Vienna, stop all’alcol

La lotta all’alcol a Vienna inizia da Praterstern, parola del futuro sindaco, il socialdemocratico Michael Ludwig. Scatta così il bando del consumo di bevande alcoliche in tutta l’area ed è la prima volta che accade in un luogo pubblico a Vienna. Obiettivo: incrementare il senso di sicurezza per i viaggiatori che vi transitano, combattere gli episodi di microcriminalità e disincentivare lo stazionamento dei senzatetto. Una decisione molto sofferta per l’amministrazione comunale, frutto di annosi dibattiti. Troppi però, secondo la polizia, gli ubriachi, gli spacciatori e i vagabondi, soprattutto di notte. Come già è accaduto in altri snodi ferroviarie austriaci anche a Praterstern entrerà in vigore il bando del consumo di bevande alcoliche, nella zona della stazione e in quella limitrofa, attorno alla famosa ruota del Prater, uno dei simboli più conosciuti della città ed uno dei principali polmoni verdi entro la cinta urbana.

Un provvedimento necessario, dice l’amministrazione municipale (SPÖ e Verdi), ancora guidata dal sindaco Michael Häupl, perché malgrado gli sforzi fatti molti dei problemi sono generati proprio dal consumo di alcol da parte di barboni e piccoli delinquenti. Un metodo, già sperimentato in Austria, che punta ad eradicare una delle fonti principali della sensazione di insicurezza percepita da chi in quell’area vi abita e dagli oltre 300.000 passeggeri che utilizzano su base quotidiana questo efficientissimo snodo ferroviario, vero gioiello dei trasporti viennesi. Secondo i dati diffusi dalla polizia i casi di microcriminalità legati all’abuso di alcol nei primi tre mesi di quest’anno sono stati tra i 40 e i 50.

Si tratta di “una sfida quotidiana” per i poliziotti, come sottolinea il Capo della Polizia di Vienna Gerhard Pürstl. “Sono tante le persone che bivaccano ubriache nell’area attorno alla stazione di Praterstern, ecco perché occorre iniziare proprio ad intervenire sul consumo di bevande alcoliche” rilancia Gerhard Pürstl. Non sono mancate voci critiche sull’iniziativa dell’amministrazione comunale definita, soprattutto da esponenti dei Verdi, come un “provvedimento populista”. Anche per i NEOS la decisione dell’amministrazione è puro populismo, un atto di facciata non risolutivo. Vediamo insieme la situazione a Praterstern, dati alla mano, e scopriamo quale iniziativa social abbiano inventato alcuni giovani viennesi

Multe e ammonizioni

All’inizio dell’entrata in vigore del bando sono previste misure relativamente morbide che dovrebbero funzionare da deterrente. In ogni caso ai trasgressori verranno anche applicate sanzioni pecuniarie: da 70 fino a 700 euro. Unica eccezione: i ristoranti e Würstelstand della stazione e attorno ad essa potranno continuare a servire birra ai propri clienti.

La squadra che riporterà ordine e sicurezza a Praterstern, composta da poliziotti e addetti alla security di Wiener Linien e ÖBB, che si avvarranno anche della collaborazione dei servizi sociali, viene coordinata da Ulli Sima, Consigliere dell’SPÖ, che in proposito conferma: “Il bando dell’alcol agirà a livello preventivo, come si è già verificato in altre stazioni”. Però è anche vero che in altre aree viennesi, come ad esempio a Karlsplatz, una volta sgominate le reti dello spaccio di droga non si è poi reso necessario imporre alcun divieto sul consumo di bevande alcoliche. Infatti, come dice la polizia, il bando del consumo di alcol potrebbe venire esteso anche ad altre zone di Vienna, ma forse potrebbe anche essere revocato del tutto a Praterstern, una volta bonificata l’area.

