La Slovacchia avrà un nuovo Premier. Sarà l’attuale Vice Primo Ministro Peter Pellegrini. L’assassinio del giornalista Ján Kuciak e della sua fidanzata hanno precipitato la Slovacchia in una gravissima crisi politica, prima con le dimissioni a catena del Ministro della Cultura Marek Madarič, poi con quelle del Ministro dell’Interno Robert Kalinák. Da ultimo, anche in seguito alla mozione di sfiducia presentata dai partiti di opposizione, il passo indietro di Robert Fico, leader del Partito Socialdemocratico Smer.
Il Presidente Andrej Kiska ha affidato a Peter Pellegrini l’incarico di formare il nuovo governo. Almeno per ora sembrano scongiurate elezioni anticipate. Infatti, il ricorso alle urne è una soluzione non caldeggiata dai socialdemocratici di Smer che non sarebbero certo premiati dall’esito del voto. Recenti sondaggi avrebbero registrato un sensibile calo di preferenze per il partito dell’ex Premier, passato dal 25% al 20% solo nell’arco delle ultime due settimane. La coalizione vedrà sempre alleati dei Socialdemocratici di Smer i liberali di Most-Híd e l’SNS, il Partito Nazionale Slovacco. “Le elezioni anticipate precipiterebbero il Paese nel caos e nell’instabilità -ha dichiarato Robert Fico presentando le sue dimissioni- Le ambizioni di un singolo individuo non possono venire prima dell’interesse generale della nazione che è a rischio caos”. A Fico resterà sempre il ruolo di stratega dietro le quinte, all’interno di una coalizione che rimarrà a guida socialdemocratica. Vediamo insieme tutti i particolari della crisi slovacca.
Proteste imponenti come nel 1989
L’omicidio del giornalista investigativo Ján Kuciak e della sua fidanzata avvenuto alla fine di febbraio ha provocato moti di protesta imponenti. Dimostrazioni di piazza di simili proporzioni non si vedevano in Slovacchia dalla Rivoluzione di velluto del 1989 (nežná revolúcia).
Il lavoro d’inchiesta che Kuciak stava svolgendo ha disvelato connessioni tra politica, funzionari dello Stato e mafia italiana. Sullo sfondo l’uso fraudolento di fondi dell’Unione europea.
Uno scandalo che ha scatenato vibrate proteste, facendo scendere in strada migliaia di slovacchi contro il Premier e il governo. Poi, una dopo l’altra, si sono susseguite le defezioni di vari ministri, tra cui Robert Kalinák, alla guida del dicastero dell’Interno. Un personaggio opaco, sul quale graverebbero molteplici accuse di corruzione, uno dei più fidati consiglieri dell’ex Primo Ministro Robert Fico.
Relazioni pericolose e intimidazioni
Anche sull’ex Premier Robert Fico gravano pesanti sospetti di connessione con gli eventi messi in luce dall’inchiesta del 27enne Ján Kuciak. Non ultimi rapporti non ancora chiariti con uomini d’affari italiani che sarebbero sospettati di avere connessioni con la ‘ndrangheta. In un recente passato Fico aveva apostrofato la stampa critica e non allineata come “prostitute anti-slovacche”, contribuendo ad alimentare un clima intimidatorio nei confronti dei media.