Il rumore delle fogne

Un’esperienza unica, multisensoriale, qualcosa di mai udito prima. Qui domina il suono. Siamo sottoterra, nella rete fognaria di Vienna. Attorno ci avvolgono i suoni di una mostra sonora Freq_Out 12 che coprono 12 frequenze diverse, alcune delle quali percepibili solo come vibrazioni, che ci scuotono dentro e fanno sussultare all’unisono corpo e strutture murarie. Il buio ci circonda, squarciato, solo qua e là, da fasci luminosi viola e da una suggestiva luce gialla, che svela ai nostri occhi ulteriori cavità sotterranee. L’acqua del fiume Wien che scorre, a tratti tumultuosa, mescola la sua voce alle opere sonore di dodici artisti che hanno composto ognuno una sequenza di suoni elettronici, che spaziano entro una gamma da 0 a 12.000 Hz. Sonorità flebili, altre più potenti, rumori simili a sonar, sibili, fruscii, rimbombi, echi lontani, si ripetono in loop, come amplificati dalle architetture spaziali circostanti.

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Ci troviamo nell’intricata rete fognaria viennese, quella per intenderci, dove è stato girato il celebre film Il Terzo Uomo, con Orson Welles. Questo è un esempio perfetto di arte in spazi pubblici. Estetica minimalista fatta di suoni, ambienti, sensazioni. Il visitatore è chiamato a vivere emozioni con più sensi contemporaneamente. Mentre si crea un’interazione e un rapporto tra suoni e spazio, che va al di là della pura dimensione fisica.  Continua a leggere



Nessuna paura dell’autismo

Aprile è il mese di sensibilizzazione sull’autismo. La storia che voglio raccontarvi ha come protagonisti il piccolo Raphael, nato a Vienna 5 anni fa, e la sua mamma, Tova, una giovane donna canadese, coraggiosa, positiva, determinata. Ciò che li lega è un sentimento profondo di amore. Sullo sfondo l’autismo. Anche solo pronunciare questa parola in alcuni provoca malcelato imbarazzo. Troppo spesso di fronte a un bambino in piena crisi, uno di quegli attacchi che colpiscono quando i piccoli affetti da autismo subiscono un eccesso di stimoli e non riescono a controllare le loro emozioni, la reazione di molti è quella di restare lì, spiazzati, a fissare la scena con occhi sgranati. Eppure non è questo il modo per aiutare il bambino e i suoi genitori, alle prese con un momento così delicato.

http://operationtubetop.blogspot.co.at/

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Tova e Raphael vivono a Vienna, una città che vanta primati in tutte le classifiche stilate sulla qualità della vita, eppure così poco attrezzata e pronta ad accogliere bimbi autistici.  Continua a leggere



Austria: altro che terremoto

Il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali austriache è stato un terremoto politico. Allo stesso tempo, però, anche una scossa tellurica vera di 4.2 gradi della scala Richter, ha fatto tremare la terra per alcuni secondi, facendosi soprattutto sentire nella capitale, Vienna. I media austriaci hanno parlato di incubo per i due partiti della coalizione di governo, di svolta epocale, tanto da scrivere dell’avvento della Seconda Repubblica, di terremoto, appunto.

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La destra estrema di deriva xenofoba dell’FPÖ, il Partito della Libertà, riporta un successo senza precedenti. Il candidato del Partito della Libertà raggiunge il 36% dei consensi, diventando l’uomo da battere. A contendergli la presidenza della Repubblica al ballottaggio del 22 maggio ci sarà l’outsider Alexander Van der Bellen, figlio di rifugiati scappati dall’Estonia nel 1940 al tempo dell’invasione sovietica, veterano dei Verdi, economista e professore universitario molto amato dai giovani, che però si è fermato al 21% delle preferenze.  Continua a leggere



L’equilibrio precario di un’amicizia

Collected stories è una pièce teatrale Off-Broadway degli anni ’90, finalista al Premio Pulitzer nel 1997, scritta da Donald Margulies, commediografo americano che ha poi vinto il Pulitzer for Drama nel 2000 con Dinner with Friends. Collected Stories racconta un’amicizia, tutta al femminile, sullo sfondo della passione per la scrittura e la letteratura.

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Una commedia in inglese recitata a Vienna, dalla Open House Theatre Company, al Brick-5, teatro che sorge all’interno di un edificio di mattoni nel 15esimo distretto, in quello che un tempo era un orfanotrofio per bambini ebrei. È in questi ambienti dai soffitti alti, le ampie finestre, i mattoni a vista, che ricordano un loft newyorkese, che si svolge la storia di due donne, Ruth e Lisa. L’appartamento di Ruth Steiner, affermata scrittrice con una carriera di successo alle spalle vissuta in una New York dove si sentiva il forte influsso di scrittori come Hemingway, Fitzgerald e Delmore Schwartz, fa da cornice agli eventi che si dipanano con ritmo e vivacità. In scena ci sono sempre e solo due personaggi, assieme alle loro fragilità interiori.  Continua a leggere



Austria: venti agitati sulle presidenziali

Le presidenziali che si terranno il 24 aprile non saranno elezioni che si risolveranno alla prima tornata. Sicuramente sarà necessario andare al ballottaggio il 22 maggio, perché nessun candidato è così forte da essere in grado di conquistare la maggioranza dei voti al primo colpo. Anzi è caccia all’ultimo voto, in una corsa disperata ad accaparrarsi il favore di un elettorato che mai come stavolta sembra diviso, ondivago e sfuggente.

