L’Italia geniale all’Expo di Dubai

L’Italia della ricerca è di scena all’Expo con l’Intellectual Property Award, con la partecipazione di Gilberto Pichetto, Viceministro dello Sviluppo Economico. 217 brevetti innovativi che comprendono ambiti quali agritech, cyber sicurezza, tecnologie verdi, scienze della vita, energie alternative, aerospazio, mobilità del futuro. Tra questi ne sono stati selezionati 35 e da questa rosa, presentata nella due giorni al Padiglione Italia, i migliori 7 hanno ricevuto un premio, uno per ciascuna categoria. Una premiazione organizzata grazie alla collaborazione del MISE e il consorzio per la valorizzazione della ricerca Netval. “Questi brevetti sono un’evoluzione dell’Italia geniale, perché l’Italia geniale è l’esaltazione della capacità di pensare al futuro come invenzione, qui è ricerca, è un salto qualitativo più alto -mi dice Gilberto Pichetto Fratin, Viceministro dello Sviluppo Economico- È su questo che noi possiamo vincere la sfida, perché è la dimostrazione che abbiamo una struttura di ricerca universitaria, e nel nostro caso c’è anche il CNR che è parallelo all’università ed è un grande soggetto di stato, che possono dare risultati importanti, così come nella storia del passato il nostro Paese si è caratterizzato con la fantasia dell’invenzione. Significa che l’Italia con la Germania è il Paese che ha maggiori richieste di deposito di brevetti”.

Un’attività di ricerca dei nostri atenei ed enti e centri di ricerca, come il CNR, che dimostrano la competitività dell’Italia in questo settore chiave per affrontare le sfide globali del futuro. “Ci permette di svolgere un ruolo importante in campo aperto a livello internazionale ed è uno stimolo sulla parte più strettamente produttiva che è il mercato e il sistema produttivo interno, per poter crescere -mi racconta il Viceministro Pichetto- La nostra difficoltà nel mondo attuale rispetto alla ricerca è che quella che sul fronte produttivo era considerata la nostra grande forza ovvero l’elasticità di migliaia di piccole e medie imprese, oggi si trova in forte difficoltà ad acquisire le conoscenze e a strutturarsi per le produzioni. La sfida è da un lato riuscire a trasferire le competenze e dall’altra irrobustire i soggetti utilizzatori di questi brevetti, se vogliamo che sia nostra anche la bandiera della produzione, che è la seconda vittoria”. Scopriamo di più sulla premiazione e sugli spunti della due giorni dedicata alle invenzioni innovative al Padiglione Italia. 

Tutti i brevetti premiati

Nel settore agritech e agrifood il premio è stato vinto dall’Università degli Studi di Padova con l’invenzione “Peptidi con attività fitosanitaria”. Si tratta di una soluzione che porterà a sostituire i comuni prodotti riducendo l’inquinamento ambientale e i potenziali danni ai consumatori dovuti alla tossicità dei composti pesticidi finora largamente usati. A vincere nel settore della cybersecurity è stata una tecnologia all’avanguardia che si serve di metodologie di crittografia quantistica, applicate alla sicurezza delle comunicazioni sviluppata dall’Università degli Studi di Padova, con l’invenzione è “Ipognac: una sorgente qubit ad alte prestazioni per la distribuzione di chiavi quantistiche”. L’Università degli Studi di Bologna si è aggiudicata il premio nel settore green tech con l’invenzione “Re-paper: silica riutilizzabile per decontaminare polpa di carta riciclata”, una soluzione che potrebbe rivoluzionare il settore del riciclo della carta ottenendo un materiale sicuro e adatto anche come imballaggio nel settore alimentare. All’Università degli Studi di Torino il riconoscimento nel settore life science con l’invenzione “Complesso chimerico e le sue applicazioni terapeutiche nel trattamento del cancro e delle matastasi”, che vede un approccio innovativo nella lotta contro il cancro.

