Vienna, città al top per qualità della vita. Per l’ottava volta consecutiva la capitale austriaca sbaraglia le concorrenti mondiali e si aggiudica il primo posto per vivibilità nella classifica redatta da Mercer. Londra, Parigi, Tokyo e New York non riescono a rientrare tra le prime 30. Ancora una volta, invece, è la capitale irachena Baghdad a risultare la peggiore città nella quale vivere, delle 231 prese in considerazione nel mondo. Nella ricerca Quality of Living 2017 di Mercer, la società di consulenza statunitense che aiuta governi e aziende a valutare investimenti e a definire compensi, indennità, diarie per il proprio personale internazionale, intervengono vari parametri, 39 per l’esattezza. Tra i fattori determinanti vi sono: la stabilità politica, il sistema sanitario e quello educativo, la criminalità, le infrastrutture, i mezzi di comunicazione, i trasporti e il divertimento. Entrano inoltre in gioco il tasso di smog, la qualità dell’acqua potabile, la fornitura di energia elettrica, i servizi. Con il suo milione e ottocentomila abitanti che possono godere dei suoi musei, della sua offerta culturale e musicale, dei suoi bar e storici café, dei suoi teatri, Vienna ha fatto terra bruciata delle altre concorrenti.
Un piccolo gioiello il suo centro storico, l’Innere Stadt, patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO. Ottima la sua rete di trasporti pubblici urbani, che rappresenta un benefit straordinario per residenti e turisti. Ha vinto la sicurezza, che rende Vienna più che mai vivibile e godibile anche fino a tarda notte. Il suo basso tasso di criminalità la rende una meta gettonata da anni. Inoltre il mercato degli affitti è accessibile, risultando molto più basso rispetto a quello di altre città. Un vero vantaggio per chi voglia trasferire il proprio staff.
Molte poi le opportunità per divertirsi, soprattutto per i più giovani, con locali, night club, concerti. Unico neo il clima, che mai come quest’anno è stato inclemente, con uno degli inverni più rigidi e gelidi degli ultimi trent’anni. Subito dopo Vienna si sono piazzate Zurigo, Auckland, Monaco e Vancouver. Svizzera e Germania dimostrano di non avere nulla da invidiare alle località oltreoceano, dando la prova tangibile che la vecchia Europa resta ancora il miglior posto dove vivere, almeno qualitativamente parlando. Singapore è invece la prima città asiatica della top 30, con il suo 25esimo posto. Nuova Zelanda e Canada surclassano gli Stati Uniti. Solo 28esima San Francisco, che però è la migliore delle città americane in classifica. Tra le africane spicca la sudafricana Durban, all’87esima posizione. Damasco dilaniata dalla guerra civile che infiamma la Siria dal marzo 2011, resta 224esima. Gli ultimi posti, appena sopra il fanalino di coda rappresentato da Baghdad, sono della yemenita Sanaa, di Bangui (Repubblica di Centro Africa), della capitale di Haiti Port-au-Prince, della sudanese Khartoum, di N’Djamena, capitale e città più grande del Ciad.
Quasi tutte europee le città della top ten
A parte il terzo posto di Auckland e il quinto di Vancouver, tra le prime 10 ci sono solo città europee. La parte del leone la fanno Germania e Svizzera. Oltre alla terza posizione di Monaco, sesta e settima posizione sono detenute da Düsseldorf e Francoforte. Ottavo e decimo posto vanno rispettivamente alle città elvetiche Ginevra e Basilea. Con Copenhagen che agguanta la nona posizione, ben otto città della top ten sono europee. In Europa, quindi, si vive bene, con ottimi servizi, infrastrutture e opportunità. Per incontrare città italiane occorre arrivare al 41esimo posto, occupato in modo stabile da Milano.
Roma, invece, diventa 57esima perdendo ben 6 posizioni rispetto all’anno scorso, risentendo molto dei gravi problemi legati alla gestione della spazzatura.
Una classifica a misura di expat danarosi?
C’è chi obietta che la ricerca stilata da Mercer rifletta solo una visione dorata e parziale di ricchi e privilegiati espatriati, come spesso hanno fatto notare politici viennesi dell’ÖVP, il partito popolare, e dell’FPÖ, il partito della libertà. Mentre spesso l’SPÖ, il partito socialdemocratico che da 22 anni amministra Vienna, ne ha fatto motivo di vanto. Però, come assicura Steffen Zwink in un’intervista a Der Standard, non è una ricerca che raccoglie il parere di facoltosi manager. Molti i criteri considerati e spesso, ad essere interpellate sono autorità statali, o istituzioni come le Nazioni Unite, che integrano le informazioni e i dati sulle varie città. A volte la distanza tra una posizione e l’altra è di pochi punti decimali.
