Roberto Bolle e la pace in Ucraina

Attraverso arte, danza e musica Roberto Bolle lancia un messaggio di pace per l’Ucraina dall’Expo di Dubai con lo spettacolo “Roberto Bolle and Friends”. La sua performance diventa non solo strumento per far conoscere la cultura italiana e la danza, ma anche un mezzo per diffondere un modello di bellezza che sa farsi impegno sociale e portatrice di istanze di fratellanza e pacifica coesistenza. Bellezza e grazia, poesia e potenza muscolare. Roberto Bolle incanta il pubblico dell’Expo 2020 Dubai portando in scena la danza nella sua essenza. Sul palco vi sono solo le luci e l’atmosfera regalata dalla musica e dalle coreografie dei ballerini. L’essenzialità dell’allestimento e il minimalismo dei costumi fanno concentrare su ciò che conta: la plasticità, l’armonia di quei corpi, la fluidità dei movimenti e l’emozione delle interpretazioni. “Roberto Bolle and Friends” è uno spettacolo di “danza pura, non c’è una scenografia, non ci sono grandi costumi, c’è solo la danza che è protagonista della serata, con tecniche e stili diversi degli artisti, ma che riesce a emozionare e arrivare al cuore delle persone -spiega Roberto Bolle- Così negli anni siamo riusciti a portarlo da New York a Shanghai, e in Italia dall’Arena di Verona a Caracalla. È un piacere poter essere qui a Dubai ed essere ancora una volta ambasciatore della cultura e dell’arte italiana, cercando di rappresentare al meglio il nostro Paese”.

Roberto Bolle sa arrivare dritto al cuore e con doti interpretative non comuni è in grado di trasmettere sensazioni che restano scolpite nell’anima. Meraviglioso e impeccabile nel repertorio del balletto classico, colpisce ancor più quando si cimenta in brani di danza contemporanea. Sono quelli i momenti di straordinaria intensità, di potente poesia, come quando Bolle si esibisce con tormento sulle note di Ezio Bosso o quando sul finale, accompagnato dal violino di Alessandro Quarta, tratteggia con la sua arte il dramma dell’uomo del XXI secolo, frastornato da smartphone, selfie, webcam, autocompiacimento e FOMO (fear of missing out), la paura di perdersi qualcosa, sebbene già da tempo abbia smarrito la propria identità, rimasta come un riflesso sbiadito in uno specchio. È un’umanità autoreferenziale e obnubilata, a caccia di like e di consensi, di follower e autoaffermazione sui social media, quella trasposta in danza da Bolle, mentre le corde del violino sembrano impazzite e sincopate toccano vette stridenti al ritmo di un mondo che accelera e sembra andare, inesorabilmente, verso l’autodistruzione. E la forza di quel monito si fa messaggio di fratellanza e unità in chiusura, quando Roberto Bolle e i ballerini che lo accompagnano arrivano sul palco mostrando cartelli con la scritta “PEACE”, pace, e la bandiera dell’Ucraina tenuta dalla ballerina Iana Salenko, di Kiev, che lì ha ancora padre e fratello, mentre il violino di Alessandro Quarta suona l’inno ucraino tra gli applausi scroscianti del pubblico. Un calore e una partecipazione sentiti di un mondo in drammatica apprensione. Scopriamo di più sullo spettacolo e sull’intervista che Roberto Bolle ha rilasciato. 

La danza che unisce

“La danza può dare dei segnali, dei messaggi di bellezza, di unione, in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo, di conflitti, di contrasti tra l’Ucraina, la Russia e il mondo intero, in grande difficoltà e tensione -dice Roberto Bolle- Credo che sia ancora molto più importante ora lanciare e dare questi messaggi di unione”. Tanto che lo spettacolo si chiude non con un accorato appello di pace, esprimendo solidarietà all’Ucraina e un no fermo alla guerra, per lanciare un richiamo all’unità attraverso la musica e l’arte. “Sicuramente si sta facendo di tutto per isolare la Russia e rendere chi decide questa guerra, un uomo solo, una persona sola, isolato da tutto e con ogni mezzo. Sono assolutamente d’accordo nel prendere posizioni di distanza e distacco -dice Roberto Bolle-  E quindi la solidarietà verso gli ucraini è sicuramente dovuta e sentita, e non c’è possibilità né volontà di andare e partecipare ad alcunché in Russia finché la situazione non sarà risolta e tornata alla normalità”. Roberto Bolle ha molti amici e colleghi di entrambi i Paesi e ad entrambi si sente legato, sebbene questo sia il momento dell’unità. “È chiaro che ho molti amici e colleghi ucraini e russi, siamo cresciuti insieme perché la Russia è una patria importantissima del balletto. In questo momento è giusto condannare quello che è stato fatto, perché non ha giustificazioni -prosegue Roberto Bolle- È veramente assurdo e ha messo non solo gli ucraini ma tutto il mondo nel panico e nel terrore per un attacco così feroce e ingiustificato”. 

