L’Apple Store sbarca finalmente a Vienna, con un variopinto contorno di manifestazioni di protesta. Il punto vendita, nella centralissima via pedonale Kärtner Straße, tra il Duomo e l’Opera, è stato inaugurato sabato. Un evento in bilico tra mondanità e contestazione, tra happening e sit-in. Il freddo polare non ha impedito il formarsi di lunghe code di appassionati dei prodotti del colosso di Cupertino, che si sono accalcati per non perdere l’occasione di entrare per primi nel negozio più di tendenza del nostro tempo.
Ai fan della Apple l’opportunità di provare tutti i nuovi prodotti, tra cui l’iPhone X. In una città che finora aveva solo pochi premium reseller, si è trattato di un evento epocale, che ha inserito a pieno titolo la capitale austriaca nel circuito delle grandi capitali europee.
A Vienna, però, convivono molte anime, in netto contrasto tra loro. Ecco perché anche in un’occasione di pura evasione a sfondo commerciale, non sono mancate vibrate manifestazioni di dissenso da parte di rappresentanti di varie ONG. L’associazione Südwind ha inscenato scenografiche dimostrazioni per chiedere migliori condizioni di lavoro nelle fabbriche dove vengono prodotti i device della Apple. La ONG Attac, invece, ha protestato perché entrino in vigore sistemi di tassazione più severi nei confronti delle multinazionali. L’Austria esce quindi dai Paesi negletti, non considerati strategicamente utili per il proprio business dalla Apple, che finora aveva preferito aprire punti vendita in Italia, Germania e Svizzera. Scopriamo insieme altre curiosità legate all’apertura dell’Apple Store viennese. Continua a leggere