare, e le sue note toccano il cuore, emozionano e coinvolgono, con ritmo incalzante, con la stessa energia che caratterizza la sua terra, la Sicilia. C’è il calore del sole, il rumore del mare, il profumo del degli agrumi, l’intensità delle erbe aromatiche mediterranee, la forza potente e terribile dell’Etna, nella musica di Francesco Cafiso. Continua a leggere