Affronto sovranista?

C’è tensione tra Vienna e Roma sulla questione della doppia cittadinanza agli altoatesini. Il Ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha sollecitato l’Ambasciatore d’Italia a Vienna, Sergio Barbanti, a chiedere chiarimenti in merito al governo austriaco. Anche il Ministro dei Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, esprime inquietudine definendolo “un atto inopportuno e ostile” che il governo italiano intende “respingere con fermezza”. A dire il vero finora si è trattato solo di indiscrezioni trapelate a mezzo stampa.

Quanto rivelato dal Tiroler Tageszeitung non è mai stato avallato ufficialmente dal governo austriaco che, invece, attraverso il suo portavoce Peter Launsky-Tieffenthal, non conferma né l’esistenza della bozza del disegno di legge per dare il doppio passaporto ai cittadini dell’Alto Adige, né il 7 settembre quale data di presentazione della stessa. Anzi, sempre l’ufficio del portavoce del governo fa sapere che i requisiti legislativi perché il provvedimento possa vedere la luce non si realizzeranno prima del 2019-2020. Anche il Ministero dell’Interno austriaco smentisce che sia stata fissata alcuna data per la presentazione del provvedimento di legge sul doppio passaporto ai sudtirolesi. Inoltre, tutti si affrettano a ribadire che nessuna iniziativa verrà intrapresa senza consultare Roma e Bolzano. Sembrerebbe una mezza marcia indietro, eppure la data del 7 settembre, riportata dal Tiroler Tageszeitung è quella del prossimo incontro fissato per proseguire la stesura della bozza. Inoltre, proprio nei giorni scorsi anche il governatore della Regione Trentino Alto Adige, Arno Kompatscher (SVP), si era espresso positivamente sui progressi finora raggiunti con l’Austria sulla questione della doppia cittadinanza agli altoatesini. Segno evidente che i contatti tra Vienna e Bolzano ci sarebbero, mentre a latitare sarebbero quelli con Roma, anche a giudicare dalle reazioni della Farnesina. Scopriamo qualche informazione in più sulla bozza del disegno di legge austriaco e sulla sua reale fattibilità

Rapporti bilaterali, Ue, Costituzione

Può l’Austria intraprendere un’azione unilaterale su una materia che ha simili implicazioni diplomatiche e politiche e che rischia di compromettere le relazioni con un Paese confinante? No, tanto più che la stessa Vienna ha più volte sottolineato come non sia possibile un’iniziativa che non sia presa di concerto con Roma e Bolzano. Però ad oggi il governo italiano non è mai stato ufficialmente consultato. Dare la cittadinanza austriaca agli altoatesini madrelingua tedesca, o ladina, è in linea con lo spirito dell’Unione europea? Quella austriaca appare quanto meno un’iniziativa anacronistica e unilaterale, apertamente in contrasto con lo spirito dell’Ue, soprattutto se a portarla avanti è proprio il Paese che detiene la presidenza di turno europea. Su questo aspetto significative sono anche le parole del Ministro degli Esteri Moavero Milanesi: “La concessione della cittadinanza di uno Stato ai cittadini di un altro Stato che già condividono la cittadinanza europea ci sembra un gran bisticcio di cittadinanza e di parole. Con tutti i problemi che in questo momento ci sono in Europa, la questione della doppia cittadinanza ci sembrava l’ultimo che bisognasse sollevare”. In tal senso ha espresso scetticismo anche Christian Kern, ex Cancelliere e leader dei socialdemocratici austriaci, a suo giudizio non è quella della doppia cittadinanza la strada da percorrere per il Sud Tirolo, ma a prevalere dovrebbero essere ragione e cooperazione. La Costituzione austriaca consente di intraprendere un simile passo? La doppia cittadinanza non è prevista dalla Costituzione austriaca. Per approvare simili modifiche occorre un’ampia maggioranza, di cui il governo turchese-blu non dispone.

BMOEDS/Johannes Zinner

Se i nazionalismi collidono

Come si conciliano le posizioni di partiti sovranisti, presenti sia nell’esecutivo austriaco con l’ultradestra di Strache, sia in quello italiano con la Lega di Salvini, quando queste vengono a scontrarsi le une con le altre? Al momento c’è frizione tra Italia e Austria, confermata dalla dichiarazione del Ministro Fraccaro: “Vienna rinunci ad ogni velleità su un tema così importante, evitando ulteriori strumentalizzazioni politiche ed elettorali”.

Ma tra i punti del contratto sottoscritto nel dicembre 2017, che ha consentito la nascita del governo turchese-blu con popolari e ultradestra assieme in coalizione, è inserita proprio la questione della doppia cittadinanza ai sudtirolesi. Tanto che un esponente di spicco dell’FPÖ tirolese Markus Abwerzger si sarebbe sbilanciato circa la possibilità che i sudtirolesi possano pronunciarsi e decidere liberamente del proprio futuro, adombrando la possibilità di una loro consultazione.

Qual è il dazio che Sebastian Kurz deve pagare agli irrequieti elettori dell’FPÖ? Quanto il clima di perenne campagna elettorale, in vista delle europee del maggio 2019, inciderà sulle scelte di politica internazionale dell’esecutivo austriaco? L’unica certezza al momento è il silenzio del Cancelliere e il fatto che nessun membro del governo turchese-blu si sia finora espresso sull’argomento. Le puntualizzazioni delle ultime ore puntano a rasserenare gli animi e ad eliminare temporaneamente attriti con l’Italia. Però posporre la discussione non risolve il problema, che resta con tutti i suoi possibili e imprevedibili risvolti negativi nei rapporti bilaterali tra Roma e Vienna.