Giovane jihadista sotto processo a Vienna

Un venticinquenne austriaco di origini cecene è comparso in giudizio ieri a Vienna con l’accusa di attività terroristica. Avrebbe combattuto per gruppi affiliati ad Al-Qaeda e avrebbe partecipato a reclutamenti e addestramenti. Se la corte lo riconoscesse colpevole rischierebbe da uno a dieci anni di prigione. Assieme al giovane di origini cecene è sotto processo anche una ragazza di diciassette anni, diventata sua moglie secondo le leggi dello Stato Islamico.

image

I due stavano pianificando di recarsi in Siria la scorsa primavera per andare a combattere. La diciassettenne rischia cinque anni per appartenenza a un’organizzazione terroristica. 

Secondo gli investigatori il venticinquenne, arrivato in Austria quando aveva appena due anni e mezzo, sarebbe un foreign fighter austriaco, che si sarebbe recato a combattere al fianco dei miliziani dello Stato Islamico lungo il confine tra Pakistan e Afghanistan, tra l’ottobre 2011 e l’agosto 2013. Avrebbe addirittura ricevuto dal padre il danaro necessario per le sue attività terroristiche. È stato arrestato dalla polizia pakistana ed estradato in Austria. Ma secondo quanto riportato dal quotidiano Kronen Zeitung, a suo tempo non non è stato possibile condannarlo per mancanza di prove.

image

La polizia, però, avrebbe continuato a tenerlo sotto controllo, fino a quando, il 30 aprile 2015 non lo ha arrestato, all’aeroporto di Vienna. Lui e la moglie, allora sedicenne, stavano per imbarcarsi su un volo diretto in Turchia, per poi recarsi in Siria, con l’intenzione di unirsi alle milizie del fronte di Al-Nusra, alleato con Al-Qaeda.

image

Dal 30 aprile scorso il giovane è in custodia cautelare. La moglie, ancora minorenne, è stata per il momento rilasciata.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, sono circa 300 i foreign fighter che hanno lasciato l’Austria per unirsi ai miliziani dell’ISIS in Siria e in Iraq. Coloro che fanno rientro sul territorio austriaco, rappresentano un grave rischio per la sicurezza del Paese.