L’inverno di Vienna, freddo, grigio e piovoso, si scalda e si accende di emozioni forti con la musica di Franz Schubert, compositore romantico viennese tormentato e sensibile. Nello sfarzoso Salon am Hof del Park Hyatt echeggiano le note di “Die Winterreise”, il viaggio d’inverno, un ciclo di ventiquattro Lieder, romanze tipiche della tradizione musicale di lingua tedesca.
L’eroe è il prototipo del viaggiatore, in senso romantico, alla ricerca del senso stesso della vita. Il piano e la voce sono elevati alla stessa importanza. La poesia pervade allo stesso modo testo e note. Talvolta la musica aumenta, intensificandolo, il potere evocativo delle parole.
Composizioni per pianoforte e canto, su testi di Wilhelm Müller, scritte tra il febbraio e l’ottobre 1827, pervase da una vena profondamente melanconica, intrise di sofferenza e dolore, che danno il senso metaforico dell’ultimo viaggio, il senso della morte, che ne fanno presagire l’ineluttabilità, il suo sopraggiungere imminente. Schubert, infatti, morirà di lì a poco, l’anno successivo, nel 1828, a soli trentun anni.
Al pianoforte Helmut Deutsch che instaura un dialogo intimo con la voce del baritono tedesco Michael Volle. Incisiva e sottile l’interpretazione musicale di Schubert data da Helmut Deutsch. Meravigliosa la dialettica tra tensione e silenzio. Potente la voce baritonale di Michael Volle che comunica forti vibrazioni e sa catturare il pubblico, emozionandolo.
La musica di Schubert si diffonde in una cornice mozzafiato, tra boiserie di legni pregiati e soffitti a cassettoni, tra arazzi e lampadari di cristallo.
Sembra di essere proiettati in un concerto da camera d’altri tempi, in un’atmosfera in bilico tra sogno e realtà.
E a fine esibizione si brinda con lo champagne, tra lesene lignee e statue di marmo.
Piccola nota di costume, se nel precedente concerto la soprano Camilla Nylund aveva sfoggiato un bellissimo abito lungo, sui toni del grigio, tutto giocato sulla morbidezza e sulle trasparenze dell’organza.
Michael Volle esprime una sobria eleganza con uno smoking nero lungo, indossato senza papillon, con camicia e pochette “ton sur ton”, per un effetto total black. Unico vezzo, la fodera rossa.
Le mise degli spettatori sono più variegate.
Le signore sembrano prediligere la gonna ai pantaloni, con una netta prevalenza di tailleur dai colori scuri.
Trionfano i tacchi alti, soprattutto quelli a stiletto e le Kelly di Hermès.
Tra gli uomini non solo cravatte, ma anche elegantissimi cachecol, a volte anche con pochette abbinate.