È del Politecnico di Milano la vittoria nel settore energie alternative, con l’invenzione “Sinergy, batteria a celle di flusso metallo-polisolfuri”, un’innovazione con la potenzialità di migliorare la gestione di energia elettrica tramite smart-grid e micro-grid, capace di supportare la produzione di energia rinnovabile intermittente. Sempre al Politecnico di Milano il riconoscimento nel settore aerospace, con l’invenzione “HYBRIS: batterie strutturali per velivoli elettrici”, che avrà la capacità di abilitare la progettazione e l’utilizzo di velivoli a propulsione elettrica superando le limitazioni attualmente presenti e imprimendo una svolta nel settore. Altro premio per l’Università degli Studi di Bologna nel settore future mobility, con l’invenzione “Self-confident: online learning for detecting depth sensors failures”, che offre una soluzione per aumentare la sicurezza e l’efficacia dei sistemi di guida autonoma.

Le innovazioni chiamano grandi capitali

L’innovazione non resta ferma alla ricerca, ma per incidere nella società, imprimendole trasformazioni e miglioramenti incisivi, ha bisogno di entrare nel ciclo produttivo. Un passaggio che può avvenire solo con l’iniezione di ingenti investimenti. “Sono vere e proprie rivoluzioni in diversi campi, tra cui la medicina, ma che necessitano di grandi capitali anche per l’avvio delle produzioni, per la sperimentazione -mi spiega il Viceministro Pichetto– Perché nel settore della medicina servono sperimentazioni pluriennali. Solo con il Covid-19 c’è stata un’accelerazione delle sperimentazioni”. Molte delle invenzioni brevettate dai nostri atenei si avviano a cambiare radicalmente il futuro di interi settori, soprattutto in ambito medico-sanitario con l’utilizzo della tecnologia a mRNA che si è dimostrata fondamentale per contenere la pandemia, ma che richiede fondi consistenti per poter essere applicata poi su larga scala. “Grande premio a cosa riusciamo a fare sulla ricerca, però impegniamoci tanto anche a trasferire tutte queste conoscenze, perché è bello lavorare per il mondo, e l’entusiasmo di questi ragazzi emoziona -sottolinea il Viceministro Pichetto- Ma la grande sfida è impegnarsi a trasferire queste conoscenze nel mondo produttivo e lavorare anche per la produzione del proprio Paese”. 

Capitale umano e competitività

Investire nel capitale umano e nella formazione diventano elementi imprescindibili per essere pronti ad affrontare il futuro. “Noi abbiamo una sfida, è quella del Next Generation Eu che per l’Italia significa PNRR e significa anche avere due gambe, una delle quali fatta di infrastrutture -dichiara il Viceministro Pichetto- Ci servono infatti infrastrutture fisiche, pensiamo all’alta velocità, i macchinari, ma anche una crescita del capitale umano. E questa la si crea con più istruzione, più studio e con la formazione”. Il Presidente dell’ICE Carlo Ferro nel suo intervento pone l’accento sull’importanza di creare le condizioni perché l’Italia, forte nell’innovazione, sia anche competitiva a livello globale e sottolinea che possa farlo solo puntando anche sul capitale umano.

“Sui mercati esteri si vende una competitività che è fatta per soddisfare nuove esigenze di consumo al meglio con le migliori tecnologie possibili e al minore prezzo possibile” afferma il Presidente Ferro che poi, rivolgendosi ai partecipanti all’Intellectual Property Award, li definisce “cilindri” ossia componenti del motore che porta alla corsa verso la competitività dell’Italia, per cui è anche necessario l’intervento concreto di altri attori: “Ce ne sono altri tre che devono partire e che il PNRR ha creato le condizioni perché possano partire: gli investimenti pubblici e privati, il capitale umano e le infrastrutture, soprattutto quelle digitali, che sono figlie dell’università e della ricerca” aggiunge Ferro.