Monaco, l’esempio da seguire

Sempre secondo le autorità, sembrerebbe escluso il rischio che i problemi che attualmente affliggono Praterstern possano spostarsi pian piano nelle zone vicine. Il modello preso in prestito dal futuro sindaco Michael Ludwig è quello di Monaco, una città paragonabile per grandezza a Vienna, che ha attuato una disposizione analoga e che ha visto diminuire il tasso di microcriminalità e non ha registrato alcuno spostamento di piccoli delinquenti e ubriachi nelle aree limitrofe.

Cosa dicono i dati?

I dati, però, non dipingono un quadro preoccupante a Praterstern. Comparando il 2017 con il 2016 si può verificare che gli scippi sono diminuiti del 62%, scese del 54% invece furti e rapine ai danni di esercizi commerciali.

In calo del 28% le rapine, del 23% le risse, del 29% offese e resistenza a pubblico ufficiale. Anche lo spaccio, secondo la polizia si è molto ridotto nella zona di Praterstern. Infatti, il numero di complessivo di incidenti ed episodi di microcriminalità nell’area sono decisamente diminuiti nel corso degli ultimi anni: il periodo peggiore è stato il mese di luglio 2012 quando si sono riscontrati ben 260 tra risse, schiamazzi, ubriachezza molesta, aggressioni e casi di spaccio. Se qualche anno fa si registravano 150 episodi di microcriminalità al mese, attualmente se ne sono verificati 70.

Bonificare tutta l’area

L’obiettivo, sostenuto soprattutto dal Ministro dell’Interno Herbert Kickl, sembra essere quello di ridurre ulteriormente e sensibilmente il numero di episodi di microcriminalità. Infatti l’FPÖ parla di “vittoria della ragione”, perché finalmente i Socialdemocratici hanno approvato una misura di buon senso, giudicata necessaria dall’ultradestra. Anche i Popolari dell’ÖVP definiscono il provvedimento un “passo importante” nella giusta direzione. E sebbene il manager del secondo distretto Uschi Lichtenegger abbia dichiarato di non avere paura quando attraversa l’area di Praterstern e del Prater, è comunque giusto che chi in quella zona non si sente al sicuro venga ascoltato, imponendo alla municipalità di Vienna di intraprendere azioni concrete.

Ecco perché l’amministrazione ha anche deciso di far demolire alcuni muri di cemento che creano angoli morti e non controllabili, che attualmente aiutano rapinatori e delinquenti ad agire indisturbati. Un’operazione che dovrebbe costare attorno ai 40.000 euro.

La questione afghana

L’impressione che abitanti della zona e osservatori hanno è che si tratti più che altro di una mossa che punta a soddisfare l’attenzione mediatica, che ultimamente si è molto concentrata su questa porzione del secondo distretto, Leopoldstadt.

Soprattutto dopo l’accoltellamento di quattro persone avvenuto lo scorso 7 marzo lungo Praterstraße, a pochi passi da Nestroyplatz, e a Praterstern, ad opera di un rifugiato afghano. La zona della stazione è un punto di ritrovo per molti afghani e proprio per disincentivare lo stazionamento di troppi immigrati e microcriminali, la polizia ha già effettuato più di un controllo a tappeto, con perquisizioni e verifica dei documenti, con un dispiegamento di centinaia di agenti.

Festa social contro il bando

Ieri pomeriggio a Praterstern e al Prater si è svolta una festa alcolica, per protestare bevendoci su, durante le ultime ore senza bando del consumo di alcolici. Una iniziativa di protesta che ha avuto grande eco sui social media., ma che alla fine ha attirato meno sostenitori del previsto. Tutto era partito su Facebook, da un’idea di Michael Lindenbauer, attivista politico legato alla parlamentare Daniela Holzinger, della Liste Pilz. Gli organizzatori si attendevano una partecipazione nutrita, visto che in pochissimo la protesta alcolica aveva suscitato l’interesse e l’adesione di oltre un migliaio di persone. Una protesta pacifica, nata quasi per gioco, che però non è riuscita a trasformarsi in una grande manifestazione di piazza. 

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