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I sentimenti che serpeggiano tra gli austriaci sono contrastanti. Una porzione del Paese guarda con crescente sospetto e paura al gran numero di rifugiati che si sono riversati sul suolo austriaco negli ultimi mesi. Ecco perché la crisi dei rifugiati ha dominato e domina la campagna elettorale.  Continua a leggere



Gli attacchi di Bruxelles visti da Vienna

A quasi un mese dagli attacchi di Bruxelles chiedo al Prof. Rüdiger Lohlker della Facoltà di Studi Orientali dell’Università di Vienna un’analisi degli attentati. Come profondo conoscitore dell’Islam ed esperto di social media, il Prof. Lohlker offre una prospettiva inedita per inquadrare quanto accaduto nel cuore dell’Europa. L’ISIS si serve di internet mettendo in atto una propaganda estremamente sofisticata. Via web l’ISIS riesce a fare proselitismo, a reclutare miliziani, ad entrare in contatto con nuovi adepti, a pubblicizzare il Califfato e a diffondere la propria ideologia.

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Bruxelles è principalmente una forma di ritorsione per ciò che sta accadendo in Siria, almeno stando a quello che abbiamo potuto verificare online -mi spiega il Prof. Rüdiger Lohlker– Voi state uccidendo i nostri miliziani a Raqqa e in altre località siriane, così noi iniziamo a uccidere voi, e lo facciamo in casa vostra. L’Europa è solo un primo passo. Da quello che dicono adesso online l’IS ha prima pianificato Parigi, poi Bruxelles, ma intendono colpire ancora. Londra e anche gli Stati Uniti sembrerebbero essere tra i loro obiettivi”. Bruxelles sembra quindi rappresentare un punto di partenza e al tempo stesso una forma di rappresaglia per tutto, per le offensive sul suolo siriano, ma anche andando indietro nel tempo per vendicarsi del colonialismo esercitato dall’Occidente nella regione.  Continua a leggere



Italiani i campioni del gelato

Sono italiani i campioni del gelato in Austria. La Ice Cream Championship 2016 ha decretato i migliori gelatai artigianali del Paese. Una competizione giocata fino all’ultimo assaggio in uno dei più grandi e moderni centri commerciali viennesi. Una giuria popolare prima e, solo successivamente una giuria di esperti, hanno decretato cucchiaino dopo cucchiaino quali fossero tra i 20 partecipanti i migliori gelatai sul territorio austriaco. Quest’anno i gusti da valutare erano vaniglia e limone, ritenuti quelli basilari per saper preparare davvero un buon gelato.
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La Gelateria Paolo Bortolotti di Enrico Crivellag ha ottenuto il primo posto per la vaniglia e Leonardelli La Gelateria di Fabio Leonardelli, il cui nonno era di Zoldo, in Veneto, è stata la prima classificata con il suo gelato al limone.

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Pagati per andarsene

Sono 2.800 i rifugiati che hanno presentato richiesta di asilo in Austria e che sono stati rimandati a casa nei primi tre mesi del 2016. L’anno scorso le richieste di asilo non andate a buon fine e i migranti espulsi dal territorio austriaco sono stati 8.365. Negli ultimi mesi, però, la politica in materia d’immigrazione è molto cambiata in Austria. Attualmente sono previste misure che favoriscono il più possibile il ritorno dei rifugiati nei loro Paesi d’origine.

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Un rimpatrio che, invece di assumere il carattere della deportazione, che tra l’altro implica costi ingenti, si trasforma in una scelta volontaria.  Continua a leggere



#vienna non solo instagram

#vienna è stato l’evento più cool di questo scorcio di primavera a Vienna. Una mostra-evento iniziata su instagram e proseguita nel mondo reale su iniziativa di Ferdinand Prinz, un intraprendente giovane tedesco. È lui che ha fondato Postcollective, un gruppo di fotografi che vendono i propri scatti artistici a prezzi ragionevoli rispetto ai classici circuiti del mercato, rendendo l’arte accessibile a tutti, facendola diventare in qualche modo più democratica.

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Scatti suggestivi, per lo più fermati grazie alla fotocamera di uno smartphone, che offrono al pubblico prospettive inedite, intricati mondi interiori appena dischiusi, paura e gioia di vivere svelate timidamente, al di là di schemi imposti o stilemi. Momenti fermati per sempre, istanti densi di significato fissati con strumenti apparentemente non sofisticati, eppure capaci di trasmettere emozioni forti, impressioni e sentimenti potenti.  Continua a leggere



La cantina degli orrori

Il regista Ulrich Seidl ha esplorato spesso l’animo umano, andando a scavare a fondo, in quel gorgo oscuro dove si nascondono orrore e perversione. Il suo capolavoro, il durissimo Canicola, che lo ha consacrato nel 2001 all’attenzione del grande pubblico, è un viaggio sotto la luce abbacinante di un torrido agosto viennese che illumina e scandaglia in modo spietato quelle cavità malate dell’inconscio, dove si annidano malvagità, crudeltà, pensieri distorti, ossessioni, violenza. La mostra “Im Keller” im Keller (“In cantina” in cantina) è una discesa agli inferi, non solo metafisica, ma anche fisica.

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Si scendono scale ripide per raggiungere i sotterranei della galleria d’arte GPLcontemporary, in un palazzo antico del centro storico di Vienna. E già nel raffinato gioco di parole del titolo, voluto dal curatore Marcello Farabegoli, si crea un unicum tra le fotografie e il luogo dove vengono esposte, ovvero il basamento di un bellissimo spazio espositivo.  Continua a leggere