Nickelsdorf, un giorno al confine tra Austria e Ungheria

Poco prima di arrivare a Nickelsdorf, alla frontiera tra Austria e Ungheria, sul ciglio della strada, si delinea la sagoma di un passeggino. Rovesciato su un fianco, abbandonato, in mezzo a un campo arato di fresco. Drammatica traccia di quell’ondata massiccia di rifugiati che si è riversata sul suolo austriaco nei giorni scorsi. Presenza muta del transito di un bimbo.

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In prossimità dell’asfalto, altri segni del passaggio dei rifugiati: qualche indumento lasciato in mezzo all’erba, stracci, una scarpa, uno zaino.  Continua a leggere



Le parole che salvano la vita

photoArabo, Farsi, Dari, Curdo, parlano tutte queste lingue e anche tedesco e inglese. Si sono organizzati coprendo con vari turni l’intero arco delle 24 ore, alla stazione Westbahnhof. La loro opera, il loro aiuto, sembrano impalpabili. Eppure sono i traduttori che hanno reso possibile a migliaia di rifugiati transitati in Austria -tra lunedì e martedì oltre 7.000, ma nella sola stazione Westbahnhof di Vienna continuano ad arrivarne al ritmo di oltre 2.000 al giorno- di riuscire a farsi dare ciò di cui avevano disperato bisogno, di poter raggiungere il paese dove vogliono cercare di ricostruire la propria esistenza spezzata.
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Un asilo improvvisato alla stazione

L’asilo è nato per caso, spontaneamente, pensando a come potessero sentirsi i bambini in una simile drammatica emergenza. Perché anche se rifugiati, i bambini devono poter fare i bambini, devono poter giocare, disegnare, stare seduti per terra, sorridere.

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Così Martin, viennese, pedagogista, ha avuto l’idea di radunare qualche giocattolo, di prendere qualche scatola di biscotti, succhi di frutta e coperte colorate. Con pochi oggetti il KidsCorner ha preso forma alla stazione Westbahnhof. Ad animarlo, da subito, tanti volontari come Martin, tutti pedagogisti o insegnanti di asilo. La scintilla, però, è scoccata con loro, con i piccoli rifugiati. Continua a leggere



Westbahnhof, binario 1

Dal binario 1 della stazione Westbahnhof di Vienna non partono e non arrivano treni. È il binario sospeso. Lungo quella pensilina transitano solo i rifugiati.

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Qui vengono smistati cibo, acqua, medicine, si distribuiscono detergenti per lavarsi, ci si prende cura di chi ha bisogno, soprattutto dei bambini. Proprio al binario 1 si intrecciano le storie dei rifugiati e di chi li aiuta. Continua a leggere



Austria, l’afflusso dei rifugiati non si arresta

I treni carichi di rifugiati continuano ad arrivare in Austria. Nel primo pomeriggio, alla stazione Haupbahnhof di Vienna, un convoglio giunto da Nickelsdorf, al confine con l’Ungheria, viene accolto tra gli applausi scroscianti di volontari e semplici cittadini, accorsi per dare un segno tangibile di solidarietà.

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Seicento rifugiati scendono, un po’ provati, ma con gli sguardi pieni di speranza. Per loro inizia a dischiudersi la possibilità di una nuova vita, in un clima di pace. Quella viennese è per molti di loro solo una tappa intermedia di un lunghissimo viaggio. Continua a leggere



Centinaia di rifugiati arrivano a Vienna

Una risposta corale. Oggi Vienna ha dato una straordinaria prova di solidarietà, accogliendo centinaia di rifugiati arrivati in treno e in pullman da Nickelsdorf, cittadina austriaca al confine con l’Ungheria. Centinaia di disperati, sfuggiti a guerra, dolore, morte si sono riversati nella stazione ferroviaria di Westbahnhof. Molti di loro facevano parte di quelle migliaia di rifugiati che si sono incamminati a piedi, ieri, lungo l’autostrada ungherese.

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Una gestione dell’emergenza impeccabile. Gli aiuti sono stati raccolti attraverso un coordinamento via internet, senza disordine, senza improvvisazione. Caritas e volontari di varie associazioni umanitarie hanno distribuito generi di prima necessità. Acqua, pane, frutta, pizza, bevande calde, in una giornata di fine estate, che preannuncia con molto anticipo un freddo e piovoso autunno. Continua a leggere