Il futuro Cancelliere austriaco Sebastian Kurz nudo, senza veli, come mamma lo ha fatto. Lo si poteva ammirare così, gratis, senza neppure dover pagare il biglietto. Bastava visitare la mostra d’arte, con tanto di happening dal vivo, al Bank Austria Kunstforum Wien, uno degli spazi espositivi più importanti di Vienna. In uno dei dipinti il leader dell’ÖVP appare ritratto nella sua nudità. L’opera d’arte faceva parte di una performance che si è tenuta alcune settimane fa.
Protagonista, oltre a “Kaiser Kurz”, l’artista concettuale cinese Jiny Lan, che ha dipinto il favorito alla Cancelleria austriaca svestito, quasi in versione figlio dei fiori, novello Adamo in un mondo immobile, cristallizzato nell’istante della sua fine, o della sua rinascita. Un Sebastian Kurz immerso in una polis vuota e misteriosa, che ricorda vagamente un dipinto di Giorgio de Chirico. Vediamolo, il possibile futuro Cancelliere, che secondo tutti i sondaggi sembra destinato a governare l’Austria per i prossimi cinque anni, totalmente nudo, anche in un video.
Kurz e il rivale Kern, in versione adamitica
Non c’è spazio per l’interpretazione, Sebastian Kurz, anche detto Basti in tono confidenziale e vezzeggiativo, è senza veli. Neppure una foglia di fico, o petali di fiori, a nascondere la sua virilità messa a nudo.
Parafrasando il titolo di una famosa opera di Marcel Duchamp, “La sposa messa a nudo dai suoi scapoli”, potremmo dire: “Sebastian Kurz messo a nudo dall’artista cinese”. Questo è il video, pubblicato da Heute, girato il giorno della performance live. Jiny Lan si è detta fortemente ispirata dal fascino carismatico che promana copioso dal leader del Partito Popolare, tanto da sceglierlo come soggetto di più di una sua tela.
Infatti Kurz viene ritratto vestito, spogliato e anche in un dittico, affiancato al rivale, il socialdemocratico Christian Kern, attuale Cancelliere in carica, anch’egli in versione adamitica.
Prende le distanze Bank Austria Kunstforum, attraverso la sua Direttrice Ingried Brugger. La performance in questione, curata dal Bell Art Center di Amburgo, faceva parte di un ciclo di iniziative estive e accendeva i riflettori su vari artisti cinesi contemporanei.
Non era parte integrante delle mostre ufficiali dello spazio espositivo viennese, ha tenuto a sottolineare la Direttrice Brugger. Quel che è certo è che l’artista concettuale cinese Jiny Lan ha saputo perfettamente sfruttare l’elemento curiosità, che inevitabilmente la nudità porta con sé, e l’effetto traino dell’accesissima campagna elettorale per attirare frotte di pubblico al suo happening.
Kurz, altro che nudo, è il novello capo popolo
Sebastian Kurz procede la sua campagna elettorale sfoderando i punti programmatici e preannunciando possibili riforme. Cavalca temi dell’ultradestra, relegando il Partito della Libertà di Heinz-Christian Strache ad un ruolo sbiadito e marginale. Uno su tutti il tema dell’immigrazione, portato fino alle sue estreme conseguenze. All’insegna dell’America First di Donald Trump, Sebastian Kurz fa sue le paure più recondite degli austriaci legate all’emergenza rifugiati, esasperandole. Annuncia che gli stranieri non avranno più accesso al welfare, che per i richiedenti asilo sarà previsto il minimo sussidio possibile e vi sarà una drastica riduzione dei benefit. Ma non è tutto, anche coloro che arrivano da Paesi membri dell’Unione europea non potranno beneficiare dei servizi sociali austriaci, se non a fronte di un periodo di 5 anni, avendo regolare residenza e mezzi di sussistenza. Un provvedimento che se diventasse realtà sarebbe destinato a scatenare un infuocato dibattito.