Tornare alla vita dopo la pandemia

Chiedo a Roberto Bolle quali siano le emozioni alla vigilia della sua esibizione a Dubai, dopo gli ultimi due anni segnati duramente dalle misure restrittive imposte dal Covid-19. “Tornare dopo tanto tempo di chiusura e restrizioni ad esibirsi è come una boccata d’ossigeno, di libertà, è tornare a vivere. Il ritorno al palcoscenico dopo il lockdown e la pandemia è stato veramente importante -mi racconta Roberto Bolle- Questo è uno dei primi viaggi e spettacoli che faccio fuori dall’Italia. All’estero sono riuscito solo ad andare in Napa Valley in California per uno spettacolo e questo negli Emirati è il secondo. È ancora molto difficile viaggiare, esibirsi in altri Paesi, ecco perché sono ancor più emozionato, contento ed elettrizzato di essere qui, di incontrare un’altra cultura, persone che arrivano da ogni parte del mondo. È veramente come tornare a vivere”.

Lo spettacolo che Bolle porta in scena è una sintesi della tradizione del balletto classico e una finestra su danza e musica contemporanee, facendosi interprete dei tempi tormentati e complessi che stiamo vivendo. “Uno spettacolo di gala, il ‘Roberto Bolle and Friends’, che portiamo in giro da vent’anni in Italia e anche in tanti Paesi del mondo, con il quale siamo riusciti ad avvicinare tantissime persone alla danza -spiega Roberto Bolle- Lo facciamo grazie alla bravura degli artisti che scegliamo e al repertorio che è un misto di classico e contemporaneo. Uno spettacolo di bellezza, perché la bellezza aiuta a stare insieme e a sentirsi vicini. Una bellezza che è di danza classica e contemporanea, passi a due dal repertorio dell’ottocento e passi a due da repertori contemporanei che usufruiscono anche del laser e di LED wall, quindi con uno sguardo al futuro, come lo è questo Padiglione Italia che parla di bellezza ma ha uno sguardo al futuro. Una bellezza che porta l’Italia nel futuro”. 

Bolle, ambasciatore della cultura italiana

Le occasioni per incontrare un pubblico internazionale sono essenziali per un artista come Roberto Bolle e rappresentano opportunità di conoscenza, crescita personale e culturale. “Sul palco con me vi sono artisti che arrivano da ogni parte del mondo, originari della Repubblica Ceca, Moldavia, Cuba, Brasile, Iana che arriva dall’Ucraina e quindi vive in maniera particolarmente sentita questa difficile situazione -racconta Roberto Bolle- È choccante per tutti noi, soprattutto per lei che ha la famiglia proprio a Kiev, ma ha la forza di essere qui e di parlare con l’arte, con la danza, con quello che sa fare meglio”. Un’arte che ha radici nella tradizione ma che sa essere nel presente e proiettarsi nel futuro, cercando di plasmarlo attraverso la lente della danza e della bellezza.

“Insieme per lanciare un messaggio di unione. Dimostrare con la nostra arte di essere insieme da tante nazionalità diverse per parlare con la bellezza e con il cuore, che è un po’ anche il filo conduttore di questo Padiglione Italia che è meraviglioso e ha uno sguardo al futuro, perché unisce tante nuove tecnologie che interpretano la bellezza classica ma la portano verso il futuro” sottolinea Roberto Bolle. “Il mio ruolo ha una responsabilità importante, soprattutto il fatto di essere il punto di riferimento per tante persone e tanti giovani. È sempre stato un ruolo che ho preso con molta serietà, mai con leggerezza. Cerco di avere un rigore, un’etica in quello che faccio, nel mio lavoro e nei messaggi e nelle battaglie che porto avanti e i valori che sono importanti da trasmettere ai giovani e alle persone in generale” conclude Roberto Bolle.