Uno degli atout a favore di Vienna sono gli affitti non eccessivamente cari, malgrado l’aumento dei prezzi registrato negli ultimi anni. Determinanti perché Vienna potesse attestarsi al vertice della graduatoria: l’alto livello dei servizi, le ottime infrastrutture, le molteplici opportunità offerte.
Il manager coreano
Chul è manager di una multinazionale. È coreano, di Seoul. Vive a Vienna da 10 anni. “È una città dal passato glorioso. Tutti i suoi pregi e i suoi difetti derivano da questo. Noi in Asia abbiamo un rapporto diverso con la tradizione e questo ci apre a cercare di costruire il futuro. Qui, invece, non è così”.
Vienna secondo Chul offre molto se l’obiettivo è cercare un equilibrio tra vita privata e lavoro, sottintendendo che in fondo sia una città un pochino noiosa.
“Pur essendo in una posizione così centrale in Europa non è così facile spostarsi ed esplorarla. Le mie figlie che hanno studiato a Milano, ogni fine settimana potevano visitare una nuova capitale perché l’offerta di low cost o l’alta velocità ferroviaria offrono opportunità molto convenienti per muoversi”.
Per Chul a Vienna tutto è più difficile, anche se ammette che la città stia, sia pur lentamente, accettando la globalizzazione. Lamenta la difficoltà di fare la spesa nel weekend e il fatto che gli austriaci siano molto chiusi. “Noi expat viviamo in una specie di bolla, molto felice, ma pur sempre una bolla” conclude Chul.
La fashion blogger americana
“Vivere a Vienna non è stata una scelta, ma una sorta di necessità -mi racconta Olivia– La scomparsa di parenti stretti mi ha portato a trasferirmi qui. Però sono riuscita a trasformarla in una straordinaria opportunità”. Olivia è una fashion blogger statunitense e ha barattato la frenetica New York con la capitale austriaca.
“A dire il vero il mio lavoro è decollato proprio da quando sono a Vienna, dove non mancano eventi e occasioni mondane”. Al di là della sua professione Olivia trova Vienna piena di stimoli.
“È un luogo intriso di cultura, così carico di suggestioni, ogni volta scopro scorci architettonici nuovi. Credo di subire il fascino della vecchia Europa. Adoro il suo fermento culturale, artistico, musicale”.
Per Olivia Vienna offre molto anche ai più esigenti amanti del cibo internazionale: “Puoi avere tutto, dalla classica Wiener Schnitzel al sushi, dal Pho al vero calzone napoletano”.
Anche se il legame con il passato è molto forte, secondo Olivia c’è anche spazio per innovazione e contemporaneità. “È piena di mostre e gallerie d’arte, di interessantissime iniziative legate al design e alla creatività. Certo, rispetto a New York è quasi come vivere in un piccolo paese, però mi trovo così bene proprio per questa sua estrema sicurezza. Poi quando ho voglia di caos e frenesia, o di mare e sole, posso sempre prendere un aereo e andare altrove”.
Lo studente universitario della Repubblica Ceca
“Vienna è il posto perfetto per trascorrere il periodo universitario” esordisce così David, mostrando grande entusiasmo. Arriva dalla vicina Repubblica Ceca e studiare nella capitale austriaca è per lui un privilegio e un piacere.
“La città è pulita, molto ben organizzata quanto a servizi e infrastrutture. Negli ultimi anni sono nati tanti bellissimi posti dove trascorrere il tempo libero”. Per David esiste una giusta combinazione tra vivibilità e opportunità di svago, può portare avanti i suoi studi seguendo un sistema universitario all’avanguardia e di alto livello, e al tempo stesso, può divertirsi stando a contatto con una nutrita comunità internazionale di giovani.
“Mi piace sempre molto passare del tempo al MuseumsQuartier, leggere un libro sorseggiando un caffè da Phil, o fare un brunch da The Breakfast Club, o in uno dei vivacissimi locali del settimo distretto”.
David è contento della propria scelta e non si stupisce che la capitale austriaca continui ad essere al primo posto per qualità della vita nella classifica redatta da Mercer. “Vienna per me è sinonimo di sicurezza, verde, cultura e divertimento. Ecco perché non mi sorprende affatto che sia al top per l’ottavo anno consecutivo”.