L’importanza dell’Expo 2020 Dubai

“Expo è una questione di relazioni. È una presentazione di ciò che l’Italia è -rilancia Il Viceministro Pichetto– L’Italia può e deve darci molto perché l’altro elemento da ricordare è che un terzo del nostro benessere è legato ai rapporti con il mondo. Abbiamo 500 miliardi di esportazioni, un terzo del PIL. Noi stiamo bene se siamo legati al mondo”. Le relazioni al pari di un ecosistema che generi sinergie tra centri di ricerca e settore pubblico e privato rendono possibile il trasferimento tecnologico che traduce l’innovazione in business. “Il trasferimento tecnologico è cooperazione tra pubblico e privato, tra imprese e università, sono investimenti industriali -dichiara il Presidente Ferro– In un mondo economico aperto, sono anche partnership internazionali. E  qui viene il ruolo dell’ICE e la centralità di Expo 2020. Non c’è campo più adatto a giocare questa partita e vincerla se non a un’Esposizione universale”. Il valore aggiunto dell’Esposizione universale di Dubai sta anche nell’aver reso possibile una piattaforma per il collegamento tra ricerca e imprenditoria, sotto l’egida delle istituzioni che si accingono ad esercitare in maniera sempre più determinante la cosiddetta “diplomazia scientifica” per favorire cooperazioni e sviluppo di nuovi prodotti. “L’obiettivo è quello di valorizzare la ricerca pubblica italiana. Insieme a UIBM-MISE, Netval è impegnata, come nell’occasione di Expo 2020 Dubai, a rafforzare il dialogo tra il sistema della ricerca e mondo industriale -evidenzia Giuseppe Conti, Presidente Netval- Agendo direttamente sulla gestione del trasferimento tecnologico, supportando le organizzazioni nella trasformazione della ricerca scientifica in nuovi processi e nuovi prodotti innovativi”. E come spiegato dal Viceministro Pichetto nel suo intervento all’Intellectual Property Award, il portale Knowledge share, realizzato con Netval, può diventare una vetrina per la valorizzazione dei brevetti e l’incotro di domanda e offerta. “Expo è una piattaforma di networking con il Paese che lo ospita, gli Emirati, e con tutti i Paesi. Credo che l’intensità nel numero di manifestazioni ed eventi portati avanti dall’Italia e il numero di imprese venute sia estremamente importante -mi racconta il Presidente Ferro– L’ICE Agenzia ha organizzato 17 Innovation Talk e ha portato aziende in 15 collettivi italiani in fiere a Dubai. Complessivamente abbiamo portato 500 aziende in fiera e 100 agli innovation talk”. I brevetti illustrati nel corso della premiazione mostrano la vitalità del settore della ricerca italiano e un “panorama di grande capacità delle università italiane e dei centri privati e pubblici di ricerca nel generare innovazione. Il tema del trasferimento tecnologico passa anche attraverso gli investimenti, il capitale umano e la capacità di internazionalizzazione può aiutare questi processi. Per questo, ICE Agenzia è diventata in questi ultimi anni particolarmente attiva nel supportare le start-up e l’ecosistema dell’innovazione”.

Ricerca accademica e impresa sempre più vicine

Netval consorzia 98 tra università, enti di ricerca e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), fondazioni e agenzie all’interno di un’associazione che rappresenta il 95% dei ricercatori italiani e spin-off universitari, rappresentando un punto d’incontro tra ricercatori, mondo imprenditoriale e investitori.

“Nell’ultimo periodo è cambiato l’approccio in merito all’impatto della ricerca con un’attenzione al risultato e alla protezione del trasferimento alla parte industriale. Il premio Intellectual Property Award 2021 ha visto un lavoro di analisi di oltre 200 brevetti, ma la piattaforma Knowledge Share di Netval contiene 1.500 brevetti innovativi, presentati con un linguaggio industriale e con l’attenzione alle applicazioni di mercato -mi dice Giuseppe Conti, Presidente Netval- E allargando maggiormente l’orizzonte, sono oltre 5.000 i brevetti di tecnologie che derivano dal sistema universitario e della ricerca in generale. Ormai siamo in una fase molto interessante perché abbiamo una massa critica per attirare l’attenzione per investimenti”. Elemento importante: un nuovo modo di fare investimenti, anche nel nostro Paese che vede sempre più la presenza di venture capital. “Finalmente anche in Italia esiste un sistema di venture capitalist che possono intervenire e portare questi risultati di ricerca dal teorico al prototipo e quindi avvicinarsi al mercato -rilancia Conti- Queste combinazioni di fattori ci fanno vedere positivamente il nostro lavoro e il fatto che si possa avere concretamente degli impatti”.

Impressioni sul Padiglione Italia

Dopo aver visitato il Padiglione Italia il Viceministro Gilberto Pichetto mi racconta le sue impressioni: “Il Padiglione Italia è proprio bello. Prima di vederlo pensavo alla bellezza estetica, invece la bellezza del nostro Padiglione è quella del percorso, che richiama la storia e che ti lancia nel futuro. Mi entusiasma, così com’è entusiasmante vedere la mostra ‘Italia geniale’ al Ministero dello Sviluppo Economico”.